Scioglilingua per bambini della scuola d’infanzia e primaria. Utili per giocare con le parole, ma anche per la dettatura, in relazione all’esercizio con le difficoltà ortografiche.

Se scopo la casa la scopa si sciupa: ma se non scopo sciupando la scopa, la mia casetta con cosa la scopo?

Pesca fresca chiusa in tasca di chi pesca con la fiasca. Dalla tasca di chi pesca scappa e casca fresca pesca.

Tre fanti duranti scarabernanti entrarono in un fosso durosso scarosso trovarono un’anguilla durilla scarilla scarabernilla la portarono da una vecchia durecchia scarecchia scarabernecchia le dissero: vecchia durecchia scarecchia scarabernecchia ci cuoci questa anguilla dulilla scarilla scarabernilla?

Avevo un quattrino da squattrire, da squattrare, da squattrovolibucare e lo portai al maestro squattrì squattrò squattrovolibucherò de’ quattrini il maestro squattrì squattrò squattrovolibucherò de’ quattrini non c’era.  E mi misi a squattrirlo a quattrarlo a squattrovolibucarlo da solo E lo squattrii, e lo squattrai e lo squattrovolibucai meglio del maestro squattrì squattrò squattrovolibucherò de’ quattrini.

Filo fine dentro il foro, se l’arruffi non lavoro. Non lavoro e il filo fine, fora il foro come un crine.

C’era una volta una ciribiciacola e questa ciribiciacola aveva centocinquanta ciribiciacolini e questi centocinquanta ciribiciacolini ciribiciacolavano salta fuori la ciribiriciacola: taceve voi ciribiciacolini che quando sarete grandi come noi ciribiciacolerete anche voi .

La bella e birbante bambina, ballava bene e con bravura ventisei cavalieri che vivevano a Vivaro vennero vogando velocemente.

Sei seghe segano sei sedie, se siedi su sei sedie segate, caschi.

Tre tozzi di pan secco in tre strette tasche stanno.

Sotto un uscio tutto liscio cadde a striscio un grosso guscio.

In una conca nuotano a rilento tre trote, cinque triglie e tinche cento.

Da te di lor un dar ben s’impone.

Scuro rumor, d’un fuor d’un lor, sol pur or, su vol più su, punto d’orror, giù por non più.

Nasce, cresce, riesce, pasce, sciupa, scialba, lascia, ambascia, poscia, suscita, angoscia.

O scegli o sciogli o folle.

 Il reo ha rubato la porpora al re.

Sopra ogni cima è pace, in ogni vetta, spira appena un soffio, gli uccelli tacciono nel bosco, attendi… in breve, riposo… pur avrai. (Goethe)

Un cavaliere spagnolo superbo e largo: ABRACADABRA un cavaliere scozzese aggressivo: RABADACABRA un uomo viscido cordiale e invitante:  RADACARRABA un uomo che lotta con la massima aggressività: CADARABRABA

Odo fioco in fondo loco, brividi nividi sibili lividi, tumulo tumulo cumulo. La calda fiamma vampa, alta divampa! Brucia distrugge e … muore. Fuochino e fiammella, fratelli fedeli, in fumo e faville, dal bel focolare, su pel fumaiolo, finirono al fin (Giosuè Carducci)

Essenze leggere, di ben messaggere, scendete accorrete, rendete oh celesti, lo spirito immortal. (dal Faust di Goethe)

Acciuffa quel buffo camuffo, di piffero gneffo e sberleffo.

Soffia afferra e sferza, furore di fiamma e fuoco, forte fiero furfante, funesto funebre, fiacco finito, ei fu.

Avvolgi svelto la vela che sventola, se la vela sventola avvolgila svelto, non lasciare che la vela sventoli, ma avvolgila svelto, se avvolgi svelto la vela non sventola, la vela avvolta non può sventolare, non sventola la vela avvolta.

Tremula brina su fronda, fragile trina fiorita, brivido breve di brezza, fresca graffia, brilla vibra, trilla grida, stride strepida stronca.

Nevvero evvero, s’avverte s’avvolge, s’avvalla, ravvolta in ovvia nuvola.

Eva ave, leva avel, lella allel.

Questa pesta cesta cresta, lesta festa scorza scherza, questa tresca pesta cesta cresta, lesta sferza festa scorza scherza.

Se svelto svolta svigna, svolazza sventola svuota svia sviene.

Da dove vuoi va via.

Vede la luce, splende rifulge rischiara, sublime magnifica. Offrile rifugio, affinchè giunga al tuo cuore.

Sai che la bianca biacca, la bianca biacca che tu sai, la bionda biada in fiore sfiocca, sfiocca un fiore di biada bionda, pioggia non piovi più ormai, ormai piove la pioggia non più.

Pave preme pugna, bada brave bando, pena punta, bivio biasimo, nebbia greppia, stoppia sdoppia.

Lene lieve lento, leggero alato.

Folle lepido lercio lurido.

Lancia lanciere il lapillo lontano, lotta ladrone leccardo lacchè.

Lalla linfa lirica libera lippa.

Rapido reca, ruvido rovo, rivo ridente, ramo rovente, roco rumor.

Sguiscia la biscia e sparisce, ravvolta nel fosso scivola via, ravvolta nel fosso sparisce, sguisce la biscia e scivola via.

Lancia ciancia smancia, laccio riccio spiccio, anzi innanzi ronza, danza avanza, razzo rezzo mezzo, lazzi sfrizzi sprizzi.

Sgrida lo scricciolo che, indiscreto e sgraziato, scruta sgretola scrosta e screzia, lo scrigno sullo scranno.

Canta il cuculo, con così scorati accordi, che questi stessi studi, desti costi.

Accoccolato e fiacco raccoglie fieno secco.

Cialda ciambella, ciarla ciociara cionca, ciotolo ciuco ciuffo, ciurma ceffo celia, cella cicala cicogna, cicerchia, credo che cruccio ti crucci.

In cuccagna stanno i cucchi, e scuccagnan tutto il dì, schiccolando chicchie cocchi, cantan contan tutto il dì.

Scorre rapido torrente, di rupe in rupe, scroscia travolge, s’infrange in mille rivi, spargendo intorno, freschi profumati pruzzi.

Clip plap plic glic.

Guglielmo coglie ghiaia dagli scogli scagliandola, fa in mar mille gorgogli.

Sul tagliere gli agli taglia non tagliare la tovaglia la tovaglia non è aglio se la tagli fai uno sbaglio.

Tre bruni bruchi, tre bruchi bruni.

continua nelle pagine seguenti (segui i numeri delle pagine):

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