MODELLI DI SISTEMA SOLARE possono essere realizzati dai bambini in modo semplice e abbastanza preciso. L’attività può essere proposta dopo la prima fiaba cosmica montessoriana,

o per avviare lo studio dell’Astonomia. Possiamo considerare separatamente:
– la dimensione dei pianeti
– la distanza tra i pianeti.

MODELLI DI SISTEMA SOLARE

In seguito possiamo unire in un unico modello la corretta dimensione di ogni pianeta e la corretta distanza tra ognuno di essi, sperimentando che questo lavoro richiede davvero grandi spazi, anche riducendo al minimo possibile la grandezza dei corpi celesti.

MODELLI DI SISTEMA SOLARE

Dimensione dei pianeti

Per prima cosa stabiliamo la scala. Io, considerando che non desideravo il pianeta più piccolo (Plutone) di misure inferiori ai  millimetri, ho scelto questa:

MODELLI DI SISTEMA SOLARE

Per il Sole, che ha un diametro di 140 cm, ho ritagliato e appeso alla parete un cerchio giallo. Per i pianeti ho preparato la pasta di sale, miscelando due parti di farina bianca con una parte di sale fino, ed aggiungendo all’impasto colla vinilica e acqua:

MODELLO DI SISTEMA SOLARE 1

Per i pianeti più grandi ho preparato una pallina di carta:

MODELLO DI SISTEMA SOLARE 2

rivestita poi di carta stagnola:

MODELLO DI SISTEMA SOLARE 3

controlliamo che il diametro della palla sia inferiore di qualche centimetro rispetto alla misura che vogliamo ottenere:

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e rivestiamo con la pasta di sale:

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MODELLI DI SISTEMA SOLARE

Nota: utilizzando questa scala i bambini sperimentano praticamente le relazioni di grandezza che intercorrono tra i pianeti del sistema solare ed il sole, ma se poi volessimo posizionare correttamente nello spazio i nostri pianeti, ci occorrerà organizzare una passeggiata di circa 6 km (perchè dopo aver posizionato il sole come punto di partenza, il pianeta più distante da esso, Plutone, si troverà a 5900 metri. Se vogliamo considerare anche Eris, arriviamo invece a 10 km):

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Io trovo che una passeggiata di 6 km sia del tutto fattibile coi bambini più grandi, e che possa lasciare una forte impressione in loro sulle grandezze dell’Universo, e su quanto sia piccola la Terra. Troverete in seguito, comunque, un progetto che prevede un percorso dal Sole a Plutone della lunghezza di poco meno di un chilometro, utilizzando “pianeti” più piccoli.

MODELLI DI SISTEMA SOLARE

Distanza tra i pianeti

Consideriamo di voler sperimentare con i bambini le distanze che intercorrono tra i pianeti del sistema solare, senza riprodurre in scala le rispettive dimensioni, ma rappresentandoli come punti.

Per farlo ci servirà:
– righello e metro
– una striscia di carta lunga 4 metri formata incollando tra loro vari fogli A4 tagliati a metà nel senso della lunghezza
– pennarello nero e rosso.

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Utilizziamo questa scala, ottenuta moltiplicando per 10 le unità astronomiche:

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E procediamo indicando per prima cosa il Sole, disegnando un punto rosso. Indichiamo poi il punto con una freccia verticale e scriviamo il nome del pianeta, e proseguiamo così fino a Plutone.

MODELLO DI SISTEMA SOLARE 3D 12

MODELLO DI SISTEMA SOLARE 3D 13

MODELLI DI SISTEMA SOLARE

MODELLI DI SISTEMA SOLARE

Dimensione e distanza tra i pianeti

Come i bambini avranno appurato con gli esercizi precedenti, è molto difficile creare un modello di piccole dimensioni che rappresenti tutti i pianeti, anche i più lontani, rispettando sia le dimensioni di ogni pianeta, sia la loro distanza dal Sole. Il modo migliore di farlo è quello di uscire all’aperto per un esercizio – passeggiata.
Per i pianeti in scala possiamo usare:
SOLE: una palla (diametro 22 cm)
MERCURIO: una capocchia di spillo (diametro o,8 mm)
VENERE: un granello di pepe (diametro 1,9 mm)
TERRA: un granello di pepe (diametro 2 mm)
MARTE: una capocchia di spillo (diametro 1,1 mm)
GIOVE: una castagna o una noce (diametro 2,3 cm)
SATURNO: una nocciola o una ghianda (diametro 1,9 cm)
URANO: un chicco di caffè (diametro 8,1 mm)
NETTUNO: un chicco di caffè (diametro 7,8 mm)
PLUTONE una capocchia di spillo (diametro 0,4 mm o meno, perchè è il pianeta più piccolo).

