Montessori da 0 a 3 anni – la comunicazione col neonato.

I periodi sensitivi, secondo Maria Montessori, sono porzioni di tempo guidate da una sensibilità speciale per un determinato apprendimento. Per essere più precisi, la mente del bambino, a seconda del periodo sensitivo in cui si trova, è facilitata nell’assorbimento di un determinato elemento presente nel suo ambiente.

Nel periodo da 0 a 3 anni sono attivi in particolare tre sensibilità speciali:
– la sensibilità all’ordine
– la sensibilità al linguaggio umano
– la sensibilità al movimento.

La mente assorbe sulla guida di queste sensibilità profonde ma passeggere. La mente è dunque uno strumento che ha aree attive per un tempo limitato: si accendono in determinate fasi della vita e si spengono quando gli apprendimenti per cui si sono attivate si sono realizzati.

Tutti gli esseri viventi comunicano, a livelli diversi, ma gli esseri umani sono quelli che tra tutti hanno il maggior potenziale comunicativo e posseggono alcune forme di comunicazione che sono soltanto umane, come il linguaggio articolato e la scrittura.

Poiché la vita non può sostenersi senza comunicare con l’ambiente, la comunicazione deve essere considerata il bisogno fondamentale di ogni essere vivente.

Tutto ciò che viene dalla nostra persona può comunicare molti messaggi all’ambiente, e questo accade anche quando non lo vogliamo. Un miglior uso dei messaggi non verbali sarebbe di grande beneficio per tutte le persone che vivono con noi, specialmente i bambini piccoli, che ancora non possono usare la parola.

I neonati giungono tra le nostre braccia portando con sé il loro passato, cioè il tempo che hanno trascorso nell’utero, e durante questo periodo hanno già sperimentato varie forme di comunicazione.
Hanno quindi a disposizione vari modi di comunicare:
– i movimenti della testa, delle braccia, delle mani, del tronco e delle gambe;
– lo sguardo attento alle persone e agli oggetti che si trovano intorno a lui;
– il sorriso;
– il pianto.

Montessori da 0 a 3 anni – la comunicazione col neonato

La comunicazione si manifesta immediatamente, e viene poi ripetuta e arricchita grazie al dialogo con l’ambiente. Nei nove mesi che seguono la nascita il bambino assorbe le parole e con esse la struttura grammaticale e logica della lingua madre, i modi di dire, gli accenti e le inflessioni. Assorbe questi elementi e li fissa per sempre nella sua mente costruendo quella che sarà la sua lingua di base.

Tutte le persone coinvolte nella cura dei neonati devono convincersi che questa comunicazione è possibile ed è importante rispondere ed incoraggiarla per avere uno sviluppo dell’essere umano completo.

Qualsiasi modalità di comunicazione realizzata col bambino gli porta molte informazioni sul mondo esterno, sulle persone con le quali lui stabilisce un rapporto, e su se stesso.

La comunicazione tra bambino e madre è speciale, perchè i neonati dimostrano subito questa preferenza.

Montessori da 0 a 3 anni - la comunicazione col neonato

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Montessori da 0 a 3 anni – la comunicazione col neonato
Consigli pratici

– parlare ai neonati a voce bassa e lentamente: questo produce in loro un incredibile stato di concentrazione e di attenzione al viso della persona che parla, e molto presto appare in risposta un sorriso. I neonati comprendono subito che la voce viene dalla bocca e provano a muovere la loro insieme a quella della madre che parla. Questo è uno dei grandi vantaggi della vita fuori dall’utero: il bambino fa l’esperienza che la voce ha un volto, e il volto umano ha per i neonati uno speciale significato.
Madre e bambino hanno un lungo passato di comunicazione attraverso la voce che arrivava al feto, ma ora il rapporto può arricchirsi della vista, dell’olfatto e del tatto. Valeva la pena venire fuori, perchè la nuova vita conserva i piaceri della prima, e ne offre di nuovi;

– ricercare il contatto dato dal guardarsi reciproco (contatto eye to eye);

– sorridere al neonato.

L’uso della voce, del sorriso e dello sguardo si realizza in modo diverso nelle diverse coppie madre-bambino, e diventa il linguaggio speciale della loro comunicazione.

Lo sforzo che i neonati ed i bambini non ancora capaci di parlare fanno per cercare di comunicare con l’ambiente non è soltanto per chiedere cibo o cure fisiche: queste cose producono il benessere di base, ma non costituiscono mai, a nessuna età, il maggior interesse per il bambino.
Il suo sforzo di comunicazione è teso a produrre risposte emotive e cognitive.

Il neonato impara molto rapidamente a muovere un oggetto con le mani o coi piedi, e si rende conto che la sua azione produce effetti che si possono prevedere. A questo punto sorride, dimostrando di provare piacere intellettivo, correlato al controllo del mondo esterno.
Ma questa scoperta delle proprie capacità si può realizzare solo se il neonato è libero di muoversi e se gli adulti hanno fiducia nelle sue potenzialità, mettendo nell’ambiente materiali adatti a questo scopo. La maggior parte dei neonati e dei bambini piccoli non si trovano mai nella condizione di fare tali esperienze.

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Montessori da 0 a 3 anni – la comunicazione col neonato

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