Poesie e filastrocche sul VENTO – una raccolta di poesie e filastrocche sul vento, di autori vari, per bambini della scuola d’infanzia e primaria.

Il vento
Arriva il vento. Che pazzerello!
Vedi? E’ sgarbato come un monello.
Strappa il giornale che tieni in mano;
manda i cappelli lontan lontano.
Tu devi correre fino laggiù,
ma il tuo cappello corre di più.
Intanto il vento, con mano lesta,
fa il parrucchiere sulla tua testa;
e se, per caso, apri l’ombrello,
ti spazza via, presto, anche quello.
Ma che puoi farci? Non t’arrabbiare:
è un birichino e vuol giocare!
(Gianni Rodari)

Il vento
E’ mite carezza
che passa gentile
e tiepida scherza
coi fiori d’aprile
è vasto respiro
lanciato sull’onda
che spinge la vela
in corsa gioconda.
E’ mano che afferra
con dita spiegate
e all’albero strappa
le foglie dorate.
E’ gelido soffio
che scende dai monti
e in ghiaccio tramuta
i rivi e le fonti
così senza posa,
or rapido or lento
si svolge l’eterno
cammino del vento. Ada Negri

Il vento
Ma chi bussa da villano?
corri all’uscio: è già lontano.
Ma chi è quel capo ameno?
porta l’acqua ed il sereno,
sparge i semi per il mondo,
sbuffa e frulla in tondo in tondo,
mena schiaffi e scappellotti,
fischia per i vetri rotti,
ora è dolce e profumato,
ora è proprio uno sgarbato,
corre e vola in un momento…
chi sarà, bambini? Il vento! E. Bossi

Il vento
Orco è il vento che ne bosco,
sta provando il suo vocione
con un viso fosco fosco,
e con tanto di barbone
“Mangerò tutte le foglie,
mangerò tutta la terra
mangerò tutte le nubi,
che lassù si fan la guerra!”
Lo si sente, apre le porte,
e le sbatte forte forte
Con un passo, lo si sa,
spazza tutta la città.

Il vento
Esce di scuola il vento e gioca e fischia
e non ha libri nè berretto in testa;
cerca viole lungo la foresta
e sopra i pioppi dondola e s’arrischia. R. Pezzani

Un prepotente
Non ho riguardi, non conosco regole:
entro dove mi pare
senza chieder permesso,
e se gusto ci piglio,
scuoto, rovescio, sibilo, scompiglio.
Sicuro! E di te pur, ragazzo mio,
anche se sei monello,
me la rido: t’investo,
ti spingo, e se mi frulla,
di colpo, trac, ti porto via il cappello.
Tanto, chi mai mi prende o mi trattiene?
Amo gli spazi liberi,
e, a chi s’oppone, grido,
sfidandoli al cimento:
“Fatti più in là che passa il signor vento!”. Domenico Mantellini

Il vento
Nel colmo della notte, a volta, accade
che ti risvegli, come un bimbo, il vento.
Solo, pian piano, viene per il sentiero,
penetra nel villaggio addormentato.
Striscia, guardingo, fino alla fontana;
poi si sofferma, tacito, in ascolto.
Pallide stan tutte le case intorno,
tutte le querce, chinate sulla piana. Rainer Maria Rilke

Il vento
Oh, che vento monello!
Ci toglie il cappello,
stronca gli alberi vecchi,
e fischia negli orecchi…
Pure, ai navigli in mare,
le vele fa gonfiare
e trapianta erbe e fiori
come i seminatori.
Tutte pari le cose:
un po’ spine, un po’ rose;
e nessun male avviene,
senza un poco di bene. A. Pozzi

Il vento
Mi piace far dispetti
piegare gli alberetti;
far volare cappelli
e rovesciare gli ombrelli.
Sollevo polveroni,
ma scaccio i nuvoloni;
i panni al sole stesi
o alle finestre appesi
asciugo in un momento:
sono il monello vento!

Il vento
Io sono la brezza
che i fiori accarezza
lo zeffiro alato
che gioca sul prato
son mano gioconda
che scherza con l’onda
respiro sferzante
che spoglia le piante.
Son aspra tormenta
che in alto s’avventa
son fiato pungente
che ghiaccia il torrente.
Mutevole e vario
spietato e bonario
crudele e scherzoso
ignoro il riposo. G. Noseda

Vento
Come un lupo è il vento
che cala dai monti al piano
corica nei campi il grano
ovunque passa è sgomento.
Fischia nei mattini chiari
illuminando case e orizzonti
sconvolge l’acqua nelle fonti
caccia gli uomini ai ripari.
Poi, stanco s’addormenta e uno stupore
prende le cose, come dopo l’amore. A. Bertolucci

Il poeta ozioso
L’arpa d’oro
pende ai salici
il canoro
vento l’agita
non le dita
mie lo tocchino
l’infinita
anima l’animi
l’arpa al vento
al sole oscilla
brilla, squilla. G. Pascoli

Via col vento
Vola vola via col vento
per il vasto firmamento
va vicino, va lontano,
vola al monte, vola al piano
per il vasto firmamento
vola vola via col vento.

