I periodi sensitivi, secondo Maria Montessori, sono porzioni di tempo guidate da una sensibilità speciale per un determinato apprendimento. Per essere più precisi, la mente del bambino, a seconda del periodo sensitivo in cui si trova, è facilitata nell’assorbimento di un determinato elemento presente nel suo ambiente.
Nel periodo da 0 a 3 anni sono attivi in particolare tre sensibilità speciali:
– la sensibilità all’ordine
– la sensibilità al linguaggio umano
– la sensibilità al movimento.
La mente assorbe sulla guida di queste sensibilità profonde ma passeggere. La mente è dunque uno strumento che ha aree attive per un tempo limitato: si accendono in determinate fasi della vita e si spengono quando gli apprendimenti per cui si sono attivate si sono realizzati.
I bisogni fondamentali del neonato – MONTESSORI DA ZERO A 3 ANNI
I bisogni fondamentali del neonato sono almeno sei:
– il contatto diretto con la madre;
– il rispetto dei suoi ritmi biologici;
– l’ordine;
– uno spazio per vedere bene attorno a sé;
– uno spazio per muoversi;
– l’esplorazione dell’ambiente con tutti i suoi canali sensoriali.
I bisogni fondamentali del neonato – MONTESSORI DA ZERO A 3 ANNI
Il contatto diretto con la madre serve al neonato:
– a ritrovare i punti di riferimento della vita prenatale;
– ad essere riconosciuto ed accettato come figlio e quindi ad instaurare con la madre un rapporto preferenziale;
– a ricevere il latte;
– a stabilire con la madre una comunicazione che diventerà modello di ogni successiva comunicazione umana.
Per comunicare con la madre il neonato ha a disposizione tutto ciò che ha preparato durante la vita prenatale: il sorriso, il pianto, lo sguardo ed i movimenti del corpo.
L’occhio materno e paterno è teso a riconoscere il bambino.
I bisogni fondamentali del neonato – MONTESSORI DA ZERO A 3 ANNI
Rispettare i ritmi biologici del neonato significa che egli deve mangiare quando ha veramente fame e dormire quando ha veramente sonno.
I bisogni fondamentali del neonato – MONTESSORI DA ZERO A 3 ANNI
L’ordine va rispettato in tutto ciò che si fa col neonato, perchè in questo modo si fonderanno in lui dei nuovi punti di riferimento, che sono i punti di riferimento per l’ambiente esterno all’utero materno.
Si devono stabilire i luoghi dove il bambino riceve il cibo, e dove invece viene lavato e cambiato.
Queste azioni, continuamente ripetute, aiutano il bambino a conoscere l’ambiente.
Secondo Maria Montessori il bisogno di ordine che hanno i bambini è paragonabile al bisogno di acqua che hanno i pesci. La parola “ordine” va perciò intesa non tanto come ordine esteriore, quanto come “continuità di impressioni sensoriali”. In questo senso bisogno di ordine è bisogno di stabilità.
Il periodo sensibile per l’ordine permette al bambino la conoscenza dei genitori e dell’ambiente familiare ed è una sensibilità transitoria che si manifesta fortemente nei primi due anni di vita. In seguito la sensibilità all’ordine tende a manifestarsi sempre meno, anche se si esprime per tutta la vita, in forme diverse da quelle che ha nel bambino piccolo.
Pensiamo alle nostre reazioni di fronte a forti cambiamenti quali traslochi, abbandoni, lutti. L’adulto è in grado di affrontare queste difficoltà senza perdere i propri punti di riferimento interiori, ma il bambino non può farlo, nel periodo in cui questi punti di riferimento li sta costruendo.
Il bisogno di vedere le cose sempre uguali fa parte integrante della sua vita, ed egli difende il suo bisogno come può: piange disperatamente. Non sono “capricci”: per costruire la sua mente il bambino ha bisogno di vedere le cose sempre nello stesso posto. Se qualcuno modifica l’ordine o l’uso delle cose attorno a lui, si sente offeso e ferito.
Indagando nel tempo e nello spazio le culture umane, troviamo che le abitazioni dell’uomo soddisfano sempre il bisogno di separare e raggruppare gli oggetti a seconda dell’uso e della finalità: un posto per il cibo, uno per il sonno, uno per le provviste, uno per i rifiuti. Questo è valido in qualsiasi luogo del mondo, e dal rifugio preistorico al grattacielo. Vale anche per la tana di molti animali.
Nell’essere umano l’ordine dell’ambiente è il fondamento dello sviluppo mentale, e fa acquisire al bambino il senso del limite, ma al tempo stesso gli permette i voli della creatività e dell’immaginazione, perchè lo libera dalla fatica di dominare il caos.
I bambini piccoli protestano contro ogni cambiamento ed è un dato osservato da tutti: protestano se la mamma si allontana, se c’è un letto nuovo, se il racconto non è più lo stesso. Non vogliono il vestito nuovo, tagliare le unghie o i capelli, piangono o si ammalano in vacanza. Già intorno ai 2-3 anni vogliono ascoltare la stessa storia, la stessa canzone, la stessa filastrocca, decine e decine di volte, senza cambiare una virgola. Nel gioco a nascondino i piccoli vogliono mettersi dove sanno di essere trovati, e a volte nascondono gli oggetti seguendo lo stesso principio: vogliono il ritrovamento certo, non vogliono nessuna sorpresa.
