Dinosauri – materiale didattico
L’EPOCA DEI DINOSAURI
L’epoca dei dinosauri corrisponde al periodo di tempo chiamato dai geologi ERA MESOZOICA, da 248 a 65 milioni di anni fa. L’era Mesozoica si divide a sua volta in tre periodi:
– PERIODO TRIASSICO: 248 – 208 milioni di anni fa. Sono comparsi i primi dinosauri.
– PERIODO GIURASSICO: 208 – 144 milioni di anni fa. I dinosauri hanno raggiunto le loro massime dimensioni.
– PERIODO CRETACEO: 144 – 65 milioni di anni fa. Il popolo dei dinosauri ha raggiunto la massima varietà.
Nell’era MESOZOICA le masse terrestri si sono gradualmente spostate a causa di un processo che noi oggi chiamiamo “deriva dei continenti”:
– nel TRIASSICO tutti gli attuali continenti erano uniti per formarne uno solo, chiamato PANGEA;
– nel GIURASSICO il supercontinente Pangea si è diviso in due parti: LAURASIA a Nord e GONDWANA a sud;
– nel CRETACEO Laurasia e Gondwana si sono a loro volta suddivise, dando luogo ai continenti così come li conosciamo oggi.
L’ESTINZIONE
I dinosauri hanno dominato il mondo per 160 milioni di anni, più a lungo di qualsiasi altro gruppo animale. 65 milioni di anni fa si sono estinti, cioè sono morti tutti, e molti altri rettili preistorici acquatici e volanti sono scomparsi insieme ai dinosauri. Questa “estinzione di massa” ha coinvolto anche altri animali e piante.
Una possibile spiegazione potrebbe essere fornita da qualche nuovo tipo di malattia, diffusasi per terra e per mare.
L’estinzione di massa può essere attribuita a una serie di disastrose eruzioni vulcaniche, che avrebbero sparso su tutta la Terra le proprie ceneri velenose.
Un’altra spiegazione per l’estinzione di massa fa riferimento a un possibile cambiamento climatico: un riscaldamento globale che potrebbe essere durato secoli, o anche più.
Una teoria ben nota vuole che l’estinzione di massa sia stata dovuta a un meteorite precipitato dallo spazio sulla Terra. Un meteorite gigante, del diametro di circa 10 km, avrebbe scatenato terremoti ed eruzioni vulcaniche, oscurando il cielo di polvere. Il cielo oscurato dalla polvere, per un anno o più, avrebbe portato alla morte di gran parte delle piante, dunque degli animali erbivori e infine dei carnivori.
Rimane un enigma irrisolto: perchè altri rettili, come i coccodrilli, le lucertole, le tartarughe, sono sopravvissuti?
STUDIARE I DINOSAURI
La maggior parte delle informazioni che abbiamo sui dinosauri ci vengono dai loro fossili.
I fossili sono quel che resta di organismi viventi trasformati, nel corso di milioni di anni, in solida roccia. Non solo i dinosauri, ma molti altri esseri preistorici hanno lasciato per noi i propri resti fossili: mammiferi, uccelli, lucertole, pesci, insetti, e anche piante di vario genere. La carne, le interiora e le altre parti molli di un dinosauro morto venivano di solito mangiate rapidamente da altri animali, oppure andavano in decomposizione, perciò molto raramente ne troviamo tra i fossili. La sabbia e il fango che circondavano i resti di un animale o di una pianta venivano nel corso del tempo sottoposti a una grande pressione, cementandosi in un’unica massa rocciosa. Come il sedimento (cioè la sabbia o il fango) anche i resti animali e vegetali si sono poi trasformati in pietra. La fossilizzazione è un processo estremamente lungo e soggetto a ogni tipo di imprevisto.
Solo una minima parte degli esseri viventi ci è giunta sotto forma fossile. Dato il modo in cui i fossili si sono formati, la maggior parte di essi si trova nei pressi dei corsi d’acqua.
La maggior parte dei dinosauri deve essere ricostruita da resti fossili che si limitano alle parti più dure del corpo: denti, corna, artigli. Nella ricostruzione ci si aiuta spesso guardando alle caratteristiche di altri dinosauri simili, e cercando così di immaginare la forma delle parti mancanti: denti, ma anche code, arti, e perfino la testa. Per quel che riguarda le parti molli, ci si aiuta osservando le caratteristiche di rettili simili tra quelli viventi oggi, specialmente lucertole e coccodrilli. Si cerca di immaginare la struttura dei muscoli e degli organi interni.
Molto raramente il corpo del dinosauro si è rapidamente disseccato e ce ne sono giunti alcuni resti mummificati e fossili. Uno dei più noti dinosauri che ci sia giunto parzialmente mummificato è Sue, un esemplare di Tyrannosaurus trovato negli USA nel 1990: il Tyrannosaurus più grande e soprattutto meglio conservato che sia mai stato trovato. Sue era una femmina e il suo nome deriva da quello della sua scopritrice: Susan Hendrickson.
http://en.wikipedia.org/wiki/File:Sues_skeleton.jpg
Di recente sono stati scoperti in Italia due dinosauri fossili di estrema importanza; questo è Antonio:
http://freeforumzone.leonardo.it/
trovato nel Villaggio dei Pescatori a Trieste. È un “Tethysadros insularis”, specie vegetariana di medie dimensioni. Viveva 70 milioni di anni fa fra l’Africa e l’Europa.
E questo è Ciro:
http://diamante.uniroma3.it/hipparcos/pietraroja.htm
ritrovato nel 1980 a Pietraroja (Benevento), è conosciuto in tutto il mondo per l’eccezionale conservazione degli organi interni: l’intestino contenente i resti dell’ultimo pasto, il fegato, la trachea, gli occhi, persino fasci di fibre muscolari. Ciro è il primo dinosauro al mondo a poter essere stato sottoposto ad una vera e propria autopsia. Probabilmente lo scheletro apparteneva ad un cucciolo trascinato in acqua durante un’alluvione e morto annegato 113 milioni di anni fa. Da adulto avrebbe raggiunto la lunghezza di almeno due metri per un metro e mezzo di altezza ed il peso di circa 20 kg; si pensa fosse affine al più famoso Velociraptor.
I fossili non sono le uniche informazioni che abbiamo sui dinosauri. Ci sono rimaste altre tracce, che non si riferiscono a parti del loro corpo. Queste informazioni derivano dalle uova, dalle impronte, dai segni lasciati da denti e artigli, e anche dai coproliti, gli escrementi fossili dei dinosauri.
