Poesie e filastrocche su APRILE – una raccolta di poesie e filastrocche, di autori vari, per bambini della scuola d’infanzia e primaria.

Nuvoletta gentile
Vanno le pecorelle
per le strade del cielo,
coprono sole e stelle
con un leggero velo.
Camminan dolci e quiete
notte, mattina e sera
e sciogliendosi in pianti
adornan di brillanti
madonna primavera.
La nuvola più bianca,
pur non essendo stanca,
non vuol più camminare
perchè da un fior che ha sete
s’è sentita invocare.
La chiaman le sorelle;
ma la nube gentile
in cielo non c’è più:
è discesa quaggiù,
dal fiore dell’aprile. M. Gianfaldoni Miserendino

Aprile
Questo mese canterino
che ha un fioretto sullo stemma,
non dimentica un giardino,
non si scorda di una gemma.
Mostra i suoi color più belli
da ringhiere e da cancelli.
Cuor contento ed occhi puri,
con un filo d’erba in bocca,
mette il verde anche sui muri.
S’addormenta in mezzo al prato:
è felice d’esser nato.
Sopra il monte aspetta il sole.
Tutti i doni ha nella sporta
per lasciarne ad ogni porta.
Ma per sè altro non vuole
che la piuma di un uccello
per ornarsene il cappello. Renzo Pezzani

Aprile
Così aprile in un giorno
m’ha dipinto il giardino:
di bianca calce tutto il muro intorno
e tutto il cielo del più bel turchino.
Di verde non ha fatto economia.
E’ così verde questa terricciuola
che sembra l’orto della poesia.
Che chiasso di colori in ogni aiuola
e quanti fiori, quanta fantasia
di blu, di rossi, di celesti e viola!
C’è un fior per tutti in questo mio giardino!
Fanne un mazzetto da portare a scuola!
Così dipinse April questa mia breve
terra intingendo il pennello nel cuore
fin che bastò il colore. Renzo Pezzani

Aprile
L’alba del tuo ritorno, o dolce aprile,
con infinita gioia salutiamo:
“Benvenuto” diciamo
“mese ridente, tiepido e gentile!” V. Lima Nicolosi

Aprile
Aprile pittore
sai dirmi quant’ore
avrai consumato
per rendere il prato
sì vago e sì bello?
Non ebbe il pennello
del tuo più divino
il grande d’Urbino!
Di mille colori
dai tingere i fiori
e il verde sfumare
di tinte ore chiare
ora cupe – i nidi
ti mandano gridi
festanti – fu greve
l’inverno di neve!
Ma tanto gentile
sei tu, vago aprile! A. Fucigna

Stornelli d’aprile
Fior d’amaranto
è tornato l’april, tiepido è il vento,
e già stilla dai tronchi il primo pianto.
Fior di frumento
mentre stilla dai tronchi il primo pianto,
ride di fiori l’albero contento. E. Panzacchi

Piccolo motivo d’aprile
La sorella ricama
nell’orto un fazzoletto.
Oh, come è lustro il tetto
di brina stamattina!
Una pendula rama
le tocca la testina.
Che strepito nel cielo,
che contesa canora!
La sorella lavora
con un sorriso gaio…
le scende un fior di melo
sul piccolo telaio. Marino Moretti

Pioggia d’aprile
Sui campi stamattina
scende una pioggia fina,
e musica soave
spande per ogni dove.
Tutta se ne commuove
la terra, che riceve
questa freschezza lieve
che dolcemente piove. A. Orvieto

Pioggia e sole d’aprile
Son aghi sottili
che sembrano fili
di liquido argento
stroncati dal vento.
La pioggia s’arresta,
la nube dilegua;
nell’ora di tregua
gli uccelli fan festa.
Ma i piccoli fili
d’acciaio lucenti
cadendo sottili
ritornan frequenti.
S’arresta la piova…
e il sole ritrova
tra nuvole rade
le azzurre sue strade. G. Cesare Monti

