Dettati ortografici sull’educazione stradale – una collezione di dettati ortografici per la scuola primaria, di autori vari, sul tema dell’educazione stradale. Difficoltà ortografiche varie.

Dettati ortografici sull’educazione stradale
La strada
La strada principale e le strade che ti portano ad essa, nel giorno di mercato non si riconoscono più. Le auto non possono circolare, il traffico è sostituito dalla confusione; le bancarelle sono vicine le une alle altre e su esse sono esposte merci si ogni genere. I venditori urlano; ognuno ha un tono di voce e un modo particolare per attrarre la gente e convincerla ad acquistare: sono tutti bravissimi attori.
La gente si avvicina alle bancarelle, osserva, ascolta, discute e, a volte, compera.

Dettati ortografici sull’educazione stradale
Impara a camminare

Tieni la destra, cammina sul marciapiede e fila dritto; non bordeggiare come una barca, e il naso tienilo davanti a te e non in aria.
Se attraversi ad un incrocio, stai attento ai semafori ed ai segnali stradali; cammina sulle strisce pedonali e procedi sicuro, ma non ti incantare!
Se attraversi dove non ci sono segnali, guarda bene a sinistra e a destra e, soltanto quando sei ben sicuro del fatto tuo, taglia la strada ad angolo retto speditamente, senza correre e senza esitare.

Dettati ortografici sull’educazione stradale
Impara ad andare in bicicletta

Tieni la destra e sorpassa a sinistra.
Non fermarti di colpo senza guardarti indietro. Il veicolo che ti segue può precipitarti addosso. Se cambi direzione, fai prima segno stendendo il braccio a sinistra o a destra; ma dai tempo a quelli che ti seguono di capire le tue intenzioni e dai un’occhiata indietro.
Attento ai segnali. Ve ne sono due che particolarmente ti riguardono: quelli di divieto di transito e quelli di senso vietato. Li conosci?

Dettati ortografici sull’educazione stradale
Storia dei segnali stradali

Non solo nel nostro tempo l’uomo ha sentito il bisogno di agevolare il traffico collocando sulle strade segnali utili ai viaggiatori. Già i Romani infatti, lungo le arterie che coprivano con una fitta rete tutto il loro vasto Impero, avevano collocato cippi miliari con l’indicazione delle distanze.
Ma solo ai nostri giorni la segnaletica è divenuta tanto indispensabile, e la sua mancanza renderebbe la circolazione quasi impossibile.
Il primo segnale comparso sulle strade moderne è la croce di sant’Andrea che, con la diffusione delle ferrovie, fu collocata nei pressi dei passaggi a livello per indicare il pericolo dei treni in transito.
In seguito, con l’accrescersi del numero dei veicoli stradali a motore, furono adottati altri segnali per indicare pericoli quali curve ed incroci.
Nel 1918, a New York, furono sperimentati sulla Quinta Strada i primi semafori.
La segnaletica adottata nei vari paesi, però, era molto varia; accadeva, così, che l’automobilista che si recava all’estero non si raccapezzasse più di fronte a segnali per lui spesso incomprensibili, con grave danno per la sicurezza e la regolarità della circolazione.
Ed ecco, allora, che nel 1931 i rappresentanti di molti paesi si riunirono a Ginevra per studiare una segnaletica unica per tutte le strade del mondo.
Fu raggiunto fin d’allora un primo accordo e successivamente, di fronte a nuovi problemi creati dal traffico sempre più intenso, si aggiunsero altri segnali fino a giungere alla segnaletica attualmente collocata sulle nostre strade; essa regola minuziosamente, e con un linguaggio simbolico comprensibile agli utenti di qualsiasi lingua, tutte le possibili situazioni di traffico.

Dettati ortografici sull’educazione stradale
Per strada

Come è bello poter passeggiare senza preoccupazioni per i viottoli di campagna! Ma non è sempre possibile evitare le grandi strade di comunicazione e i conseguenti pericoli. Bisognerà allora che ognuno di noi, quando si muove di casa, pensi prima bene all’itinerario che deve percorrere per andare in un dato posto. La prima norma è quella di scegliere le strade meno battute, ma insieme regolate da semafori o dalla presenza di un vigile. E’ facile infatti constatare che certe piccole vie, apparentemente deserte, sono i luoghi più frequenti di incidenti perchè chi le percorre, non temendo alcun pericolo, facilmente si distrae o aumenta la propria velocità e non osserva le norme della circolazione.
Una volta scelto il percorso da compiere, chi procede a piedi, starà attento di camminare sempre sui marciapiedi o, nei casi in cui questi non esistessero, ai margini della strada. E’ vero che è frequente la tentazione di scendere dal marciapiedi o, magari per superare un gruppo di persone che procede lentamente, ma questa manovra va compiuta con molta attenzione. Chi vive in città, infatti, sa troppo bene come le macchine si dispongano le une accanto alle altre occupando tutta la strada e talvolta giungano a sfiorare i passanti che procedono sul marciapiede. Scendere sulla strada all’improvviso può costituire pericolo di morte.
Quando poi si deve effettuare un attraversamento sarà bene attendere un incrocio, dove si sia un semaforo, un segno obbligatorio di stop, o l’indicazione di passaggio pedonale sull’asfalto.
Solo in questo modo si avranno assicurate le condizioni necessarie per non correre pericoli e si avrà eventualmente diritto di protestare di fronte a casi di disobbedienza da parte dei guidatori di veicoli.

