Tramonto
Alto, sul vicoletto abbandonato
il tramonto tendeva i suoi festoni
d’ambra e di zolfo, d’oro e di granato.
L’ombra anneriva gli angoli e gli androni;
ma il selciato fioriva di viole
e ai muri sanguinavano i mattoni. (D. Valeri)

 

Alba
Sulla fosca città schiacciata al suolo
dal peso immane della notte nera
canta una squilla d’oro all’improvviso.
E par che scenda con tremulo volo
una nube di petali leggera
da un musicale fior di paradiso. (D. Valeri)

 

Sera
L’aria non ha più colore.
Il cielo sopra le vette,
dure pallide nette,
s’illanguidisce e si sfa.
L’acqua non ha più splendore.
Sopra il cristallo del lago
è un muto trascorrere vago
di tremule oscurità. (D. Valeri)

 

Sera
Pace. Un mite splendore di turchese
è sull’acqua e nell’aria, ora che il sole
s’è spento e in mezzo al cielo sono accese
due stelline color delle viole. (D. Valeri)

 

La luna in pieno giorno
La luna, questa notte!
…s’è addormentata in mezzo al firmamento
sotto un velo di nuvole leggero.
Scostarono i pianeti dal sentiero
d’argento;
solevano lasciarla, dopo cento
millenni, riposare.
Le stelle, ferme, con pupille acute
sorvegliarono mute
il sonno della stanca pellegrina.
E poi, questa mattina,
il sole le ha squarciato il bianco velo
e l’ha scoperta, pigra, in mezzo al cielo.
E adesso, di quaggiù,
meravigliano gli uomini a vederla
in ora per lei nuova
col suo pallor di perla
nel cielo troppo blu,
spersa, disorientata,
che nemmeno ritrovava
la strada del tramonto, sciagurata! (G. Vai Pedotti)

 

 

La luna
O falcetto sperduto su nel cielo,
fammi di stelle un bel mazzolino,
poi lo ricopro con un bianco velo,
lo metto a capo al letto al mio bambino. (G. Fanciulli)

 

Costellazioni
Nella notte serena
brillano sette stelle,
immobili, lassù.
Il babbo dice: “Quella
è l’Orsa”. “L’Orsa?” Il bimbo
non s’addormenta più.
Forse il mostro terribile
dal cielo, al suo lettino,
feroce scenderà
e con le grosse zampe
esperte di rapina
anche lo ghermirà!
Le sette stelle ancora
contemplano dall’alto
la terra rugiadosa.
Dice la mamma: “Quello
è il Grande Carro”. Ed ora
il fanciullo riposa.
Riposa in pace. Sogna
di percorrere il cielo
sopra il carro d’argento,
tra gli angeli e i pianeti
lungo la chiara via
che solca il firmamento. (G. Vai Pedotti)

 

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