Canto d’aprile
C’è fra i rovi, ieri non c’era,
l’erba che trema come un verde fuoco,
l’ha perduta per gioco
la giovane primavera.
La pecorella vestita di lana
ora strappa le tenere foglie,
e per ogni ciuffo che coglie
batte un tocco di campana.
A quel suono fiorisce il pesco,
si schiudono le finestrelle,
e le rondini col cuore fresco
giungono dalle stelle.
L’acqua chioccia nella peschiera
rotonda come una secchia,
e l’allodola dentro vi specchia
il suo canto di primavera. R. Pezzani

Aprile
Allorchè torna aprile
campeggia sopra il prato il fiordaliso
e nell’acqua che corre
si specchia ogni bel viso.
Sull’albero l’uccello
canta soavemente: chi lo sente
rivede il paradiso. N. Moscardelli

Canto d’aprile
Già frondeggia, sfiorito, il biancospino
che primo salutò la primavera:
già il nido i merli, sul leccio e sul pino,
chiassosi fanno: e al giunger della sera
l’usignolo flauteggia innamorato.
Già grida nell’azzurro
il volo delle rondini veloci:
già le garrule voci
dei bambini sul prato
sopraffanno il sussurro
dei fiorellini a schiera,
e il cuore delle mamme, in quelle voci. V. Masselli

Pesci d’aprile
Attento, attento bambino!
C’è per aria un pesciolino
di panno, sporco di gessetto,
e qualcuno sussurra: “Lo metto
sulla schiena al più distratto”.
E’ un pesciolino matto,
un pesciolino d’aprile.
Se ti tocca, sii gentile;
si tratta d’un piccolo gioco,
uno scherzo che dura poco,
non più d’un giro di sole,
e l’usanza così vuole.
Il pesciolino che vola,
tra i piccoli della scuola,
è un segno primaverile
della gaiezza infantile.
Attento, attento bambino:
vola vola il pesciolino. V. Masselli

Mario
E’ come il cielo d’aprile:
piange, ma basta un nonnulla
(un passerotto che frulla,
o una pagliuzza) e il cortile
ode il suo riso beato.
Vedi? Il sereno è tornato.
Ma dura poco: si turba
(basta un nonnulla: una rossa
mela che coglier non possa,
o un’ape che lo disturba);
versa di pianto un barile…
E’ come il cielo d’aprile. M. Castoldi

Pioggia d’aprile
Attoniti dai nidi
nuovi, sui vecchi tetti
guardano gli uccelletti,
mettendo acuti gridi
cadere l’invocata
pioggia di mezzo aprile.
Tu dietro la vetrata
dalla finestra bassa
come lor guardi e ridi.
E’ nuvola che passa. L. Pirandello

Aprile
Ecco aprile giovinetto
che ha negli occhi le viole.
Con il primo mite sole
vien danzando per le aiuole
un allegro minuetto.
Lo salutano i ruscelli,
canticchiando in freschi cori:
lo salutano gli odori
delle mammole e dei fiori
ed il trillo degli uccelli. D. Dini

Pioggia d’aprile
Nuvole pazzerelle!
Scherzano su nel cielo
in un momento intessono
intorno al sole un velo.
Poi leste quattro gocciole
di pioggia spruzzan giù:
e al sol fuggendo, gridano:
“Adesso asciuga tu!” L. Schwarz

Aprile
Aprile, dolce dormire,
nel bianco tuo lettino,
mentre la cincia trilla
e frulla il cardellino… Hedda

Canti della mattina
Cantan le rose e cantan le viole.
cantano i gigli dalle verdi aiuole:
“Buongiorno, o sole!”.
E canta l’usignol, canta lo storno,
cantano i monti e il mare intorno intorno
“O sol buongiorno!”. R. Fucini

Il mago d’aprile
Buongiorno, mago aprile!
Sei tornato? – Si desta
al semplice suo tocco
con tre ghirlande in testa
nell’orto l’albicocco;
l’acacia nel cortile
mette il più bel monile;
le rondini dai nidi
gridano: “Vidi! Vidi!”
Buongiorno! Lo sparuto
margine del fossato
si veste del più ricco
mantello di broccato
per te, che faccia spicco;
e il ruscello già muto,
ripreso il flauto arguto
suona, portando al mare
argenti e perle rare. A. S. Novaro