La ripetitività fa parte del modo di fare le cose, per i bambini piccoli, ed è espressione del periodo sensibile per l’ordine, del bisogno di orientamento e stabilità.
Il bambino piccolo ha bisogno di mangiare sempre alla stessa ora, fare il bagnetto sempre alla stessa ora, di sentire sempre le stesse voci, la stessa ninna nanna, ecc. Ma mentre ascolta e osserva si fa sempre più attento: la ripetizione lo aiuta a concentrarsi, e ripetizione e concentrazione si susseguono l’una all’altra in ogni attività del bambino.
I bisogni fondamentali del neonato – MONTESSORI DA ZERO A 3 ANNI
Uno spazio per vedere bene attorno a sé è fondamentale per il neonato. I lettini e le culle tradizionali sono sbagliati per il neonato, perchè sono troppo piccoli e circondati da pareti e sponde che interferiscono con la visione libera dell’ambiente circostante.
Il neonato è molto attento all’ambiente, è capace di concentrazione e ha la necessità di usare i suoi occhi per mettere a fuoco gli oggetti che lo circondano. Non può soddisfare il suo bisogno se messo in una culla o in un lettino.
Gli occhi consentono al bambino di impadronirsi dell’ambiente molto prima di poterlo esplorare muovendosi all’interno di esso. E’ uno studio precoce e molto intenso. Il neonato assorbe ogni particolare tramite la vista, col supporto degli altri sensi. Il risultato è una solida memoria inconscia dell’ambiente che si mantiene per sempre. E’ un lavoro insieme organico, biochimico e psicologico.
Il modo di studiare dei primi mesi, e la scelta di cosa studiare, sono già atti di indipendenza, anche se non sono consci. Facilitiamo questo studio.
I bisogni fondamentali del neonato – MONTESSORI DA ZERO A 3 ANNI
Uno spazio per muoversi: nella vita prenatale gli arti e tutto il corpo sono stati sempre molto liberi di muoversi nel liquido amniotico. Anche dopo la nascita i neonati sono capaci di movimento, e ne hanno un grande bisogno. Purtroppo per gli adulti è difficile comprendere che un neonato è capace di muovere il suo corpo, perchè tali movimenti sono lentissimi e difficili da osservare.
Se il neonato viene messo in uno spazio troppo piccolo e vestito con indumenti scomodi e inadatti, si ostacola il suo sviluppo perchè si ostacola il suo bisogno di movimento, invece di favorirlo.
Bisogna anche considerare che nell’utero materno il bambino muoveva liberamente gli arti e le varie parti del corpo, ma non poteva mai estenderle completamente, e questa condizione può cambiare solo dopo la nascita.
I neonati mostrano estremo piacere quando hanno la possibilità di muoversi senza le limitazioni date dai contenitori e dagli indumenti. Ogni volta che si trovano il luoghi più grandi della loro culla o carrozzina, sono capaci di strisciare, ruotare lentamente il capo, cambiare la loro posizione fino ad arrivare al bordo dello spazio dove si trovano. Ogni movimento del neonato è eseguito con grande concentrazione e grande attenzione alle sensazioni che provengono dal rapporto del suo corpo con la superficie.
Per il neonato è meraviglioso ritrovare le braccia della mamma ogni volta che ne sente la necessità, ma è altrettanto meraviglioso per lui avere momenti di attività libera con tutto il corpo, e poter raggiungere col suo lavoro posizioni diverse nello spazio.
I bisogni fondamentali del neonato – MONTESSORI DA ZERO A 3 ANNI
L’esplorazione dell’ambiente con tutti i suoi canali sensoriali: il neonato è sveglio per molte ore durante la giornata, ed molto attento. Non ha affatto bisogno di dormire tanto quanto comunemente si pensa. Al contrario è un essere che nella vita prenatale ha già sviluppato una meravigliosa ricchezza sensoriale ed ha messo a punto il suo ritmo sonno-veglia in accordo con quello materno.
Purtroppo dopo la nascita comincia per i bambini un periodo di grande deprivazione sensoriale e motoria, e per questo i neonati si annoiano, si sentono insoddisfatti (e lo sono) e piangono. Spesso invece di offrire stimoli sensoriali e motori, plachiamo il loro pianto col cibo o mettendo loro in bocca qualcosa, perchè pensiamo che la massima aspirazione di un neonato sia la soddisfazione orale. Dimentichiamo così la loro grande dotazione di cellule cerebrali.
In verità i bambini piangono perchè desiderano usare il loro cervello, sarebbero interessati alla voce umana, alla musica, vorrebbero osservare i fiori, gli alberi, degli oggetti mobili sospesi, insomma l’ambiente che li circonda.
Rispondere ai bisogni fondamentali dei neonati è facilissimo e non richiede materiali costosi; ciò che serve è semplicemente essere preparati, conoscere le loro vere necessità e volerle soddisfare con amore intelligente.
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I bisogni fondamentali del neonato – MONTESSORI DA ZERO A 3 ANNI