Maschi e femmine
Per stabilire il sesso dei dinosauri gli studiosi osservano le ossa del bacino e le creste sul capo.
Gli occhi
Prima del ritrovamento di Ciro, non si sono mai trovati occhi fossili di dinosauro: gli occhi sono molli, si decompongono rapidamente dopo la morte e sono le prime parti ad essere divorate dai predatori. I principali indizi sugli occhi dei dinosauri sono le cavità del cranio, le orbite, destinate ad ospitarli. Le orbite dei crani fossili dei dinosauri suggeriscono che i loro occhi fossero simili a quelli dei rettili attuali. I dinosauri dagli occhi piccoli probabilmente avevano una buona vista nelle ore diurne. Gli occhi di molti dinosauri erbivori erano posti ai lati del capo, garantendo così una visione a 360 gradi.
Il naso
Come tante altre creature, i dinosauri respiravano per mezzo della bocca e del naso. I crani fossili dei dinosauri ci mostrano l’esistenza di due aperture nasali, o narici, che portavano alle camere nasali, dove si trovavano gli organi dell’odorato. Alcuni carnivori avevano camere nasali particolarmente grandi, e probabilmente il loro senso dell’olfatto era molto sviluppato.
Le corna
Il corno di un dinosauro cresceva con il crescere dell’animale; non cadeva per ricrescere ogni anno, come succede con le corna dei cervi. Ogni corno aveva un’anima ossea e un rivestimento esterno di una sostanza cornea, formata prevalentemente di cheratina. E’ probabile che le corna siano state usate più per intimidire i rivali scuotendo il capo, che per infliggere reali ferite. E’ anche possibile che i dinosauri si sfidassero in prove di forza allacciando rispettivamente le corna: un po’ come fanno oggi le antilopi.
I becchi
Molte specie di dinosauri avevano il muso che terminava in una specie di becco senza denti. La maggior parte dei dinosauri col becco avevano denti per la masticazione nel retro della bocca, all’altezza delle guance. Con ogni probabilità i dinosauri usavano il becco per strappare, spezzare e tagliare il cibo; il becco può essere servito anche come arma difensiva contro i nemici.
I denti
I denti del dinosauro sono tra i resti fossili più comuni, perchè sono le parti più durature del corpo. I denti di dinosauro sono estremamente diversi fra loro per forma e dimensioni: scalpelli, coltelli, cesoie, chiodi, raspanti, stringenti, trituranti, a pettine, a rastrello… La forma, il numero e la disposizione dei denti sulle mascelle costituiscono indizi chiari di ciò che mangiava ciascun dinosauro. I carnivori come il Tyrannosaurus avevano denti grandi e affilati per dilaniare le loro prede. Alcuni erbivori, come l’Apatosaurus, non avevano neppure un molare. I denti vecchi, rotti o usurati dei dinosauri forse potevano ricrescere, come succede a quelli dei rettili di oggi.
Zampe e postura
Tutti i dinosauri avevano quattro zampe. A differenza di altri rettili, come i serpenti, non hanno perso le zampe nel corso del processo evolutivo. Alcuni dinosauri, come i grandi sauropodi, camminavano a quattro zampe. Quando un animale cammina a quattro zampe si dice che è quadrupede. Altri dinosauri, come gli agili dromesauri carnivori del tipo del Deinonychus, camminavano stando ritti sulle zampe posteriori. Gli arti anteriori erano usati come braccia. Quando un animale cammina utilizzando le sole zampe posteriori si dice che è bipede. Altri dinosauri ancora, potevano muoversi a quattro zampe oppure, a scelta, sulle sole zampe posteriori. I dinosauri hanno le zampe poste direttamente sotto il corpo, e questa postura, più efficiente rispetto all’avere le zampe poste lateralmente, è una delle ragioni che possono spiegare il successo dei dinosauri rispetto ad altri animali del loro tempo.
Ossa dell’anca
Tutti i dinosauri sono classificati all’interno di due grandi famiglie a seconda della forma delle ossa dell’anca:
– SAURISCHI, che significa dinosauri “dall’anca di lucertola”. Nei saurischi le ossa del pube sporgono in avanti e verso il basso. Tutti i dinosauri carnivori erano saurischi, ma lo erano anche i più grandi dinosauri erbivori. La forma ad “anca di lucertola” è quella particolarmente adatta alla corsa, perchè permette un miglior ancoraggio dei muscoli delle zampe.
– ORNITISCHI, che significa dinosauri “dall’anca di uccello”. Negli ornitischi le ossa del pube si proiettano verso il basso e all’indietro. Tutti gli ornitischi erano erbivori.
Artigli
Come molti rettili di oggi, i dinosauri erano muniti di artigli, cioè di forti unghie all’estremità delle dita. Gli artigli dei dinosauri erano probabilmente fatti di cheratina, la stessa sostanza che rivestiva le loro corna e di cui sono costituite le nostre unghie. La forma e la dimensione degli artigli varia molto da un dinosauro all’altro; in molti dinosauri carnivori, che si muovevano sulle zampe posteriori, gli artigli erano lunghi ed affilati come quelli dei felini, mentre i grandi erbivori avevano zampe simili a quelle dell’elefante con unghie simili a zoccoli.
Pelle
Resti fossili di pelle sono stati trovati in più occasioni, così sappiamo che i dinosauri erano ricoperti di squame, come i rettili di oggi. Come nei coccodrilli, le squame dei dinosauri non erano distribuite sovrapposte sulla superficie della pelle, come nei serpenti, ma affondate in una spessa pelle, forte come il cuoio. Le squame sovrapposte proteggevano i dinosauri dai denti e dagli artigli degli avversari, come anche dalle ferite accidentali e dai fastidiosi morsi degli insetti.
http://www.omniology.com/dinosaur-skin.htm
Corazza
Molti dinosauri possedevano corazze difensive. Alcuni di queste corazze erano composte da grandi piastre ossee inserite nella pelle. Un dinosauro corazzato poteva pesare il doppio di un dinosauro della stessa mole non corazzato.
Cresta
Molti dinosauri avevano sul capo escrescenze e protuberanze ossee dalle forme più diverse; è possibile che queste creste fossero rivestite in vita da pelle vivacemente colorata allo scopo di servire come richiamo, e poteva anche servire ad amplificare i suoni.
