Miciabella
Gnau, gnaulino che gnaulava
la sposina si cercava:
“Miciabella dove sei?
Non li senti i pianti miei?”
Miciabella lo ascoltava,
ma nel cuore si lagnava:
“Gnau, gnaulino è un piagnisteo,
non lo voglio, marameo!”
Gnau, gnaulino allor pensò:
“Di gnaulare cesserò
e così mi sposerò”. (A. Cuman Pertile)
La culla vuota
C’era una culla con un bambino
piccolo, piccolo, un bambolino.
Treppete, treppete, mamma cantava.
Ma il bambinello grande divenne
ed ecco allora quello che avvenne.
Sempre diceva: “Più non ci sto!”
Un bel lettino mamma comprò.
Il letto capitò e disse. “Addio
cullina; vattene che il posto è mio!”.
Pianse la culla; nella soffitta
fu abbandonata, misera, afflitta.
Tacita e vuota sempre pensava
più non godeva, né si ninnava.
Quando una notte, con lieve scossa,
treppete, treppete… si sente mossa.
Che mai succede? C’è un buon tepore…
Un peso morbido… qualche rumore…
Non è più vuota, no, la cullina,
ha tre gattini con la mammina!
Dormono i piccoli, chiusi gli occhietti
tenero il pelo, belli i musetti.
Buona la madre veglia su lor;
la culla mormora: “Che dolce amor!”
(A. Cuman Pertile)
Da “Poesia per un gatto” di Vivian Lamarque:
– Guarda che fiori, ti piace
il mondo Ignazio?
– Hmm.
– Ti piace o no?
– Un po’.
Ti spaventa il temporale
mi chiedi che cos’è
niente, cose da cielo
non ti farà male.
Fai l’agguato
a una piuma di merlo
l’intero manca
anche a te
senza saperlo.
– Ahi cosa mi ha punto?
– Una rosa Ignazio.
– Una rosa? un fiore dà dolore?
Ama il balcone il mio gatto
il balcone ama anche me
estivo triangolo
noi tre.
Ecco rispuntare la solita valigia
e quelle eterne scarpe ci risiamo
parte corre corre si agita per ore
mi sposta tutta l’aria intorno
mi gratta distrattamente in testa
dice ciao bello vado
e se ne va chiude la porta
conto fino a tre dimentica sempre qualcosa
riapre rientra mi ridice ciao bello vado
e se ne va ecco mi ha
lasciato ma chi l’ha detto
che un gatto è indipendente
nessuno sente quello che un gatto solo
dentro sente peggio della fame e della sete
anzi no non peggio meglio anzi no uguale insomma
mi sento poco bene quasi male nessuno sente
quello che un gatto solo dentro sente.
Sei quasi commovente
quando mi segui per niente
quando ti sposti di stanza
solo perché io mi sposto di stanza
devi allora da capo cercare
nuovo luogo e modo di fare ciambella
una nuova posizione
è questo il tuo discreto modo
di dare dedizione.
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