Dettati ortografici sull’educazione stradale
La strada

La strada, che è sempre esistita da quando l’uomo ha sentito il bisogno di spostarsi da un luogo all’altro (celebri erano e sono ancora le grandi vie costruite dai Romani), è divenuta oggi, per l’enorme traffico che la percorre, un argomento di vivaci dibattiti, di leggi, nonché, noi diremmo, motivo di educazione e di sano vivere civile. Riteniamo pertanto che anche un breve esame della più comune e fondamentale terminologia stradale, possa contribuire a far sì che della strada si faccia un uso corretto, che è auspicato non solo dalle autorità, ma anche da quanti sono gelosi del bene pubblico e dell’incolumità dei cittadini.

Dettati ortografici sull’educazione stradale
La strada

La strada è la via per la quale si snoda il traffico. E’ così detta perchè è massicciata, ha cioè una base di massi, resistente alla pressione di quanti, uomini, animali e veicoli, vi transitano sopra. La massicciata nelle strade antiche era visibile, come del resto lo è ancora oggi in alcune vie dei centri urbani; invece nelle strade moderne di solito è ricoperta da uno strato di catrame, prodotto oleoso ottenuto dalla distillazione dei carboni fossili o del legno. La strada si dice allora asfaltata (dal greco “asphaltos” che significa “bitume della Giudea”).
La strada può essere di specie e dimensioni diverse ed assumere allora denominazioni varie: sentiero, viottolo, strada secondaria, strada maestra, strada comunale, provinciale, autostrada, superstrada, ecc… a cui si devono aggiungere le varietà delle vie cittadine quali la piazza, il piazzale, il foro, il largo, il corso, il vicolo, il calle (celebri quelli di Venezia), ecc…
La strada che collega le varie città, paesi e borgate, deve adattarsi alle cosiddette situazioni locali, cioè alla particolare configurazione geografica. Se essa scorre in pianura di solito è dritta; se scorre in montagna è piena di curve, di difficoltà e di pericoli.
In ogni caso il traffico che si snoda in esso è regolato da precise indicazioni contenute nei segnali, che sono di pericolo, di prescrizione, di indicazione e orizzontali.
Lungo le strade di comunicazione il traffico è sorvegliato dalla Polizia Stradale, un corpo militare che controlla che nella strada tutto avvenga nel pieno rispetto delle norme stradali. E’ un corpo preziosissimo, che ha salvato e salva numerose vite umane, e molte più ne salverebbe, se tutti gli utenti della strada fossero giudiziosi e prudenti.
Nelle città e nei centri abitati, data la congestione del traffico e la necessità maggiore di tutelare l’incolumità dei cittadini, bisogna tener conto di altre norme e quindi di altri termini.
Qui infatti troviamo i semafori, apparecchi con segnali gialli, rossi e verdi, i quali negli incrodi indicano ai pedoni ed ai veicoli il momento preciso del passaggio nelle varie direzioni. In certi momenti di diminuito traffico, i semafori fungono da lampeggiatori, lampeggiano cioè ad intermittenza regolari la luce gialla, per indicare la presenza di un incrocio pericoloso.
Là dove non esistono semafori e un po’ ovunque per la città, troviamo i vigili urbani, che sono i tutori e i regolatori del traffico entro il perimetro urbano. Quando essi si collocano negli incroci, con le mani e con le braccia ricoperte da guanti o bracciali bianchi, danno ai passanti segnalazioni varie.
Obbedire ai vigili e rispettarli è un dovere fondamentale degli utenti della strada; disobbedire loro, oltre che dimostrazione di scarso civismo, è anche pericoloso… per il portafoglio, perchè essi hanno la facoltà come del resto la polizia stradale, di elevare delle multe o contravvenzioni (dal latino medioevale “contraventio” che significa “andare contro la legge”), e nei casi più gravi di arrestare.

Dettati ortografici sull’educazione stradale – Tutte le opere contenute in questa raccolta restano di proprietà dei rispettivi autori o degli aventi diritto. Il proprietario di questo blog non intende in alcun modo violare il copyright o farle passare come proprie opere. La pubblicazione ha scopo unicamente didattico e non verrà effettuata nessuna operazione di vendita o di tipo editoriale.

E' pronto il nuovo sito per abbonati: la versione Lapappadolce che offre tutti i materiali stampabili scaricabili immediatamente e gratuitamente e contenuti esclusivi. Non sei ancora abbonato e vuoi saperne di più? Vai qui!