Educazione cosmica Montessori – Le cinque grandi lezioni che stanno alla base dell’educazione cosmica montessoriana vengono tradizionalmente presentate nella scuola primaria, dalla prima alla terza classe.

Diversamente da quanto avveniva nella scuola materna, quando si presentava al bambino una piccola idea che gradualmente evolveva nella costruzione di un grande concetto, ora partiamo dal più grande dei concetti per mostrare come tutte le idee si inseriscono in un gigantesco disegno.

Queste cinque lezioni sono:

  • Prima grande lezione: nascita dell’Universo e della Terra
  • Seconda grande lezione: la comparsa degli esseri viventi
  • Terza grande lezione: la comparsa degli esseri umani
  • Quarta grande lezione: la storia della scrittura
  • Quinta grande lezione: la storia dei numeri

Educazione cosmica Montessori
Prima grande lezione: nascita dell’Universo e della Terra

Il primo giorno di scuola i bambini ascoltano la prima fiaba cosmica sulle origini dell’Universo. Poi il complesso svolgersi della grande lezione prosegue con dimostrazioni, ricerche, esperienti, attività artistiche e manuali, toccando nel corso dell’anno varie materie ed argomenti:

  • Astronomia: sistema solare, stelle, galassie, comete, costellazioni
  • Metereologia: vento, correnti, tempo atmosferico, erosione, ciclo dell’acqua,
  • Chimica: stati della materia, miscele e composti, reazioni, elementi, atomi, tavola periodica, molecole, formule chimiche, equazioni, laboratori,
  • Fisica: magnetismo, elettricità, gravità, energia, luce, suono, calore, attrito, moto, esperimenti
  • Geologia: tipi di roccia, minerali, ambienti terrestri, vulcani, terremoti, placche tettoniche, ere glaciali, ere geologiche
  • Geografia:mappe, globo terrestre, latitudine e longitudine, clima, terre emerse e oceani, continenti e Paesi.

La fiaba cosmica originale di Maria Montessori includeva elementi religiosi, e per questo oggi se ne elaborano delle varianti più adatte ai gruppi multiculturali che vivono la scuola.

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Seconda grande lezione: comparsa della vita

La seconda grande lezione tratta dell’origine della vita. La lezione porta alla costruzione della Linea del tempo della vita:

un lungo cartellone con immagini e didascalie su microorganismi, piante ed animali che sono vissuti e vivono sulla terra. Si enfatizza la grande diversità delle forme viventi, e l’importanza del contributo di ognuna per il mantenimento della vita del pianeta. Questa lezione coinvolge nel tempo queste materie:

  • Biologia: cellule, organismi pluricellulari, regni della natura, campioni, dissezioni, osservazioni, uso del microscopio
  • Botanica: studio delle piante, classificazioni, funzione, parti delle piante (seme, fiore, frutto, foglie, tronco, radice), tipi di piante
  • Ambienti naturali: localizzazione, caratteristiche, catena alimentare, simbiosi, adattamento all’ambiente, ecosistemi, conservazione
  • Vita antica: ere geologiche, evoluzione della specie, estinzione, fossili, scavi archeologici
  • Animali: classificazioni, bisogni, similitudini e differenze, nutrizione, igiene,
  • Regni delle monere, dei protisti e dei funghi: cosa sono, classificazione, osservazione

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Terza grande lezione: la comparsa dell’uomo

Questa lezione porta alla costruzione di una linea del tempo che evidenzia le tre grandi caratteristiche che rendono la nostra specie così importante: una mente immaginativa, una mano che sa compiere un lavoro, un cuore che sa amare.

Questa lezione evolve nello studio di queste materie:

  • Storia: linee del tempo, preistoria, civiltà antiche, storia mondiale, storia di Continenti e Paesi specifici
  • Cultura: arte, artisti, musica, compositori, danza, teatro, architettura, design, filosofia, religioni, buone maniere e gentilezza.
  • Studi sociali: attualità, politica, economia, commercio, volontariato
  • Invenzioni e scoperte scientifiche: scienziati, inventori, metodo scientifico, invenzioni, macchine semplici.

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Quarta grande lezione: la storia della scrittura

E’ anche chiamata la storia della comunicazione attraverso i segni. La lezione tratta dello sviluppo delle scritture nel mondo: pittogrammi, simboli, geroglifici, alfabeti antichi, invenzione della stampa, ecc…

La lezione porta allo studio di queste materie:

  • Lettura: letteratura, poesia, saggistica, mitologia e fiabe popolari, autori, comprensione dei testi, analisi logica e del periodo, analisi del testo letterario
  • Scrittura: stile, funzione, voce, composizione, scrivere lettere, scrivere ricerche, abilità di studio
  • Linguaggio: origine delle lingue, lingue straniere, storia delle lingue, conferenze, recite
  • Strutture linguistiche: alfabeti, costruzione di libri, grammatica, punteggiatura, analisi della frase semplice e complessa, studio della parola, figure retoriche.

