Le fiabe cosmiche Montessori sulla formazione della Terra e la comparsa dei viventi ci hanno accompagnati in questi anni, portandoci ad avere familiarità con i concetti di attività vulcanica, ere geologiche, placche tettoniche e formazione dei Continenti, ciclo delle rocce, evoluzione dei viventi… e la nostra giornata a Bolca è stata una splendida conclusione per questo percorso.

Per chi non conosce questo tesoro in fase di riconoscimento come patrimonio mondiale dell’umanità dall’UNESCO, consiglio di visitare Il portale del Museo dei fossili di Bolca e della cava della Pesciara

Per prepararci alla visita, oltre a rivivere insieme le fiabe cosmiche, abbiamo scaricato dal sito del Museo l’opuscolo “A caccia di fossili con Angelo, il pesce paleontologo”

Il pesce Angelo (Eoplatax papilio) è una specie tropicale che popolava l’antico mare della Tetide 50 milioni di anni fa, nell’Eocene, ed è la star di Bolca.

E’ davvero bellissimo e i bambini, appena arrivati al Museo, lo hanno immediatamente riconosciuto

Ma cosa dire di questo piccolo tesorino?

Gli scienziati hanno vagliato nel corso del tempo varie ipotesi sul perchè i fossili di Bolca siano così numerosi, così vari e così perfettamente conservati. Le guide ci hanno spiegato che attualmente si pensa ad una condizione combinata di assenza di ossigeno, alte concentrazioni di sali ed alte temperature dell’acqua dovuta all’attività vulcanica sottomarina. Ci hanno fatto notare, ad esempio in questo pesciolino, la bocca aperta: la fossilizzazione ha fissato l’animale nell’istante della sua morte.

Tornando alla preparazione all’uscita, per comprendere il processo della fossilizzazione in generale (non del tipo di processo che ha coinvolto Bolca in particolare) abbiamo guardato questo video:

e poi abbiamo simulato il processo per fissare le fasi più importanti attraverso un’esperienza sensoriale e manuale.

Abbiamo usato delle vaschette di plastica trasparente per ricreare il mare con sabbia (con aggiunta di polvere di gesso) ed acqua salata. Depositato sul fondale il nostro pesce, abbiamo poi creato stratificazioni con materiali di colori diversi (polvere di gesso, colla, sale, fondi di caffè, farina, ecc.). Il giorno seguente i bambini hanno trovato i loro “sassi” solidificati ed hanno potuto separare gli strati fino a rinvenire il loro pesce.

Raccontando ai bambini che a Bolca avrebbero potuto fare la stessa cosa, ma con pietre e fossili veri, e che avrebbero potuto addirittura portare a casa i propri ritrovamenti, la prima domanda è naturalmente stata: “Ma potremmo trovare anche un dinosauro?”

A questa domanda ha risposto la nostra striscia della comparsa dei viventi:

Nell’Eocene i dinosauri erano già estinti!

Ed eccoci finalmente a Bolca:

Bolca è un piccolo paese molto accogliente, immerso in una natura di colline verdi e ampie vedute delle valli.

Da oltre 200 anni, di generazione in generazione, si occupa dei giacimenti di fossili la famiglia Cerato, e ciò che si respira è proprio l’essere invitati ed accolti a condividere, insieme alla storia del mondo, una storia personale e famigliare importante, il tramandarsi di un mestiere che è anche un’arte, e una grande generosità nel coinvolgere i bambini in questa narrazione.

Nel Museo si ammirano fossili animali e vegetali non solo di grande interesse scientifico, ma anche di una bellezza incredibile. Qui, insieme al pesce luna, c’è l’impronta in positivo e negativo di un vermetto:

Dopo aver visitato le varie sale del Museo, accompagnati all’osservazione dei vari fossili dalla giuda,

ci siamo spostati alla Pesciara. Pranzo al sacco in una verdissima area picnic, e poi finalmente è cominciata la caccia ai tesori!
In tre grandi vasche di sabbia, i bambini (e anche gli adulti!) hanno usato palette e setacci alla ricerca di denti di squalo e minerali:

Ma l’attività più interessante in assoluto è stata la ricerca dei fossili. Le guide ci hanno spiegato come riconoscere gli strati nei blocchetti di pietra e come usare il martello per aprirli alla ricerca di resti fossili

Le cose più interessanti che abbiamo trovato sono state un’impronta di conchiglia, tracce di alghe e una bellissima fogliolina con la punta ripiegata su se stessa:

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