Mettendo ogni oggetto su un pezzo di carta colorata, sarà più semplice visualizzarli e non perderli. Si può anche pensare di etichettare ognuno col nome del pianeta corrispondente.

Mettiamo tutti i “Pianeti” su di un tavolo, e ricordiamo coi bambini i loro nomi nell’ordine: Mercurio,  Venere, Terra, Marte, Giove, Saturno, Urano, Nettuno, Plutone. Spesso le immagini del Sistema Solare mostrano i pianeti più o meno equidistanti tra loro, come sono ora sul tavolo, ma in realtà gli intervalli sono molto diseguali. Possiamo osservare che le distanze aumentano sempre di più, ma non seguendo una progressione aritmetica. I primi tre pianeti non sono abbastanza vicini tra loro, poi le distanze si fanno sempre più importanti.

Dopo aver definito gli oggetti chiediamo ai bambini: “Secondo voi quanto spazio ci serve per posizionare i pianeti rispettando le giuste distanze dal Sole?”. I più piccoli potranno pensare che sia sufficiente il tavolo, i più grandi forse diranno che occorrerà occupare tutta la stanza, oppure il corridoio.  Per arrivare alla risposta, dobbiamo introdurre il concetto di scala. Indichiamo la Terra: “Questo granello di pepe è il pianeta su cui viviamo, che misura in realtà quasi 13.000 chilometri, mentre il granello di pepe misura soltanto 2 millimetri. Nel nostro modello un cm rappresenta circa 6.000 chilometri. Questo significa che un metro equivale a 6 milioni di chilometri.

MODELLI DI SISTEMA SOLARE

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Consideriamo di camminare, e di fare un passo: ogni passo è un lunghissimo viaggio spaziale. Ogni metro contiene tre passi, ed è uguale a un viaggio spaziale di 6 milioni di chilometri. La distanza dal Sole alla Terra è di circa 1.400.000 chilometri, che nel modello significa 24 metri, cioè 72 passi. Proviamo.

In questo modo i bambini si renderanno conto che la stanza non è sufficiente, e che occorre uscire all’aperto.

MODELLI DI SISTEMA SOLARE

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Distribuiamo i pianeti tra i bambini, ed affidiamo ad ognuno una tabella dei passi da percorrere tra un pianeta e l’altro, e usciamo. Anche se la cosa migliore sarebbe poter seguire un percorso rettilineo, non è indispensabile, e per facilitare il rientro possiamo anche pensare di riavvicinarci alla partenza, magari non proprio ritornando sui nostri passi, invertendo la direzione a circa metà percorso (dopo essere arrivati ad Urano).

Dopo aver contato insieme i passi che separano i primi pianeti, possiamo nominare degli “astronauti” incaricati a rotazione di contare i passi, così gli altri sono liberi di chiacchierare tra loro durante la passeggiata e di osservare ciò che si incontra (alberi, paesaggio, oppure strade, palazzi, ecc…). I bambini più grandi possono anche prendere appunti per realizzare poi una mappa, oppure disegnarla al momento.

Arrivati a Plutone, se abbiamo seguito un percorso più o meno rettilineo,  possiamo pensare di ricontare alla rovescia per tornare al punto di partenza, e avviare una piccola “caccia al tesoro” per ritrovare uno ad uno i nostri pianeti. Se vogliamo farlo, consideriamo che sarà necessario mettere dei segnali sui piccoli oggetti, altrimenti sarà molto difficile ritrovare gli spilli! C’è poi la possibilità che tornando alla palla, qualche passante se ne sia già appropriato prima di noi…

La nostra passeggiata scientifica, di circa un chilometro, darà ai bambini l’idea di vuoto, perchè i pianeti sono molto distanti tra loro, e stimolerà lo studio dell’Astronomia per tutto il periodo successivo.

MODELLI DI SISTEMA SOLARE

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