IL CANE e il LUPO dettati ortografici e letture per bambini della scuola primaria.

I canidi

L’aspetto diverso dei vari cani ci dice che essi derivano non da un solo ceppo, ma che hanno diverse origini. Fra i lontanissimi progenitori abbiamo lo sciacallo, il lupo e la volpe, che appartengono anch’essi ai canidi.
Il cane, risultato di vari incroci, è stato addomesticato dall’uomo di cui è diventato il più fedele compagno; i capostipiti invece, l’uomo non desidera averli nemmeno come vicini di casa. Infatti il lupo, se può, sbrana le pecore e la volpe va matta per i galletti teneri.
Cane, lupo, volpe hanno dentatura fortissima e sono carnivori. A forza di stare con l’uomo, il cane si è abituato a mangiare di tutto, dalla verdura alla polenta, ma se tornasse ad essere libero e potesse riprendere la sua selvatichezza, dimenticherebbe ben presto queste abitudini. Ce lo dice la sua dentatura fortissima, atta ad afferrare la preda e a mangiare carne.

Cani generosi

Uno dei cani più belli e più gagliardi è il cane di Terranova che, abilissimo nuotatore, ha tratto fuori dall’acqua parecchie persone salvando loro la vita. Ma il primato spetta al cane San Bernardo. Parecchi uomini che, sulle Alpi, erano stati sepolti sotto la neve, o che erano caduti in un crepaccio insidioso, o che si erano smarriti fra la nebbia  o che erano stramazzati, esausti di fame o di stanchezza, sono stati salvati da un cane San Bernardo.
(Reichelt)

Il cane

Dove non troviamo questo caro e fedele amico dell’uomo? Di istinto acuto, può fare di tutto. Difende la casa dai ladri e il padrone dagli assalti dei malintenzionati. E’ bravissimo a caccia: sa stanare le bestie e rincorrerle, senza tuttavia impadronirsi di quelle buone carni. Ci sono i benefattori dell’umanità: i cani San Bernardo che con il loro fiuto finissimo riuscivano a ritrovare i viandanti sepolti sotto la neve, cosa che accadeva spesso, quando non c’erano ancora strade per valicare le montagne.

Il cane, amico dell’uomo

Quale amico più fedele e servizievole del cane? Convenientemente addestrato, fa da guida al cieco che, per suo merito, può evitare i pericoli della strada; se è un cane da compagnia, diventa amico dell’uomo a cui vorrebbe star sempre vicino. Vi sono cani da caccia che collaborano col padrone nella cattura della selvaggina, cani da guardia che custodiscono fedelmente la roba del padrone e la difendono dai malintenzionati.

Il cane

Chiamato l’amico dell’uomo, il cane è un animale intelligente, fedele e coraggioso. Fa la guardia alla casa e al bestiame, ordina il gregge, guida i ciechi, insegue i ladri, difende le persone, scova la selvaggina.
Ha i denti robusti, l’odorato e l’udito molto sviluppati. Il corpo del cane è coperto di pelo o mantello che varia come colore e come lunghezza. Il cane ha quattro zampe con le dita munite di unghie fatte ad artiglio. Secondo le razze, i cani sono barboncini, cani lupo, pastori, levrieri, pechinesi, San Bernardo, bracchi, bassotti, …
Il cane abbaia, ringhia, guaisce e latra.
Alla famiglia del cane, cioè dei canidi, appartengono la volpe, astuta cacciatrice di polli, che vive allo stato selvatico, il lupo e lo sciacallo.

Gli antenati del cane

Non si sa esattamente da quale animale derivi il cane domestico. Forse dal lupo, dallo sciacallo, dalla volpe. Il lupo, famelico crudele e prepotente non conosce che la preda; lo sciacallo è un animale falso e vile che si nutre preferibilmente di animali già morti. La volpe è astuta, ladra, paziente e risoluta nella caccia. Ma il cane ha perduto questi difetti ed ha acquistato quelle virtù che lo fanno amico dell’uomo.

Il lupo
Il lupo comune ha una pelliccia dal colore di fondo grigiastro. D’estate il pelame ha delle pezzature fulve ed è più chiaro di quello invernale. Il lupo ricorda un po’ i cani da pastore, ma lo si riconosce per la sua coda pendente verso il basso e gli occhi obliqui. Si nutre di mammiferi e di uccelli, di carogne e di frutti succosi. D’inverno, quando è affamato assale cervi, cavalli e altri animali domestici, ma raramente attacca l’uomo.
I lupi si tengono soprattutto nei boschi;  d’inverno si riuniscono in branchi ed errano per le pianure.
E’ un animale tipico dell’emisfero boreale.
Ne esistono varie razze, tra le quali il lupo bianco o lupo polare della Groenlandia e della Siberia settentrionale, e il lupo nero della Florida.
Il coyote è meno grande del lupo e vive nel Nord America. Si nutre soprattutto di carogne, ma divora anche lepri, conigli, pecore, capre e uccelli.
(H. Hvass; da “Mammiferi nel mondo”; ed. Colderini)

Vero o falso?

Il cane è quadrupede.
Il cane è carnivoro.
Il cane non è fedele.
Il cane è domestico.
Il cane è bipede.
Le razze dei cani sono poche.
Il cane quando è arrabbiato scodinzola.
Il cane abbaia quando vede gente che non conosce.

