RACCONTO Giufrà e le mosche
Giufrà era un giovane che sembrava stupido ma aveva la mente fina. Eccovene una prova.
Un giorno Giufrà comprò un pezzo di carne. Entrò in casa e lo lasciò sul tavolo incustodito, a portata delle mosche. Poi uscì. Quando rientrò, sul tavolo la carne non c’era più.
Giufrà decise subito di incolpare le mosche e andò dal giudice per sporgere querela. Disse: “Le mosche mi hanno mangiato un chilo di carne”.
Il giudice volle canzonarlo, e sentenziò: “D’ora in poi potrai uccidere tutte le mosche che vedrai”.
Proprio in quell’istante una mosca si posò sulla testa pelata del giudice. Giufrà alzò la mano e, abbassatala, in un baleno spappolò l’insetto sulla testa del magistrato burlone.
Questi balzò dal seggiolone presidenziale, e gridò: “Screanzato! Offendesti la giustizia. Ti punirò”
Giufrà non si scompose. Rispose soltanto: “Punirmi? E perchè? Ho fatto come mi disse lei!”
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