“Da giorni seguivo il pastorello mentre stava costruendo con tanto amore quel tavolo, e quando l’ha messo fuori perchè si asciugasse la vernice, l’ho preso, ma non senza aver prima soffiato col mio fiato magico per far asciugare in un lampo la vernice. Nei pressi della casa quel giorno non c’era proprio nessuno, e ho agito del tutto indisturbato. E’ stato un gioco da ragazzi, ma ora aiutatemi a nasconderlo.”
Si guardò bene intorno, ma nessun nascondiglio sembrava buono, allora gli venne l’idea di capovolgerlo e metterlo tra gli altri alberi del bosco, così da sembrare solo un tronco tagliato che spuntava dal terreno, e gli animali lo aiutarono a nascondere il piano con della neve. Poi andarono tutti a dormire molto emozionati e soddisfatti.
Alle prime luci dell’alba il pastorello fu sottoposto alla sesta prova. In nano cominciò così:
“devi a destra indicare
il percorso che hai da fare
passo, incrocio, mani ai fianchi
lo ripeti e non ti stanchi
dietro front. Altolà
su di un piè corri a metà
ora accucciati un pochino
e fai pure un riposino
vieni avanti senza alzarti
qui c’è il nano ad aspettarti”
Al solito Frugolo ripete tutta la sequenza di prove:
“Traccia il segno con la mano, questo è ciò che vuole il nano”
“Indovina indovinello, quale suono, oh pastorello, è nascosto in questo segno che somiglia a un bel disegno?” e Tonino capisce “T… tavolo“
Poi ancora: “Ora hai vinto la magia che gli oggetti porta via. Ma se il tavolo vuoi trovare, un bel po’ dovrai cercare. Or facciamo un altro gioco che si chiama acqua e fuoco. Acqua acqua grida il nano se dal tavolo vai lontano, quando invece gli vai vicino grida fuoco fuoco fuochino.” Tonino comincia ad esplorare il bosco ansioso di riavere il suo tavolino, finché giunge al luogo del nascondiglio, dove inciampando proprio sulla base del tavolo nascosta sotto la neve, fa un gran capitombolo. “Fuoco!” grida Frugolo. Tonino si ferma, scava a più non posso e lo scopre. Questa volta il nano si sente costretto a fargli i complimenti.
“Mi hai dato anche una bella idea capovolgendolo. Adesso lo lascio così e lo uso come slitta per tornare a casa!” dice Tonino felice.
Il mese successivo si recò puntuale all’appuntamento con Frugolo, e durante il cammino sperava di poter ritrovare la pipa del nonno di Bianca, e con la pipa anche il suo sorriso. Naturalmente la notte precedente il nano era uscito dalla sua grotta, portando con sé proprio la pipa. Per far colpo sugli animaletti che gli erano corsi incontro pieni di curiosità, Frugolo l’aveva accesa toccandola con l’indice della mano destra e poi, per darsi un tono, si era messo a fumare. Che disastro! Dopo alcuni violenti colpi di tosse, tra le risate divertite degli animali del bosco, si era precipitato a spegnerla, contrariato e imbronciato per la brutta figura che aveva fatto. Solo dopo aver superato un certo imbarazzo, aveva iniziato il suo racconto e di tanto in tanto era stato costretto a interrompersi a causa della tosse, che non si voleva calmare.
“Il nonno di Bianca stava fumando la pipa in giardino, sulla sua sedia a dondolo. Allora mi venne l’idea di spaventarlo: mi appostai sopra il suo cappello e con dei gesti magici guidai il fumo che usciva dalla pipa, facendogli assumere delle forme prima vaghe e ondeggianti, ma che diventavano poi sempre più chiare e precise. Feci comparire una tigre in agguato pronta ad attaccare, un serpente che strisciava verso di lui, una strega cattiva tutta bitorzoluta. Il nonno terrorizzato lasciò cadere la pipa e urlando come un forsennato corse in casa a raccontare tutto alla moglie. Ma la moglie lo prese in giro pensando che avesse bevuto troppo vino a tavola.”
Dopo il racconto Frugolo e gli animali si erano inoltrati nel bosco per nascondere la pipa. Accanto ad un vecchio abete erano cresciuti molti funghi, alcuni piccoli come spilli, altri molto più grandi, e proprio sotto il fungo più grosso Frugolo mise la pipa, poi salutati i suoi amici andò a dormire.
L’indomani, quando giunse il pastorello, il nano cominciò il solito balletto canticchiando:”
Passo salto, passo salto
con le braccia tese in alto
piede destro giro in tondo
e percorro mezzo mondo!”
Un gioco da ragazzo per il bravo pastorello, che subito riesce a compiere il percorso e poi a risolvere gli altri indovinelli di Frugolo:
“Traccia il segno con la mano, questo è ciò che vuole il nano”
“Indovina indovinello, quale suono, oh pastorello, è nascosto in questo segno che somiglia a un bel disegno?”
e Tonino capisce “P… pipa”
Poi ancora: “Ora hai vinto la magia che gli oggetti porta via. Ma se la pipa vuoi trovare, un bel po’ dovrai cercare. Or facciamo un altro gioco che si chiama acqua e fuoco. Acqua acqua grida il nano se dalla pipa vai lontano, quando invece le vai vicino grida fuoco fuoco fuochino.”
Tonino pensa che sarà difficile trovarla, perchè una pipa è un oggetto molto piccolo, ma alla fine si avvicina proprio all’abete giusto e guardando attentamente tra i funghi non vede niente. Si stende a terra e finalmente, guardando sotto il fungo più grande, la trova. La prende subito, si rialza trionfante, poi saluta Frugolo. Sta per andarsene, ma questa volta il nano non risponde al suo saluto, gli fa cenno di avvicinarsi e dice: “Sei stato bravo, pastorello. Tu ancora non lo sai, ma questo è stato il nostro ultimo appuntamento. Hai superato sette prove ed io ho esaurito così la mia missione. Addio!”
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