Vele
Dalla schiena di alcuni dinosauri si alzavano verticalmente delle spine o bastoni; è probabile che queste protuberanze ossee reggessero una vasta superficie di pelle, a formare quelle che ora sono chiamate vele dorsali. Troviamo le vele dorsali sia in dinosauri erbivori sia carnivori. La pelle della vela dorsale dei dinosauri poteva avere colori brillanti e forse anche cambiare colore, come avviene oggi alla pelle dei camaleonti. Poteva servire per controllare la temperatura corporea: esposta in pieno sole, poteva assorbire rapidamente il calore e trasmetterlo al corpo del dinosauro; tenuta all’ombra, poteva garantire un rapido refrigerio evitando il surriscaldamento del corpo.
Piedi
I piedi dei dinosauri erano molto diversi a seconda della forma, del peso, e in generale dello stile di vita dell’animale. Il tipico piede anteriore aveva ossa metacarpali oltre il polso e due o tre falangi per ogni dito con un artiglio al termine. Il piede posteriore del dinosauro era costituito da ossa metatarsali sotto la caviglia. Alcuni dinosauri avevano cinque dita per piede, come avviene per la maggior parte dei rettili (e anche degli uccelli e dei mammiferi).
Coda
Tutti i dinosauri erano muniti di coda, a meno che non l’avessero persa in combattimento. La lunghezza della coda relativamente al corpo, la sua forma, la sua consistenza e altre caratteristiche ci rivelano molto sull’uso che ne faceva ciascun dinosauro. Molti dinosauri carnivori che si appoggiavano e correvano sulle zampe posteriori erano muniti di una coda massiccia destinata a controbilanciare il peso del corpo e della testa. I piccoli carnivori, agili e veloci, usavano la propria coda per mantenere l’equilibrio quando scattavano e balzavano sulla preda.
Cervello
Esiste una relazione tra l’intelligenza di un animale e il rapporto fra la grandezza del suo cervello e quella del corpo. I crani fossili di alcuni dinosauri ci mostrano il volume della scatola cranica, che ci rivela il volume e la forma del cervello; in certi casi all’interno della scatola cranica si è formata una massa fossile con la forma e le dimensioni del cervello originario. Il cervello dello Stegosaurus rappresentava soltanto 1/25.000 del suo peso; quello del Brachiosaurus era forse pari a 1/100.000, e quello del piccolo carnivoro Troodon era circa 1/1.000. Il rapporto cervello-corpo nei dinosauri, insomma, non deve essere stato molto diverso che nei rettili attuali. Si pensa che i carnivori piccoli e medi avessero un’intelligenza paragonabile a quella di un pappagallo o di un topo.
http://www.nationalgeographic.it/scienza/
Sangue caldo o freddo?
Supponiamo che i dinosauri fossero a sangue freddo come i rettili di oggi: in questo caso sarebbero rimasti inattivi o quasi durante la stagione fredda. Se al contrario fossero stati animali a sangue caldo, come gli uccelli e i mammiferi di oggi, sarebbero stati in grado di mantenersi caldi e in attività anche nella stagione fredda. Una volta gli scienziati ritenevano che i dinosauri fossero tutti a sangue freddo, oggi le opinioni sono diverse. Una prova a favore del sangue caldo è fornita dalla struttura interna di alcune ossa fossili particolarmente ben conservate, compatibile più con gli animali a sangue caldo che con i rettili attuali. Alcuni piccoli dinosauri carnivori sembrano essersi evoluti in uccelli, e gli uccelli sono animali a sangue caldo. Considerando i reperti fossili, il numero dei predatori sembra più simile a quello riscontrabile tra i mammiferi rispetto a quello riscontrabile fra i rettili. Se i dinosauri fossero stati a sangue caldo avrebbero dovuto procurarsi quantità di cibo dieci volte superiori rispetto ai rettili a sangue freddo. Questo perchè occorre bruciare cibo per fornire l’energia destinata a riscaldare il corpo.
Nidi e uova
Le scoperte di nidi e uova fossili si contano a centinaia, spesso accanto ai genitori. Per quel che ne sappiamo, le femmine di dinosauro deponevano uova da cui nascevano i cuccioli. Il tempo che trascorreva tra la deposizione delle uova e la loro schiusa (tempo di incubazione), poteva variare da settimane a mesi, anche in base alla temperatura esterna, come avviene oggi nei rettili.
Crescita e invecchiamento
Nessuno può dire come fosse la crescita dei dinosauri, quanto durasse l’infanzia e quanto lunga fosse la loro vita. Possiamo immaginare che la loro crescita e il loro invecchiamento fossero simili a quelli dei rettili d’oggi; in questo caso i dinosauri crescevano continuamente fino alla morte, ma più velocemente da giovani che da vecchi. Le stime sull’età di un carnivoro adulto come il Tyrannosaurus vanno da 20 fino a oltre 50 anni, mentre la vita dei piccoli carnivori poteva andare dai 3 ai 10 anni. Gli erbivori sauropodi giganti potevano vivere almeno 50 anni, ma forse anche più di 100. Nel corso della sua vita un Brachiosaurus poteva aumentare il proprio peso fino a 2.000 volte, contro le 20 volte di un essere umano.
Migrazioni
Quasi nessun rettile terrestre di oggi affronta migrazioni, cioè spostamenti regolari su lunga distanza, ma negli ultimi 30 anni gli studiosi hanno raccolto le prove di migrazioni regolari da parte di alcuni dinosauri. Un elemento a favore delle migrazioni si trova nella posizione dei continenti all’epoca dei dinosauri: in certe regioni, gli inverni freddi potrebbero aver impedito la crescita delle piante mangiate dai dinosauri. I ritrovamenti fossili dimostrano che le piante smettevano di crescere nei periodi particolarmente caldi e asciutti, costringendo così i dinosauri a emigrare in cerca di cibo. Un’altra possibile prova delle migrazioni è data dalle orme di interi branchi di dinosauri in marcia.
Letargo
E’ probabile che i dinosauri attraversassero lunghi periodi di vita latente durante la stagione invernale, come fanno molti rettili anche oggi. Fossili di dinosauro sono stati trovati anche nelle regioni artiche vicine al Polo Nord, e anche se 120 – 100 milioni di anni fa il clima era relativamente mite e i due Poli non erano coperti di ghiaccio, i dinosauri artici durante l’inverno dovevano per forza cadere in letargo oppure migrare verso sud.
