Perchè ci si bacia sotto il vischio? Baciarsi sotto il vischio è una tradizione legata a tutto il periodo natalizio; in Italia e Francia, in particolare, i baci sotto il vischio si scambiano a Capodanno.
La storia del vischio è antichissima e piena di contraddizioni; il vischio è una delle piante più magiche, misteriose e sacre del folklore europeo.
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Perchè ci si bacia sotto il vischio? Un po’ di botanica
La botanica può spiegare perchè il vischio abbia tanto colpito gli antichi e perchè sia tanto presente nei miti e nelle leggende: pur non essendo radicata nel terreno, la pianta del vischio rimane verde per tutto l’inverno, mentre gli alberi su cui cresce e di cui si è alimentata sono secchi. Il fascino che questo fatto ha esercitato sui popoli pre-scientifici è comprensibile.
Si tratta di una pianta semi parassitaria, parente del sandalo, che si attacca su altri alberi (soprattutto salici e meli) per sottrarre al suo ospite acqua e sostanze nutritive. Non è un parassita completo perchè è capace di fotosintesi. A differenza del sandalo, i semi del vischio vengono propagati attraverso gli uccelli e per questo la pianta cresce sui rami più alti degli alberi. Anche se il vischio è considerato la pianta dell’amore, il suo nome inglese “mistletoe” deriva dal fatto che si credeva che il vischio crescesse non da semi, ma direttamente dagli escrementi degli uccelli. “Mistel” è la parola anglosassone per sterco”, e “tan” è la parola per ramoscello, così mistletoe in realtà significa “sterco sul ramoscello”. Vari tipi di vischio crescono in tutto il mondo. Il nome scientifico del vischio americano è “Phoradendron” che significa “ladro dell’albero”. Il vischio europeo è invece classificato come “Viscum album”.
Perchè ci si bacia sotto il vischio? Un po’ di storia
Alcune varietà di vischio sono velenose, altre varietà sono considerate medicinali; in ogni caso anche le varietà velenose per gli uomini non lo sono per gli uccelli.
Ippocrate considerò il vischio una piante medicinale. I greci lo usavano come una cura per tutti i mali, dai crampi mestruali ai disturbi della milza.
I Druidi celtici (1 ° secolo dC), probabilmente avendo osservato che il vischio prospera anche durante l’inverno più rigido, lo vedevano come un simbolo sacro di vitalità, e lo somministravano agli esseri umani ed agli animali nella speranza di ripristinare la fertilità. Lo consideravano una pianta sacra, e credevano avesse anche altri poteri miracolosi e che potesse guarire da varie malattie, servire come antidoto contro i veleni, garantire la protezione contro gli effetti negativi della stregoneria. Credevano che il vischio contenesse in sè lo spirito dell’albero su cui era cresciuto, perchè il vischio era l’unica parte che rimaneva verde per tutto l’inverno.
Il naturalista romano Plinio il Vecchio riportò che i sacerdoti dei Galli, i Druidi, quando trovavano del vischio su una quercia, lo raccoglievano con una particolare cerimonia: “… dopo aver preparato tutto per il sacrificio sotto la quercia, portano là due tori bianchi. Un druido vestito di bianco si arrampica sulla quercia e con un falcetto d’oro taglia il vischio, che viene raccolto in un mantello bianco. Poi sacrificano i tori, pregando il dio che ha dato loro il vischio come un dono“.
Nel corso dei secoli il vischio è stato usato per combattere la lebbra, la sterilità, l’epilessia, e persino il cancro.
Perchè ci si bacia sotto il vischio? Il vischio nella letteratura
Come ci si può aspettare da una pianta che ha affascinato gli uomini da tanto tempo, la pianta del vischio si è ritagliata anche una nicchia di fama negli annali della letteratura: parliamo del “ramo d’oro”.
