Poesie e filastrocche: I gatti. Una raccolta di poesie e filastrocche sui gatti, di autori vari, per bambini della scuola d’infanzia e primaria.
Il giornale dei gatti
I gatti hanno un giornale
con tutte le novità
e sull’ultima pagina
la “Piccola Pubblicità”.
“Cercasi casa comoda
con poltrone fuori moda:
non si accettano bambini
perchè tirano la coda”.
“Cerco vecchia signora
a scopo compagnia.
Precisare referenze
e conto in macelleria.”
“Premiato cacciatore
cerca impiego in granaio”.
“Vegetariano scapolo,
cerca ricco lattaio.”
I gatti senza casa
la domenica dopopranzo
leggono questi avvisi
più belli di un romanzo:
per un’oretta o due
sognano ad occhi aperti,
poi vanno a prepararsi
per i loro concerti. (G. Rodari)
Il mio gattino
Com’è bello il mio gattino,
tutto nero e vellutato,
bianco solo ha il bel nasino
come fosse incipriato.
Ha due baffi… oh che baffoni!
E gli occhietti? …che bricconi!
Lo vedeste! M’è d’attorno
a scherzare tutto il giorno;
e se, stanca, m’allontano,
torna presto, piano piano.
Quando, attenta, fo il dovere,
mi disturba… ch’è un piacere:
e la penna, che va in fretta
vuol fermar con la zampetta. (P. Marcati)
Ninna nanna
Sui tetti è il gatto nero,
che sta sopra pensiero.
Dall’alto del camino
si affaccia un topolino,
ma vede il gatto e scappa,
va giù dentro la cappa.
Si salva il topolino
e dorme il mio bambino. (C. Del Soldato)
Il codino traditore
Il codino
di un topino
fuor da un buco un dì spuntò.
Venne il gatto
quatto quatto,
e coi denti l’afferrò.
Il topino,
poverino,
pianse forte e si lagnò.
Proprio in quella,
questa è bella,
un gran cane capitò.
Ed il gatto,
quatto quatto,
impaurito se ne andò.
Il topino
il suo codino
dentro il buco ritirò. (A. Cuman Pertile)
Il gatto
Sulla sedia accoccolato
fa l’ipocrita, il ghiottone,
tu lo credi addormentato
ma non dorme, quel sornione!
Tutto vede, a tutto è attento,
e prepara il tradimento. (E. Berni)
Musotondo
Il mio gatto Musotondo
verdi ha gli occhi e il pelo biondo.
Col nasetto impertinente
canzonar sembra la gente.
E’ una birba a tutta prova
che ogni dì ne fa una nuova:
proprio adesso il bricconcello
s’è cacciato in un cappello.
Vi si affaccia da padrone
quasi fosse il suo balcone.
E da lì contempla il mondo
il mio gatto Musotondo. (L. Schwarz)
Il mio gattino
Fufi, ha nome il mio micetto;
è carino e assai furbetto,
il suo pelo è bianco e nero,
un musin poco sincero.
Con lui gioco di sovente,
mi diverto lungamente;
lui si lascia, poverino,
prender anche pel codino.
La pazienza perde presto
sol se troppo son molesto;
ed allor che fa il micino?
Sa allungare lo zampino.
Quando dormo nel lettino
mi si accosta pian pianino;
s’accovaccia, poi m’annusa,
poi si mette a far le fusa.
Quando mamma via lo caccia,
perchè ha fatto il malandrino,
egli corre fra le braccia
del suo caro padroncino. (D. Vignali)
Preghiera del gatto
Signore,
sono il gatto.
Non che abbia qualcosa da chiederti!
No…
Non chiedo nulla a nessuno;
ma,
se per caso, in qualche granaio del cielo,
tu avessi un topolino bianco,
o un piattino di latte,
conosco qualcuno che lo gradirebbe.
Non maledirai un giorno
tutta la razza canina?
Se così fosse direi:
così sia.
(C. Bernos de Gasztold)
continua nelle pagine seguenti (segui i numeri delle pagine):