Domande e risposte
I dinosauri erano gli unici abitanti della Terra nella loro era? No. C’erano molti altri animali, dai vermi agli insetti, ai pesci e ai rettili di ogni specie.
C’erano dinosauri volanti? No, però esistevano rettili volanti, chiamati PTEROSAURI.
C’erano dinosauri marini? No, però esistevano rettili marini, come l’ITTIOSAURO o il PLESIOSAURO.
I mammiferi sono comparsi sulla Terra dopo la scomparsa dei dinosauri? No. Al tempo dei dinosauri vivevano numerosi piccoli mammiferi.
C’è una specie di dinosauri che è vissuta durante tutta l’era dei dinosauri? No. Alcune specie sono riuscite a sopravvivere per 10, 20 e anche 30 milioni di anni, ma nessuna si è neppure avvicinata ai 160 milioni di anni che rappresentano l’intera durata dell’era dei dinosauri.
I dinosauri erano lucertole giganti? No. I dinosauri erano rettili, ma non appartenevano alla famiglia delle lucertole.
I dinosauri partorivano i loro cuccioli? No. Per quanto sappiamo tutti i dinosauri deponevano uova.
Ci sono dinosauri sopravvissuti fino ad oggi? No, per quanto ne sappiamo, ma possiamo continuare a fantasticare.
Uomini e dinosauri si sono battuti all’ultimo sangue? No. L’ultimo dei dinosauri è scomparso più di 60 milioni di anni fa, prima della comparsa dell’uomo.
Curiosità
Pietre singolarmente lisce e arrotondate, simili a ciottoli di fiume, sono state trovate frammiste ai resti fossili di alcuni dinosauri. Questi ciottoli vengono rinvenuti troppo spesso per pensare che si tratti di un caso. Le pietre lisce sono state trovate soprattutto nel caso di ritrovamenti fossili di grandi dinosauri erbivori: alcuni dinosauri erbivori possono aver utilizzato le pietre lisce per aiutarsi nella digestione. Questi dinosauri, insomma, non masticavano il cibo prima di inghiottirlo, e ingoiavano sassi per triturare il cibo in un grande ventriglio. Questo permetteva loro di procurarsi il cibo senza perdere tempo nella masticazione. I ciottoli lisci trovati tra i resti fossili dei dinosauri vengono perciò chiamati gastroliti o macine gastriche.
http://it.wikipedia.org/wiki/Gastrolite
Impronte di dinosauro sono state trovate a migliaia, praticamente in ogni angolo del mondo. A volte i dinosauri hanno lasciato le loro impronte camminando lungo le rive fangose o sabbiose dei fiumi. Il fango si è poi indurito al calore del sole ed è stato ricoperto da altro fango o altra sabbia. Così le impronte fossilizzate sono giunte fino a noi. In altri casi le impronte di fango sono state ricoperte dalla cenere emessa da un vulcano in eruzione. Anche in questo caso le impronte fossilizzate sono giunte fino a noi. Spesso le impronte sono allineate lungo percorsi chiamati “piste”: ciò suggerisce l’idea che le impronte siano state lasciate da dinosauri che si muovevano in branchi, seguendo regolarmente gli stessi percorsi. La distanza tra impronte dello stesso tipo ci rivela se il dinosauro stava camminando, trottando, oppure correndo.
Nessuno può dire di conoscere i colori dei dinosauri. Esemplari fossili di pelle di dinosauro non mancano, ma il loro colore attuale non può che essere quello della pietra. Un fossile infatti non è altro che una sostanza organica pietrificata. Alcuni scienziati suppongono che il colore dei dinosauri fosse simile a quello dei coccodrilli attuali: bruno e verdastro. Posto che fossero colorati di bruno o verdastro, i dinosauri si sarebbero mimetizzati in un ambiente di alberi, terra e rocce. Altri esperti pensano che i dinosauri esibissero colori vivaci come giallo, rosso e blu, senza escludere manti striati e maculati, come quelli di molti serpenti e lucertole di oggi. I dinosauri potrebbero aver esibito colori vivaci per intimorire gli avversari o per prevalere sui rivali nella stagione dell’accoppiamento.
I coproliti sono gli escrementi fossili di animali preistorici come i dinosauri. I coproliti non sono molli e non puzzano; come tutti i fossili sono ormai fatti di solida pietra. Migliaia di coproliti di dinosauro sono stati trovati nei giacimenti di fossili di tutto il mondo. Sezionando i coproliti, a volte si può vedere quel che il dinosauro aveva mangiato negli ultimi tempi: i coproliti dei grandi carnivori contengono spesso le ossa delle loro prede. Gli studiosi sono anche in grado di stabilire quali specie vegetali crescessero in un determinato periodo esaminando i coproliti dei dinosauri erbivori.
http://en.wikipedia.org/wiki/Coprolite
Per quanto riguarda la voce dei dinosauri, sono pochi i rettili di oggi che emettono suoni, limitandosi al più a sibili e leggeri ruggiti. I resti fossili suggeriscono invece che i dinosauri potessero emettere una varietà di suoni in molti modi diversi. Diversi posso essere stati anche gli scopi per cui i dinosauri emettevano suoni: per mantenersi in contatto con gli altri individui del branco, per spaventare i nemici, per intimidire i rivali oppure per corteggiare le femmine.
Il film Jurassic Park fa vedere dei dinosauri resuscitati come creature viventi nel nostro mondo a partire dal DNA proveniente non dai resti fossili dei dinosauri, ma dal sangue succhiato dalle zanzare, che si sono a loro volta conservate fino ad oggi incapsulate nell’ambra fossile. Nella realtà gli scienziati hanno davvero trovato frammenti di DNA da resti fossili risalenti all’epoca dei dinosauri, ma questi frammenti rappresentano una minima parte del DNA che sarebbe necessario per ricreare un essere vivente. La maggior parte degli scienziati dubita fortemente che si possano ricreare dinosauri viventi partendo dal DNA trovato nei fossili: sarebbe come voler riscrivere tutte le opere di Shakespeare a partire da un paio di parole. Inoltre i vegetali del nostro tempo potrebbero essere del tutto inadatti alle esigenze di un dinosauro e i dinosauri potrebbero essere sterminati dalle malattie moderne.
