Montessori da 0 a 3 anni – LO SVILUPPO DEL SISTEMA NERVOSO e il cervello. Riporto qui le informazioni scientifiche di base che possono aiutare a comprendere meglio il concetto montessoriano di mente assorbente. L’anatomia e la fisiologia devono essere messe in rapporto con l’educazione perchè ciò che permette di sviluppare bene il cervello è l’ambiente. Poiché viviamo molto al di sotto del nostro potenziale cerebrale, l’educazione ha il compito di procurare, fin dall’inizio, il miglior ambiente possibile.
“Il concetto fondamentale per l’educatore è non farsi ostacolo allo sviluppo del bambino”.
Il concepimento e la gravidanza sono il primo grande capitolo della storia personale di ogni uomo, e ogni uomo è fin dall’inizio ricco, attivo, interessato all’ambiente e a tutto ciò che gli offre per il suo sviluppo fisico e psichico.
E’ ampiamente dimostrato che le emozioni e le esperienze della vita prenatale e dei primi tre anni influiscono sulla costruzione delle strutture cerebrali, e dobbiamo cancellare il pregiudizio che la gravidanza sia un periodo nel quale il bambino è totalmente protetto. L’impressionante sviluppo fisico che avviene a partire dal concepimento è accompagnato da uno sviluppo psichico altrettanto impressionante.
Non deve sembrare strano parlare di attività psichica prenatale, se intendiamo per attività psichica la capacità di ricevere informazioni, dare ad esse un significato, rispondere in modo appropriato e memorizzare l’esperienza fatta. L’unico sforzo che dobbiamo fare per comprendere questo concetto, è separare il concetto di “attività psichica” da quello di “attività cosciente”.
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Montessori da 0 a 3 anni – LO SVILUPPO DEL SISTEMA NERVOSO
Il sistema nervoso
Le cellule cerebrali sono dette neuroni. Come tutte le cellule, i neuroni presentano:
– una membrana esterna che li delimita;
– una parte chiara interna, il citoplasma;
– il nucleo.
Ogni neurone ha inoltre prolungamenti di due tipi:
– i dendriti (dal greco dendron=albero): prolungamenti corti che si intrecciano tra loro come i rami di un albero. I dendriti provvedono a creare una rete di scambio dei neuroni tra di loro, formando reti di informazione che consentono un lavoro sempre più rapido ed accurato;
– un assone: prolungamento più lungo. Gli assoni creano una continua e fitta rete di scambio tra i neuroni e tutte le parti del corpo, portando informazioni dalla periferia al centro (cioè al cervello) e dal centro alla periferia.
Le connessioni anatomiche (dendriti e assoni) cominciano a svilupparsi durante la gravidanza, ma soprattutto durante i primi tre anni dopo la nascita.
Il sistema nervoso umano è costituito da circa 100 miliardi di neuroni e ogni singolo neurone può produrre da 1.000 a 10.000 connessioni con gli altri neuroni.
“Ogni cervello umano è una galassia di intelligenze dove brilla la luce di un miliardo di stelle”
(Timothy Ferris – The mind’s sky).
La maggior parte di noi non si rende conto di possedere una tale ricchezza, così non può riconoscerla nei bambini.
Pensiamo che ognuno dei 100 miliardi di neuroni ha, fin dalla vita prenatale, alcuni dendriti: essi continuano ad aumentare in rapporto alle esperienze che i bambini vivono nell’ambiente.
La via migliore per arrivare ad un miglior uso del nostro cervello, è dare una buona quantità e qualità di informazioni nei primi anni di vita, perchè proprio in questo periodo il cervello dimostra la maggior capacità di sviluppare circuiti funzionali specializzati.
Purtroppo gli educatori non sono consapevoli dei 100 miliardi di neuroni presenti nel cervello dei neonati, e dell’urgenza di farli lavorare immediatamente.
E’ nostra responsabilità fornire ogni giorno un buon cibo per lo sviluppo del cervello dei nostri bambini, e questo cibo consiste in informazione di base che devono essere di buona qualità e offerte al momento giusto: per l’essere umano il momento giusto comincia nella vita prenatale e continua nei primi mesi ed anni della vita del bambino.
Queste informazioni di base, che il bambino riceve attraverso il contatto corporeo, l’odore, la voce, la musica, sono i materiali con i quali vengono costruite le strutture percettive da usare per tutta la vita.
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Il cervello
Il cervello è composto da due metà: gli emisferi cerebrali, uniti tra loro dal corpo calloso, formato da fibre nervose che permettono ai due emisferi di comunicare continuamente tra loro. La parte esterna del cervello è costituita dalla corteccia cerebrale.
