Una rivoluzione dall’oggi al domani della camera dei vostri bambini è forse impossibile, ma certamente è possibile scartare qualcosa. Ad esempio si potrebbe mettere in un cestino tutti gli animali di pezza che spesso giacciono inutilizzati sugli scaffali, addirittura di fronte al letto. Alla bambola acquistata se ne potrebbe affiancare una fatta a mano e stimolare il bambino, con molta delicatezza, a decidere quale preferire. Si può portare il bambino nella natura dell’animale nel modo più bello, con delle poesie e delle piccole storie, come pure per mezzo delle fiabe.

Naturalmente ci possono essere in casa degli animali domestici, ma non dovrebbero essere troppo precocemente i compagni di gioco dei bambini, vale a dire nell’età in cui l’imitazione è ancora dominante. La cura di un rapporto amorevole con le lumache e i lombrichi del giardino, i bruchi e gli insetti, porta arricchimento all’anima del bambino.

Alcuni genitori lamentano che il loro bambino non sa giocare con la bambola. Si tratta di realtà alquanto misteriose che non sempre riusciamo a penetrare. L’amore verso l’animale o il timore nei suoi confronti giace spesso in profondità: può originare dall’imitazione oppure dal destino che il bambino porta con sè e che riguarda il suo futuro. Molto però dipende dal nostro saper fare con buonsenso, vale a dire da quale rapporto noi stessi abbiamo con le bambole dei bambini e gli animali, e da come li rendiamo partecipi della nostra vita quotidiana.

Non dobbiamo imporli al bambino, ma dobbiamo noi stessi sapere quanto importanti possano essere per lui, in questa nostra epoca in cui i bambini rischiano di essere svegliati troppo presto dal loro sogno infantile. Possono aiutarlo a trovare un legame d’affetto verso il mondo.

Si è cercato qui di esporre pensieri basilari. Ciascuno che ha a che fare coi bambini, cercherà, a partire dalla propria situazione, di fare ciò che è giusto al momento giusto. Si spera soprattutto di essere riusciti a comunicare il significato che riveste la bambola semplice, che rappresenta l’uomo, che proprio grazie alla maggior lentezza di sviluppo si è reso in grado di divenire un essere universale, animicamente e spiritualmente libero.

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