I PRIMI DINOSAURI
I primissimi dinosauri erano animali piuttosto piccoli, carnivori, con denti e artigli affilati. Correvano veloci sulle zampe posteriori, che erano lunghe e robuste.
HERRERASAURUS
I resti fossili dell’Herrerasaurus risalgono a 228 milioni di anni fa e furono trovati a San Juan, in Argentina. Era lungo circa 3 metri e doveva pesare circa 90 Kg. Fu uno dei primi carnivori. Si reggeva su due robuste zampe. La testa relativamente sottile, i denti robusti e gli artigli affilati anticipano le caratteristiche dei carnivori che lo hanno seguito. Andava a caccia di piccoli animali come insetti, lucertole, e altri piccoli rettili.
STAURIKOSAURUS
Uno dei primi dinosauri, un carnivoro relativamente piccolo, lungo circa 2 metri. Correva veloce sulle zampe posteriori, mantenendo l’equilibrio grazie alla lunga coda. Simile all’Herrerasaurus, visse nello stesso periodo, ma più a nord, nell’attuale Brasile.
I GRANDI CARNIVORI
I grandi dinosauri carnivori appartenevano a un gruppo noto col nome di carnosauri. Tutti i carnosauri avevano un aspetto simile: il loro modello era il terribile TARBOSAURUS.
Il più grande tra i carnosauri fu il GIGANOTOSAURUS, il più grande carnivoro mai esistito sulla terra. Era lungo fino a 16 metri e pesava almeno 8 tonnellate.
Alcuni carnivori possono aver avuto un cervello relativamente sviluppato, che permetteva loro di cooperare e cacciare in gruppo. I dinosauri erano rettili, ma oggi nessun rettile caccia in gruppo, mostrando cioè segni di cooperazione. Coccodrilli ed alligatori talvolta si buttano insieme sulle prede, ma senza mostrare segni di cooperazione. I resti fossili dei dinosauri sembrano invece dimostrare che molti carnivori cacciavano in gruppo cooperando tra loro. Si sono ritrovati i resti fossili di molti individui della stessa specie in un unico luogo. Ciò sembra testimoniare qualche forma di vita sociale. I resti fossili di alcuni dinosauri erbivori portano il segno di morsi inferti da predatori di taglia diversa, che dunque sembrano aver cacciato in gruppo.
TARBOSAURUS
Il tarbosaurus, asiatico, era molto simile al TYRANNOSAURUS americano. Vissero entrambi nella stessa epoca, 70 – 65 milioni di anni fa. Alcuni scienziati ritengono che il Tarbosaurus non sia stato altro che la versione asiatica del Tyrannosaurus americano e che ad entrambi gli animali spetti il nome di tirannosauri. Le possenti dita di questo dinosauro terminavano con piedi muniti di tre dita. Le zampe anteriori erano ridotte, ma le mascelle erano grandi e fortissime.
TYRANNOSAURUS
E’ forse il dinosauro più famoso, e anche uno dei più conosciuti. Grazie a numerosi ritrovamenti in molti luoghi del Nordamerica, abbiamo molte ossa, denti fossili, e anche scheletri completi. Il Tyrannosaurus visse verso la fine dell’era dei dinosauri, circa 68 – 65 milioni di anni fa. Il suo nome completo è TYRANNOSAURUS REX, che vuol dire “re dei rettili tiranni”. Un Tyrannosaurus adulto era lungo 13 metri circa e più alto di un autobus a due piani. Pesava 6 – 7 tonnellate. La sua testa era lunga 1 metro e 20 cm, ed era munita di 50 denti simili a pugnali, lunghi anche 15 cm; le mascelle si articolavano molto indietro nella testa consentendo una grande apertura della bocca. Fino agli anni novanta del secolo scorso, cioè fino alla scoperta del Giganotosaurus, si riteneva che il Tyrannosaurus fosse stato il più grande carnivoro mai esistito. Le sue zampe anteriori, munite di due dita, erano così corte che non gli permettevano ci portare il cibo alla bocca: sembra non abbiamo avuto nessuna utilità. Il collo ricurvo permetteva alla testa di guardare in avanti, e il torace sviluppato garantiva una buona resistenza nella corsa. Durante la marcia, la coda forte e pesante controbilanciava il resto del corpo. I piedi terminavano in tre enormi dita e reggevano ciascuno un peso di 3 – 4 tonnellate. Scavi recenti hanno portato alla luce i resti fossili di un gruppo di tirannosauri, inclusi alcuni cuccioli. Questo suggerisce la possibilità che questi animali vivessero in piccoli branchi familiari. Il Tyrannosaurus poteva essere un cacciatore attivo in grado di catturare la preda battendola in velocità, ma anche un predatore capace di tendere agguati improvvisi agli animali vecchi o malati.
I RAPTOR
Raptor è il nome attribuito al gruppo dei dromeosauri (“rettili veloci”). Raptor significa “cacciatore”, “ladro”, “rapinatore”: la radice è la stessa di “rapace”. I dromesauri o raptor erano dinosauri carnivori di media dimensione, agili e forti. Vissero tra i 150 e i 65 milioni di anni fa. Misuravano tra 1,5 e 3 metri dal muso alla punta della coda, ed erano alti 1 o 2 metri. Avevano su ciascun piede un lungo artiglio ricurvo che poteva infliggere profonde ferite nel corpo delle vittime.
VELOCIRAPTOR
Il Velocitaptor (ladro veloce), era un tipico dromesauro, con un terribile unghione su ciascun piede capace di infliggere alle prede ferite lunghe anche un metro. I suoi resti sono stati ritrovati nell’Asia centrale. Visse 70 – 75 milioni di anni fa nelle steppe e nei deserti della Mongolia. Come gli altri raptor, era probabilmente un corridore veloce, che poteva compiere grandi balzi grazie alle forti zampe posteriori.