Secondo il neuroscienziato Paul McLean lo sviluppo del cervello avviene attraverso tappe di accrescimento e specializzazione che portano alla formazione di tre strutture nervose distinte, tanto da poter parlare di “tre cervelli”:
– cervello senso-motorio: rende possibile la conservazione della vita, la difesa del territorio, il senso dell’individualità e gli istinti sessuali; è presente nei rettili;
– cervello emozionale-cognitivo: rende possibile la coscienza sociale, le relazioni, il senso di appartenenza, la cura della prole, il sacrificio proprio per il bene del gruppo; è presente nei mammiferi più antichi;
– corteccia cerebrale: rende possibile l’essere orientati verso l’ambiente esterno, l’attenzione a ciò che avviene intorno a sé, un raffinato uso dei sensi; crea la necessità di una lunga infanzia e l’educazione della prole; comincia ad essere presente nei mammiferi superiori, i primati.
Queste tre strutture, nel feto, cominciano a funzionare nel primo, nel secondo e nel terzo trimestre di gravidanza.
Passando dal cervello dei primati a quello degli esseri umani, la corteccia cerebrale aumenta talmente tanto che ha bisogno di molte ondulazioni su se stessa per poter essere contenuta tutta nel cranio. La più grande corteccia cerebrale dell’essere umano permette il pensiero razionale, la conoscenza del tempo e dello spazio, la possibilità di ricordare il passato e fare previsioni per il futuro. Tra tutte, la parte di corteccia che più aumenta nell’uomo è quella anteriore (lobi frontali): è la parte che rende possibile la civiltà, prendere decisioni personali e sociali, attuare i comportamenti più elevati.
La corteccia cerebrale inizia a funzionare durante il primo anno di vita, e ha un secondo importante periodo di accrescimento nel periodo tra i 15-21 anni, con un picco intorno ai 18 anni.
Per quanto riguarda gli emisferi cerebrali, in ognuno vi sono:
– aree che svolgono funzioni uguali che riguardano le due metà del corpo (ad esempio il movimento);
– aree presenti o in un emisfero o nell’altro (ad esempio il linguaggio).
Tra le aree presenti o in un emisfero o nell’altro, ricordiamo:
– emisfero sinistro: pensiero razionale analitico, cioè la capacità di creare sequenze logiche. All’emisfero sinistro appartengono quindi linguaggio verbale, matematica, filosofia, tecnologia…
– emisfero destro: pensiero intuitivo, cioè la capacità di processare rapidamente moltissimi dati per ottenere una risposta immediata. All’emisfero destro appartengono quindi il linguaggio delle immagini, il linguaggio non verbale, la musica, la danza, lo sport…
Questa specializzazione è già presente nei neonati, e deve essere ben compresa dagli educatori per offrire fin dall’inizio adeguate esperienze ad entrambi gli emisferi: le due metà del nostro cervello sono capaci di una meravigliosa collaborazione, e quanto più grande è la collaborazione tra di esse, tanto più il lavoro da essi prodotto nei vari campi sarà ricco.
I due emisferi cerebrali sono specializzati in lavori diversi, ma ugualmente preziosi per la nostra vita, e dalle loro diverse funzioni derivano:
– due tipi di coscienza
– due tipi di memoria.
Tipi di coscienza:
– durante la veglia è più usato l’emisfero sinistro, quello verbale;
– durante il sonno è più usato l’emisfero destro, quello delle immagini.
Tipi di memoria:
– memoria verbale;
– memoria visiva.
Nell’essere umano ben integrato i due emisferi lavorano sempre insieme, anche se vi è la prevalenza dell’uno o dell’altro. Sapere quanto diversamente lavorino i due emisferi è di estrema importanza per l’educazione: bisogna prendere in seria considerazione il fatto che gli esseri umani hanno una “mente doppia“.
Ad ogni età dobbiamo offrire ai bambini esperienze che riguardano il pensiero intuitivo, ed esperienze che riguardano il pensiero logico. In questo modo avremo non solo un funzionamento migliore della mente, ma anche una vita più felice dal punto di vista personale e sociale.
La nostra educazione tende a separare i due emisferi, perchè molti dei lavori che appartengono all’emisfero destro non sono apprezzati dalla nostra cultura, e le diverse espressioni dei due emisferi sono sempre state messe in opposizione l’una all’altra. E’ il momento di attuare un’educazione che valorizzi il lavoro di entrambi.
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