Poesie e filastrocche IL GRILLO – Una raccolta di poesie e filastrocche, di autori vari, per bambini della scuola d’infanzia e primaria.

Il grillo vagabondo
Sono un grillo pellegrino
pazzerello e canterino
vivo libero e giocondo
saltellando per il mondo.
Salto sempre allegramente
passo a volo ogni torrente
salto un fosso, un campo, un muro
per cercar grano maturo.
Se non trovo la semente
salto i pasti indifferente
salto anche il venerdì
un po’ pazzo sono sì.
Non mi piace lavorare
preferisco saltellare
potrei fare il ballerino
ma viaggiare è il mio destino.
Mi diverte esser cantante
ma per me, da dilettante.
Canto e salto tutto il giorno
ed a casa mai ritorno
sono un grillo giramondo
un eterno vagabondo.
Così vivere mi va
per goder la libertà.

Grillo
Son piccin cornuto e bruno, me ne sto tra l’erbe e i fior
sotto un giunco o sotto un pruno, la mia casa è da signor
non è d’oro e non d’argento, ma rotonda e fonda è
terra il tetto e il pavimento, e vi albergo come un re
so che il cantico di un grillo, è una gocciola nel mar
ma son triste se non trillo, su lasciatemi cantar.

La serenata del grillo
Sotto un ciuffo di mirtillo
c’era un grillo
mezzo brillo.
C’era un grillo che trillava,
tutta l’aria ne vibrava
tutta l’aria era d’argento
e giù giù nel firmamento
la gran luna, in braccio al vento
per la notte rotolava. (A. Albieri)

Il grillo
Un musicante vestito di nero
suona, ostinato, sul verde sentiero,
senza violino, nè viola, nè archetto,
senza chitarra nè flauto o fischietto.
Sotto una zolla del fresco sentiero
sta il musicante vestito di nero. (U.B.F.)

Il grillo
Tutto arzillo, salta il grillo
e, cantando il suo cri cri,
al bambino che lo cerca
sembra dire: -Sono qui!-
Ma, arrivato al punto buono,
nulla trova il cacciator,
e lo chiama altrove il suono
del grillin canzonator:
– Cri cri cri, non mi hai veduto?
Guarda bene, sono qui!-
Salta svelto il grillo astuto,
e ripete il suo cri cri. (G. Lipparini)

Il grillo
Il grillo salta
da un’erba a uno spino.
Quando la notte sarà nel giardino
tutta la gente cantare l’udrà. (R. Pezzani)

La serenata del grillo
E’ piccole e lesto;
di bruno vestito,
e vive modesto
in buco romito;
poi, tosto che intorno
offuscasi il dì,
comincia il cri cri.
E sporge la testa
dall’umile tana,
e ascolta se, desta,
risponde la rana;
se già qualche stella
nel cielo fiorì
al primo cri cri.
Lungh’esso le sponde
di tacite strade,
e per le gioconde
campagne di biade,
sul calice molle
d’un fior che s’aprì
ei canta cri cri.
Il cielo sereno
già palpita d’astri,
il prato di fieno
odora e mentastri,
e par che la notte
ne tremi così
del lungo cri cri. (A. Grilli)

 La serenata del grillo

Tutto vestito in nero,
sì come un damerino,
esce dal suo maniero
il grillo canterino.
Il sole è ormai lontano,
il monte è viola e rosa,
non s’ode più un campano
nell’aria silenziosa.
Di sotto la zimarra
leva il suo bel violino
e suona e canta e gode
il grillo canterino.
Bello è cantar di sera
sotto la prima stella
in piena primavera.
Canta! La vita è bella. (A. P. Bonazzoli)

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