La capanna
Fosse pure soltanto una capanna
col tetto messo su di vecchie latte,
come ne vedi alla periferia,
se c’è un bambino che ci fa la nanna,
quello è il castello della poesia. (R. Pezzani)
Casetta
E nel mezzo di quella pace
una casa come un presepe:
la finestra, una brace,
tre rametti, la siepe. (R. Pezzani)
Una casina di cristallo
Io sogno una casina di cristallo
proprio nel mezzo della città,
nel folto dell’abitato.
Una casina semplice, modesta,
piccolina, piccolina,
tre stanzette e una cucina.
Una casina
come un qualunque mortale
può possedere,
che di straordinario non abbia niente,
ma che sia tutta trasparente:
di cristallo.
Si veda bene dai quattro lati la via
e di sopra bene il cielo
e che sia tutta mia (A. Palazzeschi)
Casette del tuo paese
Quante case intorno a te!
Sai contarle? Una, due, tre…
C’è la casa del Signore,
ove ognuno porta il cuore
se dall’alto la campana
din, don, dan! invita e chiama.
C’è la scuola tutta bianca,
ove il bimbo lieto canta.
Il Comune? Sulla piazza,
ove allegri si schiamazza.
C’è la casa del dottore,
sempre aperta a tutte l’ore.
Nella casa il falegname,
senti? sega il suo legname.
Ed a quella assai vicina
c’è del fabbro l’officina.
Sullo stagno azzurro e gaio,
sta la casa del mugnaio.
Di qua viti, in bel filare,
di là sorge un casolare.
Campi, prati intorno a te,
quanto sole sopra te!
(Ammanati – Biancardi)
La caverna
Era una volta all’uomo dolce nido
la tiepida caverna tra le rocce…
Uscio non v’era: entrava e usciva il vento,
servo dell’uomo, con le sue bracciate
di foglie secche; a sera il firmamento
chiudeva il varco con le sue vetrate
fitte di stelle; e innanzi alla caverna
appendeva la luna la lanterna. (N. Venieri)
Luogo benedetto
La casa, questo luogo benedetto,
ha le mura, le porte
e le finestre e un tetto;
un camino, un acquaio,
la cantina, il solaio,
e, intorno, qualche volta, un giardinetto.
Dentro, per ogni stanza,
ci vedi un po’ di tutto:
letto, tavola, armadio, cassettone,
sedie, pentole, scope e, chi lo può,
ci mette le specchiere e le poltrone.
E poi c’è il fuoco, c’è la lampadina
appesa a un filo; il gatto che sonnecchia
e quel toc toc del tempo che cammina
e il gocciolar dell’acqua nella secchia.
La casa, ricca o povera che sia,
è questa che v’ho detto:
se c’è pace è un luogo benedetto. (R. Pezzani)
Avere una casina tutta mia
Avere una casina tutta mia,
con tutta una terrazza per cimasa
che dir facesse alla gente per via
alzando gli occhi: “Neh, che bella casa?”
Avere un bello studio, un tinellino
senza oriolo, una loggetta intenta
al garrir delle rondini, un giardino
con l’insalata, un orto con la menta,
e aver la chiave della casa d’oro,
averla in tasca o al cuor stringerla forte,
sì, come la chiavetta del tesoro,
oh, non sarebbe la felicità? (M. Moretti)
La casa nel bosco
Sei sola, sperduta
tra bosco e campagna:
il fumo t’annera,
la pioggia ti bagna.
Sei fatta di sassi,
sei calda di fuochi,
sei colma di grano,
di bimbi, di giochi.
Non t’hanno recinta
neppur d’una siepe,
e sotto le stelle
somigli al presepe. (R. Pezzani)
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