Aprile
Verde, festoso, gentile
è il panorama d’aprile;
sembra dipinto a pennello
da qualche grande pittore.
“Guardate il cielo, che bello!”
bisbiglian le viole in fiore.
“Guardate il mare, che incanto!”
dicon le vele nel vento.
“Guardate le erbe, che manto!”
cantan le nubi d’argento.
Son fratelli e compagni
torrenti, rivoli e stagni;
son compagni e fratelli
passeri, tordi e fringuelli;
son fedelissimi amici
steli, germogli e radici. (L. Folgore)

Ritorna aprile
Allorchè ritorna aprile
campeggia sopra il prato il fiordaliso,
e nell’acqua che corre
si specchia ogni bel viso;
sull’albero l’uccello
canta soavemente:
e chi lo sente
rivede il paradiso. (N. Moscardelli)

Aprile
Andiamo a trovare
aprile
sull’erba dei prati!
Lo vedremo giocare
col vento lieve
di primavera,
snidare
col tiepido sole
i pigri animaletti,
lanciare
coi bimbi folletti
grossi aquiloni.
Andiamo a trovare
aprile. (A. Russo)

Aprile, dolce dormire
Svegliati, svegliati, campanaro,
la rondine canta, il cielo è chiaro!
Piglia la corda e suona le campane,
chè il fornaio vuol fare il pane,
ogni cuor vuol palpitare.
Ma in ogni casa mamma è desta,
e spalanca la finestra,
e fa tutto, ma pianino,
chè ancora dorme il suo bambino…
(Dorme con le manucce strette
e l’angelo chissà cosa ci mette).
E le campane delle chiesuole:
“Ah, che buon’aria! Oh, che buon sole!”
Fiorito è il monte, lucente il mare,
e tu, perchè non ti vuoi svegliare? (U. Betti)

Aprile
Escono i bambini dalla scuola,
e siedon sotto i nespoli in fiore,
sulle rive profonde del fiume.
Il cielo immobile e chiaro
moltiplica i loro sorrisi. (A. Madaro)

Sera d’aprile
Batte la luna soavemente
di là dei vetri,
sul mio vaso di primule:
senza vederla la penso
come una grande primula anch’essa,
stupita,
sola,
nel prato azzurro del cielo (A. Pozzi)

Aprile
April dolce dormire!
E caldi calci, voi
fingete non sentire
la mamma e i baci suoi.
Eppur son già quattr’ore
che gli uccellini, a frotte,
cantan sui rami in giore
i sogni della notte.
Levatevi! C’è il sole,
che splende allegramente
nel cielo azzurro, e vuole
tutta scaldare la gente. (G. Mazzoni)

Aprile
Aprile, l’incerto, non sa cosa fare.
Gli piace la pioggia
la grandine bianca
il vento
le nubi
il sole
le viole…
Portate l’ombrello
perchè pioverà!
Portate il cappello
gran caldo farà… (K. Jackson)

Saluto d’aprile
E’ venuto aprile!
Dall’uscio ha fatto capolino
come un bambino!
Come un bambino che tenta
i primi passi, e poi si sgomenta,
e pensa… e ride con gli occhi stupiti
color del cielo,
ride al mondo grande,
alle nuvolette di velo! (U. Betti)

Aprile
Ancora assonnato
è il prato invernale
… che riposa.
Lenta, silenziosamente, vi cresce
la barba dell’erba; e tu, aprile,
ti diverti a tirarla e a spettinarla
con un pettine di vento, che è odoroso
più del miele…
E tremano e ridono il bosco
il cespuglio e la siepe:
perchè sulla loro
tenera pelle sta ora facendo
il solletico l’aprile scherzoso. (A. Toth)

