Recita per bambini ARTIGIANI DEL COMUNE – Queste due scene vogliono spiegare l’importanza delle Corporazioni, specie di organizzazioni sindacali, linfa vitale dei liberi Comuni. Siamo a Firenze, dentro una delle tante botteghe dove si fabbricano tessuti di lana.
Scena I
Personaggi:
Messer Currado, maestro d’Arte
Una bambina
Messer Currado è vicino all’ingresso della bottega, quando arriva una bambina.
bambina: Messer Currado! Mi manda mia madre per dirvi…
Messer Currado: Ah, cara bambina, come è andata quella faccenda?
bambina: Male, messere. Se non ci aiutate voi, saranno guai. Il proprietario della casa vuole espellere dalle sue abitazioni tutte le filatrici, perchè dice che vuol trasformare le sue case a modo proprio…
Messer Currado: Dovrà mettersi contro la nostra Arte! Stai certa che non ce la farà: dì a tua madre di lavorare tranquilla, perchè nel Comune la nostra Arte ha grande importanza e stasera lo farà sapere ai Priori stessi Parola di Messer Currado!
Scena II
Personaggi:
Guido, piccolo apprendista artigiano
Antoniotto, piccolo operaio laniero
Guido: dimmi, Antoniotto, tu che da quattro mesi non sei più apprendista da me…
Antoniotto: Da cinque mesi, vorrai dire. Son cinque mesi che sono un operaio della lana! Ci tengo. Ora anch’io guadagno!
Guido: Vorrei sapere, Antoniotto, che cosa significano le parole che si sono dette il nostro Maestro e quella bambina
Antoniotto: Mi sembrano chiare
Guido: A me no
Antoniotto: La madre di quella bambina è una filatrice di lana e lavora in casa con altre filatrici. Il proprietario le vuole scacciare, benchè esse paghino la pigione puntualmente
Guido: E messer Currado che c’entra?
Antoniotto: Si sente che sei un apprendista ai primi passi! Già, si vede dall’aspetto che non sei maturo: hai undici anni e ne dimostri dieci
Guido (contrariato): Non ne ho colpa io!
Antoniotto: Via, non te ne avere a male! Ora ti spiego. Del resto messer Currado dice che noi dobbiamo insegnare a quelli più piccoli…
Guido: Allora?
Antoniotto: Tutti coloro che lavorano con uno stesso scopo formano un’associazione, cioè una corporazione, che difende i loro interessi. Per esempio, tutti coloro che lavorano la lana, tessitori, filatori, tintori, venditori di lana, e così sia, sono uniti in una corporazione che di chiama Arte della Lana. Qui a Firenze l’Arte della Lana è potentissima. Ma ci sono, come in altri Comuni, anche le corporazioni dei mercanti, dei medici, dei calzolai, dei fabbri, dei legnaioli, degli albergatori, e così via.
Guido: Va bene. Ma che c’entra questo con la casa della filatrice?
Antoniotto: Le corporazioni, che hanno propri rappresentanti nel Comune, godono di alcuni diritti a favore dei propri artigiani: per esempio, quello che proibisce ad un proprietario di case di sloggiare, per suo capriccio e improvvisamente, che lavora la lana a casa.
Guido: Ora capisco. Insomma: la corporazione difende chi lavora.
Antoniotto: Si capisce. Questo è un piccolo esempio. Ma ce ne sono tanti altri e più importanti. E’ la Corporazione che fissa quante ore dobbiamo lavorare in una giornata, che stabilisce i giorni festivi durante l’anno, che combatte la concorrenza sleale, che pretende che i propri iscritti lavorino sempre meglio e col massimo impegno. Ora ti faccio una domanda: “Sai perchè a Firenze si fabbricano i migliori tessuti di lana di tutto il mondo?
Guido: Non so
Antoniotto: Perchè la stessa Arte della Lana punisce coloro che fabbrichino stoffe scadenti. Così, difende il lavoro di tutti, perchè i tessuti sono sempre più richiesti. Poi devi sapere che ogni Arte ha un’insegna…
Guido: La nostra qual è?
Antoniotto: Un montone bianco disegnato in campo azzurro.
Guido: Sì, l’ho vista!
Antoniotto: L’Arte dei Mercanti ha per insegna un’aquila d’oro, l’Arte dei Fabbri un paio di tenaglie, l’Arte dei Legnaioli un albero; e così via. Ogni Corporazione è sotto la protezione di un Santo; perchè devi sapere che gli iscritti alla Corporazione si impegnano prima di tutto alla preghiera, a fare opere di misericordia, a costruire ospedali e chiese. Anzi, sembra… Ma tu oggi mi fai rimanere indietro col lavoro.
Guido: Ora ti lascio, ma finisci la fraze, te ne prego
Antoniotto: Sembra che l’Arte della Lana voglia sostenere le spese per la nuova cattedrale che i Fiorentini vorrebbero costruire in onore della Madonna: Santa Maria del Fiore!
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