La buca della sabbia. Appena la stagione lo consente e la paura dei raffreddori diminuisce, i bambini possono finalmente godere del sole e giocare con acqua e sabbia. Portare i bambini all’aria aperta il più possibile è vantaggioso non soltanto per i bambini: si gode di uno spazio più ampio, gli adulti si rilassano e quindi sono meno sollecitati ad intervenire nelle attività…
L’unico aspetto “negativo” sarà che i bambini si sporcheranno.
Noi possiamo stare in disparte ad osservare come i bambini organizzano lo spazio, le loro costruzioni, la relazione che instaurano con la sabbia, la concentrazione che mettono nelle loro attività, la ripetitività dei loro gesti.
I più piccoli si mettono a volte accanto a un compagno, ma non è ancora quel giocare insieme che si osserva appena due o tre anni dopo, e non bisogna forzarli in questo: ogni tempo ha le sue regole, il suo significato, e conta soprattutto ciò che emerge dall’interno della persona.
Lo spazio esterno dovrebbe essere organizzato in modo da avere angoli delimitati, come avviene per gli spazi interni alla casa: questo infatti stimola la formazione di piccoli gruppi di bambini, ma allo stesso tempo permette a chi lo desidera di agire da solo.
Basta creare le condizioni per altre esperienza e i bambini vi aderiscono subito, se trovano in esse le risposte di cui hanno bisogno.
E’ importante che anche all’esterno i bambini non si ammassino tutti in un punto rischiando il conflitto, ma che possano scegliere. In tal modo vivranno lo spazio e le novità con tranquillità e con maggior piacere.
Per chi non ha un giardino basta un terrazzino con una vaschetta (meglio se di materiali naturali quali il legno) e della sabbia, qualche recipiente e qualche paletta.
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