Autunno

L’estate è morta. Come azzurri e belli
gli occhi di questa giovane signora!
Quando l’hanno sepolta, aveva ancora
dei papaveri rossi nei capelli;
aveva nelle mani (oh, dolce dono,
sbocciato nelle sue profonde vene!)
l’oro di qualche spiga. E autunno buono
che alla dolce sorella vuole bene,
a tratti piange e come noi s’accora
della sua dipartita silenziosa.
E “Addio” dice alla pallida signora
dagli occhi ardenti e dalla bocca rosa. (Zietta Liù)

 

Foglia morente

“Dove hai lasciato il verde
lucente e  profumato
del ciliegio del prato?”
“Un poco l’ho donato
al sol che mi baciava;
un poco all’uccellino
che sul ramo cantava;
un poco l’ho lasciato
al tuo occhio gioioso,
quando cercavi l’ombra
per un dolce riposo.
Sono senza il mio verde,
son vecchia, inaridita:
che importa? fu di bene
la mia fugace vita”. (R. T. Correggi)

 

L’oro d’autunno
L’oro d’autunno sale giorno a giorno
per gradini di verde
lungo il fuso del pioppo
fino all’esile vetta. Ancora resta
lassù sospeso, un breve tempo: e intanto
l’ultimo verde cade. Poi nel bianco
cielo, come una fiamma fatua, dolcemente
si esala, vola via, si perde. (D. Valeri)

 

Sentimento d’autunno
Labile autunno; la foglia sospesa
al ramo nudo, mortalmente pallida:
la nuvola distesa,
bianca, sotto l’azzurro: i fiori gialli…
Appena mosso, il vento è come voce
d’acqua che lenta vada alla perduta sua foce.
Labile autunno: la foglia è caduta. (D. Valeri)

 

Pianto autunnale
Chi ha messo la sordina all’usignolo
che tintinna sul salice?
S’è forse punto in una nuda spina,
che ha tutto il petto rosso?
O triste annunciatore dell’inverno,
che saltelli tra i bruscoli e cammini
sull’erba morta,
dove ha visto l’ultima incensaria
e la prima margherita solitaria.
Saltellando e camminando becchi
l’ultimo duro pippolo che resta:
e vien giù con gli spazzacamini,
quando anche i morti fanno
la lor pallida silenziosa festa
di sole a malincuore;
è pur dolce il suo tremulo canto:
come dopo la gioia rumorosa
il calmo pianto. (C. Govoni)

 

La prima pioggia
Scendon le gocce della prima pioggia
che sui selciati ancor timida batte,
mentre settembre lietamente sfoggia
l’ardore delle sue bacche scarlatte.
E’ dolce il chiacchierio che fan le foglie
in capannelli sugli alberi spessi,
come quello che fanno su le soglie
le comari che parlan d’interessi…
Ed invece le foglie chiacchierine
parlano dell’autunno che ritorna
e che sotto la pioggia fine fine
di pampini e di bacche agile s’orna… (M. Moretti)

Con semplicità il poeta offre l’immagine della prima pioggia. L’estate è passata e già il settembre sfoggia i colori delle bacche e dei pampini…

continua nelle pagine seguenti (segui i numeri delle pagine):

E' pronto il nuovo sito per abbonati: la versione Lapappadolce che offre tutti i materiali stampabili scaricabili immediatamente e gratuitamente e contenuti esclusivi. Non sei ancora abbonato e vuoi saperne di più? Vai qui!