Nell’Eneide di Virgilio, l’eroe romano Enea si avvale di questo “ramo d’oro” in un momento critico del libro. Il “ramo d’oro” si trovava su un albero speciale nel Bosco Sacro di Diana, a Nemi. La profetessa Sibilla aveva detto ad Enea di cogliere questo ramo magico prima di tentare la sua discesa agli inferi. Sibilla sapeva che, con l’aiuto di tale magia, Enea sarebbe stato in grado di intraprendere l’avventura pericolosa con fiducia.
Il titolo del classico dell’antropologia di Sir James G. Frazer, “Il ramo d’oro” (1922), deriva da questa scena di Virgilio. Ma come può qualcosa di verde, come il vischio, essere associato con il colore dell’oro? Secondo Frazer, il vischio è diventato “ramo d’oro”, perché mentre tutte le piante quando muoiono appassiscono, il vischio morto acquista una tonalità dorata. Nel folklore europeo, infatti, si pensava che il vischio secco fosse portato sugli alberi dai fulmini.
Perchè ci si bacia sotto il vischio? Leggende e tradizioni
Il vischio è anche un simbolo sessuale e di virilità, perchè i suoi semi sono rivestiti da una sostanza lattiginosa simile allo sperma che consente loro di aderire ai rami degli alberi, una volta dispersi dagli uccelli. Poichè il vischio rimane verde tutto l’anno, molti popoli antichi hanno attribuito a queste piante poteri curativi magici per la fertilità, e alcune culture l’hanno visto come un afrodisiaco a causa della disposizione suggestiva dei suoi acini. Si è anche ritenuto che il vischio avesse qualità abortive, il che aiuterebbe a spiegare la sua associazione con la sessualità disinibita.
Da queste credenze deriva probabilmente l’usanza di appendere una palla di vischio al soffitto e di scambiarsi baci sotto di essa. In realtà la tradizione dei baci sotto il vischio può derivare da miti e leggende presenti in diverse culture.
Ad esempio, lo scambio di baci sotto il vischio era una tradizione presente nelle feste greche e nelle cerimonie matrimoniali. Se una coppia si scambiava un bacio sotto il vischio, questo veniva interpretato come una promessa di matrimonio e una previsione di felicità e lunga vita.
In Scandinavia, il vischio era considerato una pianta di pace, e veniva usata dai nemici per dichiarare una tregua: ogni volta che due gruppi avversari si incontravano sotto il vischio nella foresta, dovevano deporre le armi e rispettare una tregua fino al giorno successivo, e questa antica usanza scandinava potrebbe aver portato alla tradizione di baciarsi sotto il vischio. Ma questa tradizione, in realtà, va di pari passo con uno dei miti nordici più affascinanti che si trovano nell’Edda: il mito di Baldur.
“Baldur era il secondo figlio di Odino. Era il dio della verità e della luce, ed era così amato da tutti gli altri dei che essi facevano di tutto per proteggerlo dai pericoli del mondo.
Sua madre, la dea Frigg, che era la dea della bellezza e dell’amore, riuscì addirittura a farsi giurare dal fuoco e dall’acqua, dal ferro e da tutti i metalli, dalle pietre e dalla terra, dagli alberi, dalle malattie e dai veleni, e da tutte le bestie (quadrupedi, uccelli e rettili) che mai avrebbero fatto del male a Baldur.
Tutti fecero la loro promessa, e per questo Baldur venne considerato invulnerabile, tanto che gli altri dei si divertivano a metterlo in mezzo a loro, e alcuni lo colpivano, altri lo ferivano, altri gli lanciavano pietre, ma nulla poteva fargli male, e tutti erano contenti. Tutti coloro che avevano fatto giuramento, inoltre, mostravano a Frigg e agli altri dei la loro fedeltà scagliando contro Baldur le loro armi, e in effetti egli rimaneva illeso.
Solo Loki, il creatore del male, era geloso dei poteri del dio, e decise di cercare una cosa sulla terra che non avesse aderito alla promessa e che quindi poteva essere in grado di far del male a Baldur. Loki non riuscì a trovare nulla, così decise di trasformarsi in una vecchia e di andare dalla dea Frigg. La dea, confidandosi con la vecchia, le raccontò che nulla poteva fare del male a suo figlio perchè tutti avevano promesso di essere innocui con lui. La vecchia chiese: “Ma hanno promesso proprio tutti?”. E Frigg rispose: “Tutti hanno giurato, tranne una pianta che cresce a est del Valhalla chiamata vischio; a lei non ho chiesto di promettere perchè è troppo delicata per poter far del male a Baldur”.
