Esercizi di disegno-scrittura

Gli esercizi di cui abbiamo parlato sono più che altro di avviamento alla lettura. Ma contemporaneamente l’alunno avrà fatto esercizi di disegno-scrittura.

Oltre ai cartoncini dell’alfabetiere, i bambini hanno a disposizione anche numerosi cartoncini riproducenti un semplicissimo disegno con scritto sotto il relativo nome. Questi cartoncini saranno messi a disposizione dei bambini su un tavolo basso, facilmente accessibile.

Nei momenti di lavoro libero, momenti abbastanza frequenti, il bambino sceglierà a suo piacere un cartoncino e ne riprodurrà il disegno sul foglietto apposito. Sotto il disegno riprodurrà il nome. In principio non saranno che scarabocchi, ma via via prenderanno forma.

Il bambino potrà arrivare anche a scrivere il nome senza saperlo leggere, ma saprà che la parola che ha scritto è il nome della cosa disegnata e, piano piano, sempre procedendo dalla sintesi all’analisi, prima distinguerà l’iniziale, poi, secondo un misterioso procedimento che è diverso in ognuno, riuscirà a distinguere gli elementi che compongono la parola e cioè a leggere la parola che ha scritto.

Il metodo naturale nell'insegnamento della lettura e della scrittura 5

Ritorno sulle consonanti

Quando i bambini saranno ormai a conoscenza di tutte le lettere dell’alfabeto e si saranno esercitati sulla composizione e scomposizione delle parole, si potrà ritornare sulle varie consonanti in particolare.

I nostri bambini faranno, a questo punto, vari esercizi. Ad esempio tornando sulla lettera p i bambini scriveranno, o sotto dettatura o spontaneamente, parole che contengano questa consonante: pane, pepe, papà, pera, ecc… E poi lo stesso nome preceduto dall’articolo: il pane, il pepe, il papà, la pera, ecc.. E poi, usando queste stesse parole, piccole frasi di senso compiuto: Piero ha una pera, papà mangia il pane, ecc…

Anche gli esercizi di lettura dovrebbero esser fatti, nei primi tempi, su pagine che contengano poche consonanti, e un ottimo libro di testo sarebbe quello che, pur seguendo il metodo naturale, presenti le prime pagine compilate in maniera semplicissima, con poche combinazioni di lettere. Nelle pagine seguenti, poi, si dovrebbe ritornare sulle principali difficoltà ortografiche.

Questi esercizi saranno fatti finchè i bambini non saranno in grado di leggere e scrivere con sicurezza. Naturalmente non tutti potranno arrivare insieme allo stesso punto, ma il vantaggio del metodo naturale consiste nel dare la possibilità ad ogni bambino di arrivare al traguardo secondo le sue forze e le sue capacità. Ciò permetterà l’armonioso e naturale sviluppo delle possibilità di ciascuno.

L’alfabeto

E’ quindi arrivato il momento di imparare l’alfabeto secondo l’ordine delle lettere che lo compongono e di chiamare queste lettere con il loro nome. Non c”è che da impararlo  a memoria come una canzoncina.

In seguito si potranno  fare alcuni esercizi:

Trovare le parole che cominciano per bi (o di o effe ecc…); scrivere queste parole su dei cartoncini e mettere i cartoncini in ordine alfabetico; mettere in ordine alfabetico i cartellini dei nomi contenuti nello schedario; imparare a cercare alcuni nomi sul vocabolario.

Le parole difficili

Il dettato cosiddetto ortografico non è il nostro strumento preferito, tuttavia i bambini devono sicuramente esercitarsi anche a scrivere le parole difficili. Per fare questo esercizio consigliamo di cogliere l’occasione quando essa si presenta, e faremo l’esercizio sempre alla lavagna e mai lo assegneremo per compito. Il bambino, se vorrà, potrà cercare spontaneamente queste parole e compilare, con esse, qualche scheda.

L’occasione di trovare parole difficili non mancherà. Si avvicina la primavera: scriviamo questo nome alla lavagna. I prati cominciano a verdeggiare: scriviamo prati, verdeggiare,… Qualche pratolina occhieggia qua e là: scriviamo pratolina, e scriviamo anche occhieggia.

Bastano queste parole per cercarne e trovarne altre con le stesse difficoltà ortografiche. “Chi sa trovare altre parole che cominciano con pr?” Preghiera, prete, premura, precipizio, prestito, ecc… Da verdeggiare possiamo trovare rosseggiare, biancheggiare… “Di che cosa si dice che rosseggia? Che biancheggia?” Della neve, del tramonto,… C’è la parola occhieggiare. “Da che cosa deriva?” Da occhio… troviamo altri derivati da occhio: occhiello, occhiali, cannocchiale,…

Così facendo non si tratterà di fare esercizi di ortografia puri e semplici, ma di rendere viva la lingua, questo strumento di cui dobbiamo sempre servirci e che tanto più sarà perfezionato, tanto meglio ci servirà.

E ancora: ci capita una parola che contiene la lettera q. Troviamo altre parole con la stessa lettera: aquila, aquilone, quaderno, qualità, quantità, cinquanta, squallido, squillare,…

Se i bambini non riescono a trovarle, andiamole a cercare nello schedario o sul vocabolario.

Ecco alcune serie di parole difficili, fra le quali l’insegnante potrà trovare quelle che ritiene adatte al momento:

Aquila, aquilone, aquilotto, quaderno, quattro, cinquanta, soqquadro, squattrinato, qualità, quantità, squillare, liquore, squallido, squadra.

Padre, madre, freno, prato, drago, grillo, brocca, freddo, infreddolito, freddoloso, raffreddore, fragile, labbra, drago, febbre, febbricitante, febbrone, cresta, frastuono, fabbrica, trappola, intrappolare, braccio, abbracciare, ombrello, ombrellaio, ombrellone, ombrellino, ombrelleria, maglieria.

continua nelle pagine seguenti (segui i numeri delle pagine):

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