Il cane fedele

Un ladro, penetrato di notte nell’atrio di una casa, procedeva quatto quatto, quando, d’improvviso, si trovò davanti a un cane che faceva da portinaio. Il malandrino tremò, ma non si perdette di coraggio.
Tratto di tasca un bel pezzo di pane bianco, lo perse senza fiatare al guardiano, nella speranza che quello stesse zitto anche lui.
“Eh no” disse il cane, “tu, col tuo dono, vuoi impedirmi di dare l’allarme. Ma la sbagli di grosso! Io non mi lascio corrompere, perchè non voglio permettere che tu approfitti del mio silenzio”.
” si mise ad abbaiare.

Il cane

La prima amicizia fra l’uomo e il cane, si rinsaldò certamente, per ragioni di utilità. L’uomo dell’antichità aveva bisogno di un amico che lo difendesse, che lo aiutasse nella caccia, che lo amasse. Il cane fece tutto questo. Difese la sua roba, gli fu perfino compagno nella cattura degli animali, ma soprattutto lo amò.

Pitò e Pitù

Quando il gattino entrò in casa, Pitò, il bassotto, già vi regnava da padrone. Il gattino naturalmente si chiamò Pitù.
Ma Pitò, sempre cucciolo, non vide di buon occhio il nuovo arrivato. Fino a quel momento, tutte le carezze e tutti i bocconcini buoni erano stati suoi; e ora doveva fare a metà.
Guardò male il nuovo venuto, gli mostrò i denti e ringhiò.
Pitù gli rispose con un soffio terribile e uno schiaffetto meno terribile.
Le cose in seguito non migliorarono. Poi accadde che in autunno il bassotto si ammalò di certi doloracci alle zampe: non poteva più muoversi, e si annoiava da morire.
Pitù cominciò a girargli intorno; Pitò lasciò fare.
Pitù scherzò con la coda; la coda parve soddisfatta.
Un bel giorno il gattino gli gettò le zampine intorno al collo; il bassotto gli lavò il muso con una linguata.
Poi si addormentarono vicini
(B. Gerin)

L’orso e il cane

C’era una volta un contadino che aveva un buon cane da guardia; ma, col passare degli anni, il cane si fece vecchio e, la notte, invece di fare la guardia dormiva sempre.
Il contadino, che era molto povero, stufo di mantenere la bestia inutile, scacciò il povero vecchio cane.
Questo se  ne andò nel bosco e si stese sotto un albero. Passò un orso: “Cosa fai qui?” gli chiese.
“Sono venuto qui a morire.” rispose il cane malinconicamente, “Il mio padrone mi ha scacciato”.
“Vuoi che ti aiuti?” propose l’orso.
“Facciamo così: io vado alla casa del tuo padrone, gli ruberò il bambino e lo porterò qui nel bosco. Tu allora glielo riporterai e il tuo padrone, riconoscente, ti riprenderà in casa.
E così avvenne.
Immaginatevi lo spavento  e il dolore dei genitori quando si accorsero che il loro bambino era stato rubato!
Ma ecco, ad un tratto, il cane sbucò dal folto degli alberi reggendo delicatamente il bambino fra i denti, per le fasce.
I padroni gli si fecero incontro, ripresero il bambino che strillava a perdifiato, e colmarono il vecchio cane di baci e carezze.
“Resterai sempre con noi” gli disse la padrona; e il cane ricominciò la vita di prima.
Ogni tanto però andava nel bosco a fare visita al suo amico orso, che gli aveva salvato la vita.

Cani 
Liebe sta nell’altana, accovacciato. Ode me e mi corre incontro. Mi salta gioiosamente al collo.  Con occhi supplici mi interroga: “Padrone, mi vuoi bene?”.  E. dopo che ha ricevuto la carezza eccolo a dimostrare la sua gioia correndo intorno all’ampia altana. Quindi si ricorda di avere appetito e pone il muso nella scodella: a mangiare, perché è contento della carezza che ha ricevuto.
(L. Bartolini)

Cani
E’ Lilla la cagna scozzese: muso aguzzo, grandi occhi buoni, pelame fulvo di leonessa. Non si difende, perché ama tutti: l’inquietano soltanto le grida dei monelli contro i quali latra instancabilmente.
(C. Tumati)

Cani
Aveva un bel mantello rasato e lucido, a fondo bianco spruzzato di nero, con una larga chiazza nera sul dorso e due simmetriche dalle tempie a mezza fronte.  Di più,  le due caratteristiche fiamme fulve ai sopraccigli, che gli conferivano quel cipiglio aggressivo, che distingue anche fra gli uomini gli intuitivi dai semplicemente intelligenti. Bastava infatti che tu lo guardassi, che lui puntando su te quegli occhi di fiamma, capiva il tuo pensiero.
(G. Zorzi)

Cani
Che squallido, sinistro personaggio, l’accalappiacani. Tragico e meschino. Un misero boia in pantofole, privo della terribilità che ingrandisce il vero carnefice. E che raccapricciante spettacolo, la crudeltà scema degli sfaccendati che per la strada fanno cerchio e ridono sulla sofferenza di una bestiola mezzo soffocata dal laccio!
(B. Corra)

Trovi altri dettati ortografici qui: DETTATI.

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