Così Loki andò a est e prese un ramoscello di vischio. Tornò quindi dagli dei, che si stavano tutti divertendo a provare l’invincibilità del dio. Si avvicinò al dio Hother, che era cieco, e stava un po’ in disparte ai margini del cerchio, e gli chiese: “Perchè tu non colpisci Baldur?”. Hother rispose: “Perchè non vedo dove sta, e inoltre non ho armi”. Allora Loki disse: “Mi dispiace molto che tu non possa partecipare al divertimento. Se vuoi ti indicherò io dove si trova, e potrai lanciarli contro questo ramoscello”.
Così Hothler prese il vischio e, seguendo le indicazioni di Loki, lo lanciò contro Baldur. Il vischio trafisse il dio e lo uccise, davanti a tutti gli altri dei che tanto lo amavano.
Gli dei rimasero a lungo senza parole, poi si levò in un’unica voce un pianto amaro. La dea Frigg era distrutta dal dolore, e le sue lacrime si trasformarono nelle bacche bianche del vischio. Frigg non riusciva a darsi pace, e riuscì a convincere gli altri dei a riportare Baldur in vita. Lei li avrebbe ricompensati per la loro magia donando per sempre i suoi servigi e i suoi baci. Gli dei riportarono in vita Baldur, e stabilirono che da allora in poi il vischio sarebbe diventata la pianta consacrata agli atti di felicità ed utilità, e diedero a Frigg l’autorità di rendere il vischio all’altezza di questo suo nuovo compito. La dea avrebbe dato un bacio a chiunque passasse sotto di essa.”
In tutta l’Europa, i rami di vischio venivano appesi al soffitto per allontanare gli spiriti maligni. In alcuni paesi rami di vischio venivano posti sulle porte di ingresso delle case per evitare l’ingresso delle streghe. Nei tempi più antichi, era uso baciare la mano dell’ospite sotto il vischio prima di entrare nella sua casa.
L’associazione tra vischio e fertilità, o tra vischio e vitalità, è continuata per tutto il Medioevo, e già nel 18° secolo il vischio era parte integrante delle celebrazioni natalizie in Inghilterra. Come sia avvenuto il passaggio da pianta sacra a decorazione natalizia, non è chiaro, ma pare che la tradizione del bacio prese piede prima tra i servi per poi diffondersi alle classi medie. Gli uomini erano autorizzati a rubare un bacio a una donna sorpresa in piedi sotto il vischio, e un eventuale rifiuto le avrebbe portato sfortuna. In epoca vittoriana, se una ragazza rifiutava un bacio mentre stava in piedi sotto il vischio, si diceva che lei poi non avrebbe ricevuto alcuna proposta di matrimonio durante l’anno successivo.
Un’altra tradizione prevedeva che il vischio venisse appeso nei casali e nelle cucine a Natale, e che i giovani avessero il privilegio di baciare le ragazze sotto di esso, strappando ogni volta una bacca dal ramo. Quando le bacche erano tutte colte, il privilegio cessava.
In Francia e in Italia, l’usanza legata al vischio era riservata al Capodanno.
Nella tradizione moderna, nella case europee ed americane si appende un rametto di vischio, di solito sullo stipite di una porta, e se una donna si trova sotto di essa, un uomo può baciarla. L’usanza di strappare una bacca prima del bacio non si è conservata.
Perchè ci si bacia sotto il vischio? Altre fonti dal web:
http://mentalfloss.com/article/
http://www.coolquiz.com/
http://wonderopolis.org/
http://www.whychristmas.com/
http://www.theguardian.com/science/
http://www.history.com/
http://landscaping.about.com/
http://www.livescience.com/