DEINONYCHUS
Il deinonychus è probabilmente il più noto tra i raptor. Oltre ad essere agile e veloce, era capace di balzare sulla preda aiutandosi con la coda. Il nome Deinonychus significa “artiglio terribile”. Visse nel Cretaceo medio, 115 – 100 milioni di anni fa. I fossili di Deinonychus provengono dagli Stati Uniti. Questo dinosauro misurava, dal muso alla coda, circa 3 metri e il suo peso era sui 60 – 70 kg, pressapoco come un essere umano. Quando si sono potuti studiare, negli anni sessanta, i resti dei Deinonychus, è stata completamente abbandonata la leggenda che rappresentava i dinosauri come animali dal cervello minuscolo, lenti e stupidi. Veloci, agili, forti, i Deinonychus cacciavano probabilmente in gruppo, come oggi fanno i leoni e i lupi. Il Deinonychus aveva grandi zampe, munite di dita possenti e unghioni affilati. Ciascun piede era dotato di un grande artiglio falcato che poteva infliggere gravi ferite alle vittime. La coda era piuttosto rigida e non poteva essere usata come frusta. La combinazione di zampe lunghe e forti, che permettevano di balzare sulla preda, con artigli e denti affilati faceva di questi raptor una formidabile macchina da caccia. Attaccavano in gruppo ed erano così in grado di affrontare prede molto più grandi di loro.
OVIRAPTOR
L’Oviraptor era un curioso carnivoro che visse nel Cretaceo superiore (85 – 75 milioni di anni fa). I fossili di Oviraptor sono stati trovati nel deserto del Gobi (Asia Centrale). Il suo nome significa “ladro di uova”, perchè il primo di questi fossili fu trovato in mezzo alle uova rotte di un altro dinosauro. Dal becco alla punta della coda misurava circa 2 metri, aveva un becco sdentato simile a quello di un pappagallo e una robusta cresta ossea, che forse serviva ad indicare gli individui dominanti in un gruppo o un’area particolare. All’interno del becco aveva due punte ossee che probabilmente servivano per rompere le uova. Si nutriva di uova, e forse anche di crostacei, di cui poteva rompere il guscio grazie al forte becco.
UCCELLI – DINOSAURO
Negli ultimi vent’anni sono stati ritrovati fossili che provano come vi fossero dinosauri coperti di penne o di pelo. Per la scienza moderna ogni pennuto è un uccello. E così ci sono scienziati che sostengono che i dinosauri pennuti non sono in realtà dinosauri, ma propriamente uccelli. Altri scienziati sostengono che sono gli uccelli a non essere un gruppo separato di animali: si tratterebbe in realtà di un sottogruppo dei dinosauri sopravvissuto fino a noi. Dovremmo dunque considerare gli uccelli come dinosauri pennuti.
AVIMIMUS
L’Aviminus era un dinosauro piccolo e leggero, vissuto 85 – 82 milioni di anni fa. I suoi fossili sono stati trovati in Cina e in Mongolia. Il suo muso terminava con una specie di becco, le ossa degli arti anteriori avevano piccole creste, esattamente come le ossa delle ali che reggono le penne negli uccelli. Le sue penne potevano avere una funzione mimetica, servire come segnale, oppure per tener caldo il corpo. In quest’ultimo caso si tratterebbe di un animale a sangue caldo.
I DINOSAURI PIU’ PICCOLI
COMPSOGNATHUS
Uno dei dinosauri più piccoli era il COMPSOGNATHUS, che visse tra i 155 e i 150 milioni di anni fa, nel Giurassico superiore. I fossili di questo dinosauro provengono dall’Europa, in particolare dalla Germania e dalla Francia, e sono relativamente rari. Non era più lungo di 1 metro e si sono trovati esemplari ancora più piccoli (70 cm); era snello, con una lunga coda sottile, e pesava probabilmente meno di 3 kg. Gli arti anteriori avevano due dita unghiate, mentre quelli posteriori avevano ciascuno tre dita unghiate per la corsa. Un ultimo dito unghiato si trovava all’altezza della caviglia. I denti erano ricurvi, piccoli ma acuminati. E’ probabile che il Compsognathus infilasse il muso nel sottobosco alla ricerca di insetti, vermi, ragni e altre piccole prede. I Comsognathus erano agili e veloci, ma forse si muovevano in branco per autodifesa.
DROMAEOSAURUS
Il Dromaeosaurus, snello e agile, era un bravissimo cacciatore. Correva veloce e cacciava in gruppo: questa capacità gli permettevano di avere la meglio anche su animali molto più grandi.
SPINOSAURUS
Lo Spinosaurus era un predatore grande quasi come il Tyrannosaurus. La sua vela deve aver raggiunto quasi due metri di altezza. E’ vissuto 100 milioni di anni fa, e i suoi fossili sono stati trovati nel Nordafrica.
I DINOSAURI ERBIVORI
Durante il periodo Giurassico, caldo e umido, la vita vegetale si sviluppò lussureggiante, affermandosi anche in aree che prima erano desertiche.Le specie di dinosauri erbivori, che cioè si nutrivano di vegetali, si contano a centinaia. Con il passare del tempo, le piante che costituivano il loro cibo si sono evolute, sono cambiate.
All’inizio dell’era dei dinosauri, durante il periodo Triassico, le principali piante a disposizione dei dinosauri erano conifere, ginkgo, cicadine, felci, equiseti e muschi. Alcune cicadine sono giunte fino a noi. Sembrano palme dal tronco grosso e cilindrico recanti all’estremità un gran ciuffo di foglie pennate. Il ginkgo è una grande pianta, di cui un’unica specie è giunta fino a noi, coltivata da sempre in Cina e in Giappone.
Nel periodo Triassico soltanto i dinosauri prosauropodi erano abbastanza grandi o avevano un collo lungo a sufficienza per raggiungere le foglie del ginkgo e delle cicadine. Nel periodo Giurassico si affermarono le grandi conifere come le sequoie e le araucarie. I grandi sauropodi del periodo Giurassico potevano raggiungere, con il loro lungo collo, i rami bassi delle grandi conifere.
Nel medio Cretaceo comparirono piante di un nuovo tipo: le piante con fiori. Alla fine del periodo Cretaceo le piante con fiore erano diventate abbondanti: magnolie, aceri, noci. I dinosauri non mangiavano erba. Le prime erbe comparvero sulla Terra soltanto 20 o 30 milioni di anni fa, quando i dinosauri si erano estinti da tempo.
PROSAUROPODI
Furono i primi dinosauri veramente grandi ad apparire sulla Terra; erano vegetariani e vissero tra i 230 e i 180 milioni di anni fa. Avevano una testa piccola, un lungo collo, una lunga coda e quattro zampe massicce.
PLATEOSAURUS
Uno dei primi prosauropodi fu il PLATEOSAURUS, che visse circa 220 milioni di anni fa in Europa (Svizzera, Francia, Germania). Il Plateosaurus camminava normalmente a quattro zampe, ma probabilmente riusciva ad alzarsi sulle zampe posteriori per raggiungere i rami più alti (2 o 3 metri dal suolo). Raggiungeva gli 8 metri di lunghezza e pesava circa una tonnellata.