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Quinta grande lezione: la storia dei numeri

E’ anche chiamata storia della matematica. La lezione comincia con le civiltà antiche, che spesso avevano solo uno, due, e più di due e questo rappresentava tutto il loro sistema numerico. Si prosegue con una visione dei diversi sistemi di numerazione attraverso i secoli, che culminarono nello sviluppo del sistema decimale che usiamo anche oggi.

Questa lezione porta allo studio di queste materie

  • Matematica: operazioni, frazioni, decimali, multipli, quadrati, cubi, percentuali, calcolo delle probabilità, introduzione all’algebra
  • Numberi: origine dei numeri e dei sistemi nmerici, basi, tipi di numeri, notazione scientifica, biografie di grandi matematici
  • Geometria: congruenza, similitudini, nomenclature di linee, angoli, forme piane, figure geometriche, misurazioni, teoremi
  • Applicazioni: problemi, misurazioni, stime, grafici, schemi, concetti monetari.

Queste cinque storie introducono una quantità enorme di informazioni. Dopo ogni storia si aprono gli studi di molte materie ed argomenti. Le storie possono essere ricordate più volte durante l’anno, quando si introduce un nuovo argomento, per dare unità e coesione alla grande varietà di argomenti trattati.

L’educazione cosmica Montessori rappresenta la risposta al “periodo sensitivo della cultura” proprio del bambino della scuola elementare e gli permette di assistere al grandioso spettacolo dell’evoluzione naturale e umana.

Questo insegnamento sviluppa nei bambini il sentimento cosmico di unità e interdipendenza, e struttura il carattere di una personalità allargata, decentrata, responsabile, pacifica, morale.

Con l’educazione cosmica i saperi e le discipline sono al servizio della conoscenza del tutto e la scuola diventa officina di conoscenza cosmica.

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Nella visione di Maria Montessori ogni essere umano attraversa varie fasi di sviluppo (piani di crescita) dalla nascita all’età adulta.  I piani di crescita sono così suddivisi:

1°piano di crescita:
fase I: o – 2 anni
fase II: 3 – 5 anni
fase III: 6 -7 anni

2° piano di crescita: 8 – 12 anni

3° piano di crescita: 13 – 18 anni.

Maria Montessori elaborò la sua Teoria Cosmica come risposta agli interessi dei bambini che entrano nella scuola elementare (secondo piano di crescita). In questo periodo, infatti, il bambino sente il bisogno di allargare il proprio campo d’azione, diventa via via insofferente verso l’ambiente chiuso della famiglia e ha bisogno di rapporti sociali più ampi. Ha costruito il linguaggio ed esaurito il tempo della scoperta sensoriale e motoria, anche se l’azione inconscia domina ancora fino ai 7 anni. Esprime curiosità e domande del tutto nuove: “Da dove veniamo? Chi siamo? Dove andiamo?”. Entrato lentamente nella realtà, ha acquisito una maggiore capacità di astrazione ed è in grado di mettere in relazione cause ed effetti. Si pone problemi etici e morali, esige giustizia nei rapporti con gli altri, vuole capire i fenomeni naturali: i perché del sole e della luna, dei terremoti e dei vulcani, delle piante e degli animali, del mare e dei fiumi…

Poiché Maria Montessori aveva una solida preparazione matematica e biologica, questo le permise di trovare modi di aprire ai bambini entrambi questi settori della conoscenza umana, non in modo nozionistico mnemonico, ma proponendo “astrazioni materializzate” in una cornice di ampio respiro, più tardi definita come Teoria Cosmica.

Via via mise a fuoco la complessa visione dei rapporti tra sole, viventi e atmosfera, tra clima e eventi terrestri, tra correnti marine e vulcani attivi e molto altro ancora, tutti fenomeni che mantengono sul pianeta un’armonica rete di equilibri in cui ogni specie svolge, attraverso ogni suo individuo, un proprio “compito”.

È questa la prospettiva che volle offrire ai bambini: tradurre in termini per loro leggibili le meraviglie dell’universo e del nostro pianeta, per aiutarli ad immaginare perché è qui che si svolge la loro vita ed è l’universo che può fornire risposte alle loro domande più profonde.

Educazione cosmica Montessori

L’educazione cosmica Montessori non è una disciplina o un insieme di nozioni, ma rappresenta il filo teorico e operativo che attraversa e coordina i vari materiali in una struttura unitaria. Non è un nuovo approccio alle materie scolastiche, ma un piano di sviluppo per ogni fase di crescita. È un modo di rapportarsi del bambino verso l’universo e verso l’umanità che gli permetterà di fatto di creare connessioni e sviluppare le sue potenzialità. Creare connessioni significa utilizzare più di un canale sensoriale. Non bisogna dare solo il concetto astratto, ma farlo arrivare attraverso le mani, i colori, l’ambiente, le emozioni. Queste vie creeranno agganci sensoriali ed emotivi che aiuteranno ad apprendere nuove idee, nuovi concetti… Connettere non vuol dire uniformare: ogni disciplina ha il suo linguaggio e i suoi modi di procedere, nelle scuole Montessori i materiali messi a disposizione dei bambini li unificano sia perché costituiscono un sistema coerente con precisi richiami sensoriali, sia perché organizzati entro la cornice concettuale del Piano Cosmico.

