Parte in luglio il sor Coniglio, con la moglie e con il figlio
mette in fretta nel bagaglio, le pastiglie ed il ventaglio, paglia, fieno e un poco d’aglio
la bottiglia e la tovaglia, con la maglia e la vestaglia
alfin, dopo il parapiglia, se ne va con la famiglia
per il treno ha già i biglietti: ciao, buon viaggio coniglietti.

 

Soffia il vento tra le foglie, poi le sega e le raccoglie
or Emilio se le piglia per scaldare la famiglia
mette il sacco delle foglie sul carretto poi le toglie
perch’è giunto sulla soglia della casa tutta spoglia
or abbassa la maniglia e saluta la famiglia
il bel fuoco delle foglie al camin tutti raccoglie

 

Da tre lettere è formato, questo nostro caro gli
viene a passo cadenzato, canta gli gli gli gli gli
ma se l’i se ne va via, non si sente più cantar
uh, che voce, mamma mia: glo gl gla glo glu.

 

Gn

Sul pendio della montagna, un agnello se la svigna
fa una corsa giù in campagna, e poi entra nella vigna
poi va giù fino allo stagno, perchè vuole fare un bagno
se ne accorge e ride un ragno, tra le foglie del castagno.

 

Vedo un ragno nel suo regno, che lavora con impegno
un agnel sulla montagna, quattro pigne e una castagna
uno gnomo che fa il bagno, con un cigno nello stagno.

 

Son formato da due segni
e mi trovi tu nel ragno,
nella vigna, nell’ingegno,
nel signore, nel guadagno,
nel gnaulare del gattino,
su sentiamo l’indovino.
A. Cuman Pertile

 

Mb mp

Le sorelle B e P
sono un po’ capricciosette
sorelline superbette
anche un po’ vanitosette
van sempre a braccetto di M e non di N
e sapete perchè?
Son cose strambe?
Solo perchè la M ha tre gambe!

 

Qui, quo, qua, que

Il vecchio nano Q, sta sempre con la U
ma vuole ancor di più.
Dice: “Soltanto in tre, si sta come dei Re”
Allora una per volta, chiama O A I E
e finalmente canta: qui quo qua e questa è que.

 

Ecco qui quattro fratelli, tutti belli questi e quelli
li ritrovai tali e quali, nei quaderni e nei quintali
nei quattrini e nei querceti, in quaranta bimbi inquieti
presso l’aquila che ruota, quando scende a bassa quota
nella quaglia e nel questore, non li trovi invece in cuore
nella scuola oppur nel cuoco, che cucina accanto al fuoco.

 

Qua… que… qui… quo…
or succede un qui-pro-quo…
perchè in cuor la q non va,
ma ci vuole in qualità,
in querela, in questo, in quello,
e nel quattro e nel quaranta,
e nella quaglia che vola e canta,
ed in quindici, e in Quirino
nella squadra e nel quattrino,
e in soqquadro che, per cose sue,
invece d’una ne vuole due!
Zietta Liù

Filastrocca del qui e del que
Filastrocca del qui e del que:
bimbi cari venite da me.
Filastrocca dei qui e del qua:
bimbi cari vi piacerà.
C’è un quaderno con tanti quadretti,
c’è un bel quadro con quattro angioletti,
c’è una squadra di soldatini,
ci sono cinque vispi bambini.
Corron di qua, saltan di là:
presto la casa a soqquadro sarà.

Il quaderno della Q
Il quaderno della Q
è un quaderno un poco matto:
se tu scambi C con Q
ahi! ti buschi un brutto quattro,
perchè in cuor la Q non va,
ma ci vuole in qualità.
Vuol la C il signor cuoco,
vuol la Q squadra per far gioco.
Con la C si va in cucina.
Pippo a scuola stamattina
ha imparato la lezione:
che soqquadro è un gran padrone
che si scrive con due Q.
Che pasticcio, dimmi tu!
continua nelle pagine seguenti (segui i numeri delle pagine):

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