Il vento
Zompa per i tetti, sbuffa nei camini
mugghia sui vetri, in rapidi mulini
inferocito sibilando s’alza
poi, gonfio d’ira, a testa bassa incalza
fra un osannante polverume passa
una ruota di tenere fronde
mentre sui muri i tubi delle gronde
sbaccanano con colpi di grancassa. I. Drago

Vento d’autunno
Nella piazza il vento alzò a vela
nembi di polvere e foglie morte.
Graffiava i vetri, urtava le porte
sbandierava per l’alto un lenzuolo.
Poi balzò in cielo, urtò con furore
le sparse nuvole. Latrava, gemeva
con mugolii sordi faceva
il cane del celeste padrone. D. Valeri

Il vento
Oh, ma che fretta, signor spazzino,
con quella scopa sembri un mulino!
“Tutte le strade devo pulire,
perchè la neve possa venire.
Col cappuccio bianco e pulito
non vuole macchie sul suo vestito.
Povere foglie! Dopo il lavoro
ad una ad una, vanno anche loro
ma sulla terra sfiorita e nera
preparan già la primavera!

Il vento
Nell’aria grigia e morta
c’è un’onda di lamento.
Qualcuno urta la porta:
– Avanti! Passi! – E’ il vento.
Vento del Nord che porta
e neve e fame e stento:
la macchia irta e contorta
ulula di spavento.
Passano neri stormi
in frettoloso oblio;
passano nubi informi.
Tutto nell’aria oscura
passa e s’invola; addio
da non so qual sventura. (G. Pascoli)

 Viene il vento

Ecco, ora viene.
Oh, che allegria!
Tutti i cappelli
ci porta via.
Come una palla
li fa ruzzolare.
Ha una gran voglia
ei di scherzare.
Poi se la piglia
coi panni al sole,
che manda in terra
a far capriole.
Fa diventare
matte le fronde,
che si accarezzano
come fan l’onde.
Sibila, spruzza
fa andar tentoni,
scuote le porte,
spazza i balconi.
Poi tace… e quieto
se ne va via
su nell’azzurro…
oh, che allegria! (P. Boranga)

Il vento
In casa. E’ sera.
E’ primavera.
Di fuori sento
fischiare il vento.
Il vento è forte:
sbatte le porte.
Passan pei vetri
ululi tetri.
Guardo di fuori:
vedo bagliori.
Sono le stelle:
sembran più belle,
son lucidate
dalle ventate.
Giù nella strada
la gente  è rada.
Il vento, intanto,
leva il suo canto:
“Io spazzo via
ogni foschia;
dai miei furori
nascono fiori,
e la natura
faccio più pura”.
Ascolto il vento:
qual gioia sento! (M. Castoldi)

Le fatiche del vento
Molto ha da fare il vento con le nuvole,
frivolo armento senza disciplina.
Piace al sole con pompa e con ossequio
d’essere accolto in cielo ogni mattina:
e fin dall’alba, ecco il vento in servizio
a preparargli una regal cortina.
Sul vespro, poi, nuovo apparato!
Gli uomini soglion tra loro chiamar pazzo il vento;
forse perchè si pensa che non debbano
costar fatica alcuna, alcuno stento,
que’ suoi servigi; ma se gli si sbandano
le nubi e il sol se ne va via scontento?
Se ogni villano vuol acqua sul proprio
campicello, e lui, per firmamento,
gira e rigira non trova una nuvola,
quando poche sarebbero anche cento? (Luigi Pirandello)

I camicini
C’è un bucato di camicini
tutti in fila ad asciugare:
bianchi, rosa, celestini
ed il vento ci vuol giocare.
Piglia lo slancio; soffia giocondo;
i camicini si gonfian tutti
come le vele e il sole biondo
in un momento li rifà asciutti.
Uno si stanca, vola sul prato;
due pratoline si piglia a braccetto.
Così bianco e delicao
pare la veste di un angioletto. (G. Facco)

 Il vento
Ecco: è balzato da dietro il monte
e lesto scende giù nelle valli;
porta i capelli scomposti in fronte,
e guida cento pazzi cavalli.
E’ questo il vento. Grande fanciullo,
che scuote peschi, mandorli in fiore,
ruba cappelli per suo trastullo
e canta e fischia di buon umore.
Le nuvolette prende nel cielo,
queste trascina, quell’altre strappa
ne avvolge tutto come in un velo,
ma poi già stanco, lontano scappa.
gioca col sole, ruba i semetti
e li nasconde dove niun sa,
e un bel giorno tanti fioretti
vedi ed esclami: “Come fin qua?”.
E’ questo il vento; ride, schiamazza,
sembra che a tutto faccia la guerra;
ma non ha sempre la testa pazza,
chè niente è vano qui sulla terra. (Teresa Stagni)

