Il corpo umano OSSA E MUSCOLI materiale didattico
Domande per la conversazione e per il lavoro di ricerca
Perchè il nostro corpo può tenersi ben eretto?
Come si chiamano quegli organi che permettono all’uomo di muoversi e compiere degli sforzi?
Quando sollevi un peso la parte superiore del tuo braccio si gonfia e si irrigidisce.
Noi abbiamo i muscoli soltanto nelle braccia e nelle gambe?
Secondo te ci sono dei muscoli che si contraggono anche quando noi non lo vogliamo?
Per conservare in piena efficienza i muscoli, occorre esercitarli con regolarità e moderazione, praticando ginnastica e sport. Quale sport pratichi?
Sai dire che cos’è una frattura?
Quali norme igieniche devi osservare per mantenere alla tua colonna vertebrale una eretta posizione?
Che cosa sono i muscoli? Quali forme possono avere? Qual è la principale proprietà dei muscoli? Quale funzione fondamentale compiono? Che cosa sono i tendini?
A che cosa servono i muscoli? Perchè alcuni si dicono volontari e altri muscoli involontari? Sai indicare alcuni muscoli volontari e alcuni muscoli involontari?
Quali funzioni ha e da quali parti è costituito lo scheletro dell’uomo?
Quali forme possono avere le ossa?
Come possono essere le articolazioni delle ossa?
Quali sono le principali ossa di ciascuna parte del corpo?
In caso di frattura delle ossa, come occorre comportarsi?
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Funzioni dello scheletro
Il corpo è sostenuto da circa duecento ossa che, tutte insieme, formano lo scheletro. Lo scheletro è l’impalcatura del nostro corpo. Esso assolve tre funzioni fondamentali: permette di tenere la posizione eretta; protegge le parti molli e delicate del nostro organismo (come il cervello, il cuore, i polmoni); consente di compiere i movimenti mediante l’azione dei muscoli.
(G. Petter)
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Tipi di ossa
Nel nostro corpo distinguiamo tre tipi di ossa: le ossa lunghe (come, ad esempio, quelle delle braccia e delle gambe); le ossa piatte o larghe (come quelle del cranio e della faccia); le ossa corte (come quelle dei polsi).
Nelle ossa lunghe è contenuto il midollo osseo, una sostanza molle e molto ricca di vasi sanguigni. Parte del midollo è destinata alla produzione dei globuli rossi del sangue.
(G. Petter)
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Lo scheletro del capo
Lo scheletro viene diviso in tre parti:
1. scheletro della testa
2. scheletro del tronco
3. scheletro degli arti (cioè delle braccia e delle gambe).
Lo scheletro della testa è formato dalle ossa del cranio e dalle ossa della faccia. Il cranio è una robusta scatola ossea che contiene e protegge il cervello, il cervelletto e il midollo allungato. Le ossa della faccia sono quattordici e solo una di esse è mobile: il mascellare inferiore o mandibola.
(G. Petter)
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Lo scheletro del tronco
Lo scheletro del tronco comprende la colonna vertebrale e la gabbia toracica.
La colonna vertebrale è composta da 33 vertebre, a forma di anelli, sovrapposte e separate tra loro da piccoli cuscini o, più precisamente, da dischi di sostanza meno dura di quella ossea. Nella colonna vertebrale è racchiuso e protetto il midollo spinale.
La gabbia toracica è formata dalle costole e dallo sterno. Le costole sono dodici paia di ossa piatte articolate con le vertebre dorsali. Le prime sette paia di costole si dicono costole vere o sternali perchè si attaccano direttamente allo sterno, un osso piatto che si trova nella parte anteriore del torace. La gabbia toracica protegge il cuore e i polmoni.
(G. Petter)
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Lo scheletro degli arti
Gli arti sono distinti in arti superiori (le braccia) e in arti inferiori (le gambe). Gli arti superiori si uniscono al tronco con il cinto scapolare o toracico. Esso corrisponde alla spalla ed è formato da due scapole e da due clavicole.
Il braccio è diviso in cinque parti: il braccio vero e proprio formato dall’omero; l’avambraccio formato dall’ulna e dal radio; il polso con ossa del carpo; la mano con le ossa del metacarpo; le dita con le falangi.
Gli arti inferiori si uniscono al tronco con la cintura addominale o bacino.
La gamba comprende: la coscia con l’osso del femore; la gamba con la rotula, la tibia e il perone (o fibula); il tallone con le ossa del tarso; il piede con le ossa del metatarso; le dita con le falangi.