Aprile
Aprile, il gran pittore,
va a spasso col pennello
e mette giù colore
per fare il mondo bello.
Dipinge di celeste
l’occhietto ai fiordalisi;
col bianco fa la veste
dei candidi narcisi;
alle margheritine
mette nel cuore il giallo;
alle campanelline
dà un tocco di corallo.
Di luce e di colore
veste la terra intera.
Poi domanda il pittore:
“Ti piace, oh primavera?”. (P. Antico)

Il mago Aprile
“Buongiorno, Mago Aprile!
Sei tornato?”. Si desta
al semplice suo tocco
con tre ghirlande in testa,
nell’orto l’albicocco;
l’acacia nel cortile
mette il più bel monile.
Le rondini dai nidi,
gridano: “Vidi, vidi!” (A. S. Novaro)

Pioggia d’aprile
Cadi piano, o sottile
pioggia primaverile!
Non battere la cima
del biancospino gentile,
se prima non l’ho visto. (dal giapponese)

Pioggia d’aprile
Che pazzerelle nuvole!
Scherzano su nel cielo…
In un momento intessono
intorno al sole un velo;
poi, lese, quattro gocciole
di pioggia spruzzan giù,
al sole, fuggendo, gridano:
“Adesso asciuga tu!” (L. Schwarz)

Gioia d’aprile
Per sapere la gioia dell’aprile
bisogna, amici, uscir per i sobborghi,
mirare il ciel, le vie dorate, gli orti,
e i colli che traspaiono laggiù.
Prime foglie tremanti su la rama
nuda, o lucenti nella terra bruna!
Si vorrebbe  baciarle ad una ad una,
piangendo di dolcezza e di bontà.
Una distesa d’orti. In primo piano:
selvette d’insalata ricciolina,
viali d’aglio, qualche testolina
di fagiolo che spunta a far cucù.
Dietro: tappeti di varia verdura
distesi in simmetria, tende pezzate,
molli trapunte, scure fiocchettate
di verze gialle e cavolfiori blu.
Nello sfondo, robinie che la guazza
ha ingioiellato di puri diamanti,
un filare di pioppi palpitanti…
e il cielo azzurro… La serenità. (D. Valeri)

E’ aprile

Ho visto, sotto i culmini dei monti,
bianchi di neve, disserrarsi i fonti;
scender chiare fiumane alla pianura,
e risalir le greggi alla pastura.
E al piano ho visto i campi di frumento
mareggiar verdi nel soave vento.
E volando sul mare di zaffiro,
ho sentito cantare il suo respiro,
e ho visto aprirsi vele di speranza,
ali di fiamma, sopra ogni paranza.
Genti: è aprile! La nuvola che va
spande sul mondo la felicità. (D. Valeri)

E’ nato aprile

Aprite le finestre: è nato aprile!
Il verde nei sentieri è traboccato,
escon le pecorelle dall’ovile.
Aprite le finestre: aprile è nato!
Spicchi di cielo sembran tutti i rivi,
nuvole rosa tutti i peschi in fiore,
e gli alberi di nidi si fan vivi,
ringiovanisce in ogni petto il cuore.
Le prime rose infiorano gli altari,
odora su dai prati il primo fieno;
la rondinella, attraversati i mari,
solca di voli e stridi il ciel sereno.
In tripudio d’amor si rannovella
tutta la terra e muta il grezzo panno
in una veste rilucente e bella.
Aprite, aprile, gioventù dell’anno! (F. Castellino)

Sera d’aprile

Batte la luna soavemente
di là dai vetri
sul mio vaso di primule:
senza vederla la penso
come una grande primula anch’essa,
stupita,
sola,
nel prato azzurro del cielo. (A. Pozzi)

Prato d’aprile

C’era un prato: con folte erbe, frammiste
a bianchi fiori, e gialli, e violetti;
e fra esse un brusio di mille piccole
vite felici; e se sull’erbe e i fiori
spirava il vento, con piegar di steli
tutto il prato nel sol trasecolava.
E volavan farfalle, uguali a petali
sciolti dai gambi; e si perdean rapidi
i miei pensieri in quell’aerea danza
ove l’ala era il fiore e il fiore l’ala. (A. Negri)

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