Il nome PLATEOSAURUS significa “rettile piatto”.Il Plateosaurus aveva denti piccoli e fitti, per strappare e masticare i vegetali. Le dita unghiate erano molto flessibili, forse per portare i rami alla bocca, e consentivano al Plateosaurus di camminare a quattro zampe. Il pollice aveva un’unghia particolarmente lunga e affilata, probabilmente un’arma per colpire e ferire gli aggressori. I paleontologi del passato pensavano che trascinasse la coda a terra durante la marcia; oggi si pensa invece che tenesse la coda rialzata per controbilanciare il peso del capo, del lungo collo e della parte anteriore del corpo. Fu uno dei primi dinosauri ad essere ufficialmente battezzati, nel 1837, quando non si era ancora adottata neppure la parola “dinosauro”.
SAUROPODI
Ai Prosauropodi seguirono i SAUROPODI: con lo stesso aspetto, colli lunghi e lunghe code, ma con un corpo ancora più grande. I Sauropodi, come il Brachiosauro o l’Argentinosauro furono i più grandi tra i dinosauri, ma stabilire esattamente quanto pesassero è molto difficile. Il peso di un dinosauro viene stimato sulla base di un modello dello scheletro “rimpolpato” con muscoli, viscere e pelle. Per la stima ci si basa su rettili simili conosciuti, come il coccodrillo. Il volume di un modello di dinosauro viene calcolato immergendolo in acqua, e il volume del dinosauro reale viene calcolato poi tenendo conto della scala in cui è realizzato il modello. I giganteschi sauropodi erbivori vissero nel periodo Giurassico: 208 – 144 milioni di anni fa. Il sauropode tipico aveva una testa piccola, un collo e una coda molto lunghi, un grande corpo arrotondato e quattro zampe massicce, simili a quelle di un elefante, ma molto più grandi. Tra i sauropodi troviamo dinosauri molto noti: il Mamenchisaurus, il Cetiosaurus, il Diplodocus, il Brachiosaurus e l’Apatosaurus.
BRONTOSAURUS
Alcuni fossili di dinosauri noti come Brontosaurus furono in seguito riconosciuti come identici ai fossili di APATOSAURUS. Poichè l’Apatosaurus era stato battezzato per primo, questo fu il nome prescelto: ufficialmente non ci sono più dinosauri chiamati Brontosaurus. L’APATOSAURUS, dunque, ci è noto grazie al ritrovamento di circa 12 scheletri: praticamente abbiamo a disposizione tutte le ossa del suo corpo. Diversi scienziati hanno tentato di “rimpolpare” lo scheletro di un Apatosaurus: le stime sul suo peso oscillano tra le 20 e le 50 tonnellate; la sua lunghezza è invece conosciuta con precisione: 23 metri. Si pensa che l’Apatosaurus, nonostante la mole massiccia, potesse trottare con sorprendente velocità, grazie alle zampe relativamente lunghe.
ANCHILOSAURIDI
Gli Anchilosauridi erano protetti da una corazza di placche ossee. A differenza dei NODOSAURIDI, anch’essi corazzati, gli Anchilosauridi avevano una mazza ossea all’estremità della coda, che usavano come martello o come clava.
EUOPLOCEPHALUS
L’ EUOPLOCEPHALUS (“testa ben corazzata”) è uno degli Anchilosauridi di cui sappiamo di più, grazie al ritrovamento dei resti di circa 40 esemplari. Aveva il capo e il corpo protetti da scaglie ossee; perfino le palpebre erano ossee. Era un robusto dinosauro lungo 7 metri e pesante almeno 2 tonnellate. Visse in Canada e negli USA circa 75 – 70 milioni di anni fa. Gli esemplari trovati erano isolati: possiamo dedurne che non viveva in branco. Nonostante la corazza, questi dinosauri avevano il ventre molle e vulnerabile, e probabilmente erano costretti a camminare quasi raso terra. Avevano denti piccoli e deboli: probabilmente si nutrivano di felci (morbide e basse) e di equiseti. La mazza ossea posta all’estremità della coda era costituita da varie placche ossee fuse tra loro e poteva essere usata con forza tremenda contro un assalitore.
ANKYLOSAURUS
La mazza caudale dell’Ankylosaurus aveva il raggio di un metro e poteva infliggere colpi tremendi a un predatore impreparato. Inoltre, la testa e il dorso erano protetti da punte e pesanti placche ossee.
CERATOPSIDI
Ceratopside significa “faccia cornuta”, per i vari corni presenti sul muso e sulla fronte di questi dinosauri. I Ceratopsidi erano grandi dinosauri erbivori, apparsi meno di 90 milioni di anni fa. La maggior parte dei fossili di ceratopsidi proviene dal Nordamerica. Si tratta di un gruppo di dinosauri caratterizzati da un vistoso collare, da un muso cornuto e dal becco simile a quello di un pappagallo. Le loro mascelle erano fortissime e consentivano di masticare le piante più coriacee. Probabilmente si spostavano in branchi. In Canada si sono trovati più di 300 scheletri in un unico giacimento. Tra i ceratopsidi più noti troviamo il TRICERATOPS, lo STYRACOSAURUS e il CHASMOSAURUS
TRICERATOPS
I resti fossili del TRICERATOPS sono relativamente abbondanti, e perciò questo è uno dei dinosauri su cui sappiamo di più. Nel Nordamerica sono stati rinvenuti i resti fossili di una cinquantina di Triceratops, ma non si è mai trovato uno scheletro completo. Il Triceratops fu il più grande tra i dinosauri cornuti (Ceratopsidi). Era lungo circa 9 metri e pesava 5 o 6 tonnellate: quanto un grande elefante di oggi. Visse alla fine dell’era dei dinosauri, circa 67 – 65 milioni di anni fa. Il Triceratops aveva un corno frontale e due grandi corni orbitali, e un collo tozzo protetto da un collare osseo simile a uno scudo ricurvo. Il collare osseo serviva anche da ancoraggio per i suoi potenti muscoli masticatori, oltre a proteggere nei confronti dei predatori. E’ possibile che il collare fosse vivacemente colorato: i colori avevano lo scopo di impressionare i rivali e i nemici. Il muso del Triceratops terminava con una specie di becco senza denti, ma le mascelle possedevano robusti denti per la masticazione. I Triceratops si muovevano in branchi per proteggersi dai predatori. Furono tra gli ultimi dinosauri, alla fine del periodo Cretaceo.
