Poesie e filastrocche sulla NEBBIA – una raccolta di poesie e filastrocche sulla nebbia per la scuola d’infanzia e primaria, di autori vari.
Nella nebbia
Stupore!
Ognuno sta solo:
un albero non sa dell’altro,
ognuno è solo. (H. Hesse)
La nebbia
Questa mattina all’alba
il sole tutto intorno
mandò una luce scialba,
e poi che fu nascosto,
parve più lento il giorno,
monotono e piovoso.
Sopra la terra il cielo
si abbassa col nebbione
l’avvolge in denso velo;
come ombre son le cose,
come ombre le persone
passano frettolose,
e ogni viso imbronciato,
anche senza parole
dice: “Sarei beato
di rivedere il sole”. (R. Calleri)
Nella nebbia
E guardai nella valle: era sparito
tutto! Sommerso! Era un gran mare piano
grigio, senz’onde, senza lidi, unito.
E c’era appena, qua e là, lo strano
vocio di gridi piccoli e selvaggi;
uccelli sparsi per quel mondo vano.
E alto, in cielo, scheletri di faggi,
come sospesi, e sogni di rovine
e di silenziosi eremitaggi.
E un cane uggiolava senza fine,
nè seppi donde, forse a certe peste
che sentii, nè lontane nè vicine. (G. Pascoli)
Nebbia
Nebbia, forse sei di festa
con quel lungo velo in testa?
Con un velo così fino
che ti scende fino al piede?
C’è là in fondo un lumicino,
ma si vede e non si vede;
ma la casa non c’è più;
è scomparso il campanile.
Anche il bosco di laggiù.
anche il gregge, anche l’ovile.
Con due salti, ecco, mi celo
nel grigiore del tuo velo. (D. Mac Arthur Rebucci)
La nebbia
La nebbia avvolge ogni cosa;
tutto è coperto da un velo;
un’aria c’è misteriosa
sospesa fra terra e cielo.
E vanno lievi i passanti
nascosti dentro la bruma:
figure vaghe, sognanti,
in quei vapori di spuma.
Il velo fitto s’aduna
così diafano, ovattato;
sembra il sole un’altra lua
tanto è scialbo ed ammalato.
E il berretto d’un piccino,
con la nappa in rossa lana,
dondolante palloncino,
nella nebbia s’allontana. (V. Seganti Pagani)
La nebbia
Sopra la terra il cielo
si abbassa, e col nebbione
l’avvolge in denso velo;
come ombra son le cose
come ombre le persone
passano frettolose,
e ogni viso imbronciato
anche senza parole
dice: “Sarei beato
di rivedere il sole”. (R. Calleri)
Pastello
Dal grigio della nebbia fitta fitta
traspaiono cipressi
ombre nere
spugne di nebbia.
E di lontano diradando lento
viene un suono di campana
quasi spento. (A. Palazzeschi)
Nebbia
Come nuvola caduta
la nebbia è sulla città.
Una torre galleggia sperduta,
sola in bianco mare.
Ma fa che il sole appaia,
fa che torni a brillare
sui tetti e sulla ghiaia!
Dal nulla emergerà
la ben nota contrada
e il cielo rivedrà
l’asfalto della strada. (M. Castoldi)
Nebbia d’inverno
Ho visto la nebbia stamane!
S’alzava fumando contenta,
portando, così sonnolenta,
le cose vicine, lontane.
Lontane, lontane, nel nulla.
Difatti inghiottiva golosa
la strada, la piazza, ogni cosa.
Del mondo restava più nulla.
Ma, in alto, che cielo d’incanto!
Vedevo l’azzurro sfumato
con l’oro del sole levato
tra il cielo e la nebbia soltanto. (L. Davanzo)
Nebbia
Le fate del bosco
han fatto sparire
sotto veli bianchi
la montagna!
Anche le fronde,
i tetti, il campanile,
il velo della pioggia
li allontana.
Oh, come il mondo
è lieve e si svapora
in questa luce bianca
inargentata!
Nebbia
La nebbia, che bel bello
s’addensa, una bambagia,
lentamente s’adagia
su tutto il paesello,
e il mondo alfin s’appiatta
in quella bigia ovatta.
Forse, forando il velo
soffice, la sottile
punta del campanile
giunge a vedere il cielo?
Ma nel grigiore avvolti
siam tutti, anzi sepolti.
D’un tratto ecco il prodigio;
l’aria di muta e in breve
un venticello lieve
spazza l’uggioso bigio.
Spunta di già un pezzetto
d’azzurro; oh benedetto!
Il sol di nuovo brilla.
Il campanil gigante
e le strade e le piante
e il cuor, tutto scintilla.
Il mondo è un caro viso
su cui torna il sorriso. (F. Bianchi)
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