IL NUMERO DEI NOMI esercizi per la classe quarta della scuola primaria scaricabili e stampabili in formato pdf.
Un nome è di numero singolare quando indica un solo essere (persona, animale o cosa). E’ di numero plurale quando indica più persone, cose o animali.
I nomi che al singolare terminano in o e i, al plurale prendono la terminazione i (bambino – bambini).
I nomi femminile in a prendono la e, i maschili in a prendono la i (finestre – finestre; automa – automi).
I nomi terminanti al singolare in ca e ga, mutano la terminazione in chi e ghi, se maschili (patriarca – patriarchi); in che e ghe se femminili ( amica – amiche; strega – streghe).
I nomi in cia e gia conservano al plurale la i quando su questa cade l’accento tonico (farmacia – farmacie) e quando la sillaba finale è preceduta da vocale (ciliegia – ciliegie), la perdono quando la sillaba finale è preceduta da consonante (lancia – lance; provincia – province).
I nomi in co e go, hanno alcuni i plurali in ci e gi, altri in chi e ghi (medico – medici; gioco – giochi; dialogo – dialoghi; teologo – teologi). Talvolta hanno un doppio plurale (manico – manici o manichi; stomaco – stomaci o stomachi).
I nomi in io conservano al plurale la i della sillaba finale, se su questa cade l’accento tonico (zìo – zii; logorìo – logorii); la perdono nel caso contrario (bacio – baci, talcio – talci).
Alcuni nomi maschili in o hanno due plurali: uno in i maschile, l’altro in a femminile. Ma generalmente le due forme di plurale hanno significato diverso (labbro diventa labbri se di una ferita oppure labbra se della bocca; gesto diventa gesti nel senso di movimento o gesta nel senso di imprese).
Alcuni nomi hanno soltanto il singolare o soltanto il plurale, come prole, umiltà, calzoni, forbici.
Il plurale dei nomi composti, cioè formati da due parole, si forma in modi diversi:
– se composti da due nomi, si forma il plurale solo del secondo: capolavoro – capolavori; capogiro – capogiri; arcobaleno – arcobaleni. Però per capofamiglia il plurale è capifamiglia;
– se composti da un nome e da un aggettivo, si forma il plurale dell’uno e dell’altro: terracotta – terrecotte, cassaforte – casseforti. Però terrapieno diventa terrapieni e palcoscenico diventa palcoscenici;
– se composti da un aggettivo e un nome, si forma il plurale del secondo: biancospino – biancospini, falsariga – falsarighe. Però altoforni diventa altiforni e malalingua diventa malelingue;
– se composti da un verbo e da un nome, restano invariati nel caso in cui il nome è già al plurale: il portalettere – i portalettere. Nel caso in cui il nome è singolare o restano invariati, come portabandiera, o assumono la desinenza del plurale come in portafoglio che diventa portafogli.