STYRACOSAURUS
CHASMOSAURUS
MAMEMCHILOSAURUS
Il Mamemchilosaurus era un colossale dinosauro erbivoro. Il suo peso è stimato attorno alle 20 – 35 tonnellate. Visse nel tardo Giurassico, tra i 140 e i 160 milioni di anni fa. Il lunghissimo collo del Mamemchilosaurus rappresentava oltre la metà della sua lunghezza totale, e contava fino a 19 vertebre: più di ogni altro dinosauro. Erano ossa cave, per ridurre il peso del collo. I muscoli e i legamenti fra ogni paio di vertebre devono essere stati incredibilmente robusti perchè il collo non trovava un adeguato contrappeso nella coda, e tali da consentire al dinosauro di alzare ed abbassare il capo con disinvoltura. I fossili di Mamenchilosaurus sono state trovate in Cina, e il suo nome deriva dal luogo in cui sono stati scoperti: il torrente Mamen. Il lungo collo può essere servito per raggiungere le foglie alte degli alberi o anche, ma è meno verosimile, per raggiungere il cibo sul fondo degli stagni e delle paludi.
HETERODONTOSAURUS
L’Heterodontosaurus era un dinosauro molto piccolo: lungo 1,2 metri, arrivava all’altezza delle nostre ginocchia, ed era grande quanto un grosso cane. Visse tra i 205 e i 195 milioni di anni fa, all’inizio del periodo Giurassico. I suoi fossili sono stati trovati nello Stato di Lesotho e in Sudafrica. Si nutriva di piante basse, come le felci. Heterodontosaurus significa “rettile con diversi tipi di denti”, perchè mentre la maggior parte dei dinosauri aveva denti tutti dello stesso tipo, questo animale aveva tre tipi di denti diversi.
STEGOSAURIDI
Gli Stegosauridi erano un gruppo di dinosauri erbivori vissuti nel tardo periodo Giurassico, 160 – 140 milioni di anni fa. Il nome Stegosauridi deriva dal più noto membro del gruppo: lo Stegosaurus. Sono comunemente noti come “dinosauri a placche”, per le grandi placche o scudi ossei che ne proteggono il dorso. Gli stegosauridi sono comparsi originariamente in Asia, diffondendosi poi in Africa e Nordamerica. La maggior parte degli stegosauridi era priva di denti anteriori, ma aveva becchi ossei che permettevano di strappare le foglie dagli alberi e avevano file di piccoli denti all’interno della bocca, che consentivano loro di masticare.
KENTROSAURUS
Lo stegosauride Kentrosaurus visse nell’Africa orientale circa 155 – 150 milioni di anni fa, era lungo circa 5 metri e si pensa che pesasse una tonnellata. Kentrosaurus significa “rettile spinuto”. Questo dinosauro aveva un apparato difensivo davvero notevole: un insieme di placche e punte lungo il dorso e lungo la coda. Il cosiddetto “secondo cervello” collocato in una cavità all’altezza dei fianchi si è rivelato essere una massa di nervi destinati al controllo dei movimenti della coda e delle zampe posteriori.
STEGOSAURUS
Lo stegosaurus fu il più grande degli stegosauridi: lungo in tutto 8 o 9 metri, pesava più di due tonnellate.I fossili di stegosaurus sono stati trovati per lo più negli Stati Uniti. Visse alla fine del periodo Giurassico, circa 150 milioni di anni fa. Si pensa che lo Stegosaurus sia stato il dinosauro con il cervello più piccolo in relazione alla massa corporea. Eppure gli Stegosauri sono sopravvissuti per oltre 50 milioni di anni. Erano erbivori lenti e pacifici, e perciò non avevano bisogno del cervello necessario ai predatori veloci. Il nome Stegosaurus significa “rettile dal tetto”, e deriva dalla convinzione dei primi scopritori che le grandi placche ossee, lunghe 80 cm, fossero disposte di piatto sul dorso, come tegole su un tetto. Oggi si pensa invece che le placche fossero disposte verticalmente su due lunghe file. E’ possibile che queste placche avessero una funzione di controllo termico: disponendo al sole le placche irrorate di sangue, il rettile poteva scaldare rapidamente il proprio corpo. E’ anche possibile che le placche dorsali fossero vivacemente colorate allo scopo di intimorire gli avversari. In ogni caso, le placche erano troppo sottili per servire come protezioni effettive. Le zampe anteriori relativamente corte indicano che lo Stegosaurus si cibava di piante del suolo. Il becco era senza denti e la masticazione avveniva grazie ai denti posti più indietro, all’interno delle guance. La coda dello Stegosaurus era armata con quattro grandi aculei: usando la coda come una frusta, il dinosauro poteva difendersi dai nemici.
HYPSILOPHODON
Il piccolo erbivoro Hypsilophodon era un dinosauro bipede, che camminava e correva reggendosi sulle zampe posteriori.
ADROSAURIDI
Gli Adrosauridi sono comunemente chiamati BECCHI D’ANATRA. Erano degli erbivori che camminavano prevalentemente sulle robuste zampe posteriori. Sono stati una delle ultime famiglie di dinosauri comparse sulla Terra, meno di 100 milioni di anni fa. Gran parte di questi dinosauri aveva un muso appiattito fino a formare una specie di becco senza denti, simile al becco di un’anatra; denti numerosi, disposti in file serrate, si trovavano invece nella parte posteriore della bocca, per masticare i vegetali più coriacei. Alcuni Adrosauridi avevano sul capo creste ossee dalle forme variegate.
PARASAUROLOPHUS
Il Parasaurolophus usava forse le cavità interne della sua lunga cresta per amplificare i suoni. Si trattava di cavità tubolari che andavano dal naso fino all’estremità della cresta. I suoni così ottenuti potevano servire per avvertire della propria presenza o come segnali di allarme. La cresta del Parasaurolophus, nel caso di individui adulti e probabilmente maschi, poteva raggiungere la lunghezza di 1 metro e 80 centimetri.
fonti:
http://freeforumzone.leonardo.it/
http://www.fmboschetto.it/didattica/
http://www.nationalgeographic.it/scienza/2011/06/21/foto/svelati_i_segreti_di_ciro-383460/1/