Risveglio del vento
Nel colmo della notte, a volte accade
che si risvegli un bimbo,  il vento.
Solo, pian piano vien per il sentiero,
penetra nel villaggio addormentato.
Striscia, guardingo, sino alla fontana;
poi si sofferma, tacito, in ascolto.
Pallide stan tutte le case,  intorno;
tutte le querce mute. (R. M. Rilke)

Passa il vento
Passa il vento cantando ed accarezza
con le sue dita d’aria la ghirlanda
solitaria dei petali, l’ebbrezza
sottile degli steli. Non domanda
il vento i nomi ai fiori. Esso sa tutto.
Semina in ogni zolla, lieto vola
a rivedere la gemma ed il frutto:
Passa e carezza, ha una buona parola
per ogni erba che germina pian piano,
per la corolla che vacilla e muore
in silenzio nell’angolo lontano.
Proprio per questo l’ha fatto il Signore. (G. Porto)

Passaggio di nubi
Per le piste celesti
vanno le nubi a frotte:
viaggiano di notte
viaggiano nel dì.
A quale pellegrinaggio
s’affrettano ad andare?
Fanno ritorno al mare
di dove ognuna uscì?
Come un’agnella sbandata
cerca il gregge e il pastore
e nel crepuscolo d’oro
si perde il suo belato,
così una scompagnata
nuvola rosa in fretta
scavalca un’alta vetta
scomparendo al di là. (G. Porto)

Il vento
Il vento sta lavando le nubi.
prende una nube nera,
l’impregna d’acqua,
la torce con cura,
la sbatacchia al mulino,
ci bagna i campi,
lava il cielo;
ed ecco sbianca la nube
nera poc’anzi,
pronta ad essere appesa
al filo dell’orizzonte
ad asciugare. (A. M. Ferreiro)

Passa il vento
Ss… ss… sss! Che cosa accade?
Passa il vento per le strade!
Passa il vento freddo, forte:
porta via le foglie morte.
Sss… sss… ss! Eccole, vanno!
Chissà quando torneranno?
Non più il nido sulla rama
che ti parla; che ti chiama!
Non più il nido sotto il tetto:
anche il sole fa un giochetto…
scappa sempre più lontano…
vien la pioggia, piano, piano. (L. Nason)

Il vento
Sentite: chi bussa alla porta
fischiando sì forte?
Adesso è salito fin sopra la torre;
poi scende, borbotta, discorre:
Ancora risale su tetti e camini;
d’n tratto ricade
su piazze, su strade,
arruffa le piume dei passerini
e ruba i berretti ai bambini. (R. Rompato)

T’amo, vento
Io t’amo, vento, enorme
boscaiolo che scendi
fischiando dalle cime
e sbarbichi e scoscendi
e schiomi le foreste,
e ghiacci con un soffio
i fiumi ruinanti
e piombi sulle piane
suonando le campane. (O. Locchi)

Il vento
Esce di scuola il vento e gioca e fischia
e non ha libri nè berretto in testa;
cerca viole lungo la foresta
e sopra i pioppi dondola e s’arrischia… (R. Pezzani)

 Il vento
Guardo il vento e non lo vedo,
lo guardo lungamente e non lo vedo;
vedo solo gli alberi che pregano
e le foglie che corrono tra l’erba.
Guardo il tempo e non lo vedo,
lo guardo lungamente e non lo vedo;
vedo solo i bambini che crescono
e gli uomini che incanutiscono e si curvano. (Anatol E. Baconskj)

Vento d’autunno
Dove vanno le foglie arrossate
che il vento stacca dagli alberi?
Volano e passano; il brusio del vento
è tutto quello che rimane dell’autunno. (K. Saionji)

Tramontana
Oggi una volontà di ferro spazza l’aria
divelle gli arbusti, strapazza i palmizi
e nel mare compresso scava
grandi solchi crestati di bava.
Ogni forma si squassa nel subbuglio
degli elementi;
è un urlo solo, un muglio
di scerpate esistenze: tutto schianta
l’ora che passa: viaggiano la cupola del cielo
non sai se foglie o uccelli – e non son più.
E tu che tutta ti scrolli fra i tonfi
dei venti disfrenanti
e stringi a e i bracci gonfi
di fiori non ancora nati;
come senti nemici
gli spiriti che la convulsa terra
sorvolano a sciami,
una vita sottile, e come ami
oggi le tue radici.
(E. Montale)

Il vento portò da lontano
Il vento portò da lontano
l’accenno d’un canto primaverile,
chissà dove, lucido e profondo
si aprì un pezzetto di cielo.
In questo azzurro smisurato,
fra i barlumi della vicina primavera
piangevano burrasche invernali,
si libravano sogni stellati…
Timide, cupe e profonde
piangevano le mie corde.
Il vento portò da lontano
le tue squillanti canzoni.
(A. Bolk)

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