(G. Petter)
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Le articolazioni
Le ossa sono connesse tra loro mediante giunture o articolazioni.
Esse possono essere di tre tipi, secondo le funzioni che sono destinate a compiere. Per esempio, le articolazioni del ginocchio o del femore, che permettono ampi movimenti degli arti inferiori, si dicono articolazioni mobili.
Le articolazioni della colonna vertebrale e quelle che si trovano tra le costole e lo sterno, che concedono solo limitati movimenti, si chiamano articolazioni semi-mobili, cioè mobili solo per metà.
Le articolazioni delle ossa del cranio, che non tollerano nessun movimento, si dicono articolazioni immobili.
(G. Petter)
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La colonna vertebrale
Piegate un braccio dietro la schiena. Allungate la mano, dietro, fino in mezzo alle spalle; ora scendete verso il basso, sempre scivolando con le dita lungo la metà della schiena. Sentite? Sembra di scivolare con le dita lungo una fila di palline. Ognuno di questi piccoli nodi duri che sentite è una vertebra.
Quella che voi sentite con le dita è la spina dorsale, cioè l’insieme delle punte delle vertebre, le quali sono sovrapposte le une alle altre e formano la colonna vertebrale.
Alla colonna vertebrale sono collegate le altre ossa del nostro corpo.
La vertebra più in alto della colonna vertebrale regge la testa. Le vertebre del collo si muovono facilmente e fanno muovere la testa.
(G. Petter)
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Perchè le dita della mano possono toccarsi e quelle del piede no?
Osserva la tua mano contro la luce di una forte lampadina: la carne appare rosea e quasi trasparente; si vedono anche le ossa delle dita, più scure. Piega una ad una le dita della mano; nella mano ci sono tanti ossicini collegati l’uno all’altro, che permettono di fare tanti movimenti; muovendo le ossa della mano, riusciamo a toccare col pollice tutte le altre dita.
Per questo con la mano possiamo fare tante cose; la mano può servire come pinza, come martello, come pala…
Osserva invece il piede; si sono molti ossicini anche qui, ma il pollice non riesce a toccare le altre dita; con il piede non possiamo prendere oggetti, il piede serve solo per camminare ed è la base su cui poggia tutto il nostro corpo; infatti, per dire ‘ stare dritti’ diciamo ‘stare in piedi’.
Avete mai provato a far stare in piedi una figura di cartone?
Più grande è la figura, più grande deve essere la base su cui si appoggia.
I piedi sono la nostra base. Più alto è un uomo, più lunghi sono i suoi piedi. Ogni anno, via via che crescete, la mamma vi deve comprare scarpe più grandi.
(G. Petter)
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Lo scheletro degli animali
Il nostro scheletro è simile a quello degli altri mammiferi. Nonostante questi abbiano (generalmente) quattro zampe, notiamo che in essi la disposizione delle ossa è simile alla nostra.
Dato il grande sviluppo del cervello, la fronte dell’uomo è molto più pronunciata che negli altri animali.
In molti mammiferi terrestri le dita, sia degli arti anteriori, sia degli arti posteriori, sono talvolta saldate, a due o tre insieme, con le unghie trasformate in zoccoli (come nel cavallo e nei bovini).
Nei cetacei gli arti anteriori sono trasformati in pinne e gli arti posteriori mancano; la coda è formata dalla pelle.
Nei pipistrelli le dita della mano sono molto grandi rispetto al corpo; servono a sostenere una membrana che sembra un’ala.
In molti animali (come il gatto, la lepre, il coniglio, il canguro e, tra gli anfibi, la rana) gli arti posteriori sono molto più sviluppati di quelli anteriori: si tratta di animali che procedono a salti e possono compiere lunghi balzi.
Negli animali acquatici, sia mammiferi (foca, lontra, castoro) sia uccelli (oca, anatra) sia anfibi (rana) sia rettili (tartaruga), le dita sono unite da una membrana palmare.
Nei pesci gli arti anteriori e posteriori sono trasformati in pinne; negli uccelli gli arti anteriori sono trasformati in ali. Le ossa degli uccelli, estremamente porose, sono collegate con sacche di aria. Ciò contribuisce a conferire leggerezza ai volatori. Inoltre, lo sterno a forma di carena dà al loro corpo una sagoma aerodinamica, atta a fendere l’aria.
Nei serpenti osserviamo che le costole, sul davanti, non sono saldate allo sterno, ma sono libere. Ciò permette snodatezza nei movimenti, indispensabile per lo spostamento perchè, com’è noto, i serpenti, non avendo zampe, si muovono strisciando. La mandibola dei serpenti non è articolata direttamente al cranio, ma attraverso un osso, detto osso quadrato. Questo permette ai rettili una enorme apertura boccale, che consente loro di ingoiare animali interi. Il che supplisce alla mancanza di denti.
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Che cosa sono i muscoli?
I muscoli sono la carne del nostro corpo. Noi abbiamo molti muscoli perchè moltissimi sono i movimenti che facciamo.
Prova ad aprire e chiudere gli occhi; prova ad aprire e chiudere la bocca; prova a girare la testa; mettiti seduto; corri; salta; cammina: puoi fare questi movimenti perchè i muscoli che hai nella testa, nella faccia, nel collo, nella schiena, nel petto, nelle gambe, nelle braccia, nelle mani, nei piedi, si allungano e si accorciano, si stringono e si allargano, e così mettono in movimento le ossa dello scheletro.
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I muscoli e il movimento
Noi quindi possiamo muoverci e compiere degli sforzi grazie ai muscoli che sono distribuiti in tutte le parti del nostro corpo e si possono vedere più chiaramente nelle braccia e nelle gambe. Essi hanno forme varie e sono di un colore rosso vivo.
I muscoli sono uniti alle ossa per mezzo di cordoni duri e bianchi detti tendini (e non nervi, come si dicono comunemente). Accorciandosi e distendendosi i muscoli muovono le ossa e quindi, come abbiamo detto, permettono al nostro corpo di compiere i movimenti.
Sono volontari i muscoli che obbediscono agli ordini dati dal cervello e muovono la lingua, le labbra, gli occhi, la testa, il tronco e gli arti.
Sono involontari quelli che costituiscono la muscolatura dello stomaco, del cuore, dei polmoni e degli intestini. Essi agiscono indipendentemente dalla nostra volontà.
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La forza dei muscoli
Comandati dal sistema nervoso, i muscoli lavorano ed esplicano una tale forza da stupire. Anche prendendo come esempio elementi non eccessivamente grandi quali quelli della mandibola, che servono alla masticazione, vediamo che la loro forza è molto superiore a quanto comunemente si crede.
Nel caso in cui si rompa una nocciola coi denti, esercitano una pressione che varia tra gli ottanta e i cento chilogrammi. Robustissimi e laboriosissimi, i muscoli hanno grande bisogno di assimilare nutrimento, e in particolar modo grassi e zuccheri.
Se voi fate una lunga gita in montagna o nuotate per lungo tempo o eseguite esercizi fisici faticosi, il mezzo migliore per ridare ai vostri rossi servitori l’energia necessaria è quello di mangiare una buona dose di zollette di zucchero. Lo zucchero, infatti, per quanto riguarda il lavoro muscolare, è assai più indicato della carne: infatti poco più di 170 grammi di zucchero sostituiscono vantaggiosamente oltre 700 grammi di buone bistecche.
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I muscoli negli animali
Nei mammiferi sono sviluppati i muscoli delle orecchie (che rendono mobili i padiglioni) e il muscolo pellicciaio posto sotto la pelle (che, nel caso del riccio, permette all’animale di avvolgersi a palla).
Negli uccelli volatori sono sviluppati i muscoli pettorali.
Nei serpenti e nei pesci i muscoli permettono lo strisciare e il nuoto.
Negli anfibi (rane) i muscoli delle zampe favoriscono il salto.
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Igiene del movimento
Il movimento è una necessità per il nostro organismo. Se non ci muovessimo mai, tutti gli organi si indebolirebbero e, a lungo andare, il corpo stesso finirebbe per perire.
Perchè il moto sia veramente utile, e non dannoso, occorre però tener conto di alcune norme, dettate dal buon senso prima ancora che dall’igiene.
Innanzitutto, niente strapazzi! Ogni sforzo, quando è richiesto, deve essere compiuto nella giusta misura: chi abusa delle proprie forze finisce col perderle e col danneggiare non soltanto lo scheletro e i muscoli, ma anche il cuore, i polmoni, i nervi e tutti gli altri organi del corpo, con conseguenze molto gravi.
Si riposi quanto occorre poichè il riposo giova al corpo più ancora dell’alimento: i muscoli stanchi riacquistano le forze perdute, e l’organismo è messo nelle condizioni di affrontare e superare agevolmente nuove fatiche.
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