Maria Montessori parla di questi temi principalmente in due testi: Dall’Infanzia all’Adolescenza e Come educare il potenziale umano. Già nel primo aveva preso in esame, oltre ai nuovi comportamenti che emergono a questa età, il suo strumento più potente: l’immaginazione.  Base stessa dello spirito, ha però bisogno di essere costruita e organizzata. Nel secondo testo riparte dalla metamorfosi dell’essere umano dalla prima alla seconda infanzia e torna sul tema dell’immaginazione. Prospetta di dare ai bambini una descrizione della Terra con i suoi tre involucri solido, liquido e gassoso e il suo quarto involucro , cioè la vita che occupa tutta l’atmosfera esterna e penetra i tre involucri stessi. Qualche volta viene chiamata “biosfera” o sfera della vita, ed è  parte integrante della Terra come la pelliccia lo è  di un animale.

Il termine biosfera (sfera dei viventi che avvolge la “geosfera) fu coniato nel 1885 dal geologo austriaco Eduard Suess. Quella che Maria Montessori chiamò educazione cosmica è, nella sua proposta concreta, l’incontro tra realtà della biosfera e le osservazioni di Darwin sull’evoluzione delle specie. È questo che propone ai bambini dopo i sette anni tramite i tanti fenomeni evolutivi che, a partire dal cosmo (formazione del sistema solare), arrivano alla storia dei viventi.

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In concreto c’è un doppio binario: il bambino parte dalla storia personale o dalla vicenda di una pianta o di un piccolo animale realizzate su una striscia che indica il trascorrere dei mesi o degli anni, secondo una data unità di misura e riporta con scritti e disegni eventi di quella stessa vita. In parallelo, facendo leva sull’immaginazione, esplora la “striscia della vita”. Questa tocca, in senso darwiniano, le specie esistite dai trilobiti ai dinosauri fino alla specie umana. In tempi a seguire ci sono altre strisce che mettono in luce gli eventi della preistoria e successivamente la storia vera e propria dall’Homo abilis all’epoca presente, con scoperte e invenzioni, adattamenti ambientali della casa, degli abiti, dei mezzi di trasporto, fino al desiderio di ornare e ornarsi, i tentativi di comprendere il vivere e il morire, ma anche la lotta per il potere sempre presente nei secoli contro la libertà di pensiero e regole giuste  e condivise.

Dunque ampie conoscenze da un lato e dall’altro indipendenza di pensiero e di azione in un clima di buone relazioni tra adulti e ragazzi, capacità critica e allenamento a dire sempre che cosa si pensa, non avendo sviluppato il timore del giudizio altrui. Potremmo definirla una via laica di pace.

La biosfera offre un panorama straordinario con la varietà degli habitat e delle specie. Un miracolo la vita, potente e fragile al tempo stesso, che va offerto ai bambini come un libro aperto, da esplorare e da rispettare in tutte le sue relazioni. Partiamo dall’osservazione diretta dei fenomeni naturali, del clima come dello sviluppo di germogli; andare in esterno a scoprire come ovunque ci siano tracce di viventi. I ragazzini dovrebbero il più possibile uscire dalla scuola e andare alla scoperta della vita verde che hanno intorno a loro e che non vedono. Così possiamo dire che l’educazione cosmica comincia dalla prima infanzia.  Nella seconda infanzia l’interesse per catalogare può portare alla classificazione dei viventi e insieme alla individuazione delle singole piante. La diversità delle specie non è tanto espressione di folgorante bellezza, di cui peraltro usufruiscono solo gli umani grazie al loro prodigioso sistema nervoso, quanto strumento di salute globale del pianeta.

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Gli esperimenti possono riguardare anche fenomeni più ampi: constatare che l’acqua scende sempre dall’alto verso il basso, che il ghiaccio galleggia sciogliendosi più velocemente se fa caldo e che può anche diventare vapore; il miracolo dei cristalli di neve di cui è impossibile trovare due identici, esattamente come non si trovano due foglie uguali in uno stesso albero… in molti modi, semplici e a costo zero, si possono sperimentare la forza di gravità, i movimenti di Terra, Sole e Luna, la formazione dei cristalli, il depositarsi del carbonato di calcio, la funzione della clorofilla e così la salita di un liquido in una sottilissima provetta/capillare per immaginare come possa nutrirsi anche l’ultima fogliolina in cima a una quercia o a una sequoia. È fantastico osservare come l’immaginazione dei bambini si metta in azione e li spinga in connessioni molto personali tra un fatto visto e un fenomeno avvenuto anche a migliaia di chilometri di distanza.

Quanto agli animali, sempre mal tollerati all’interno delle scuole, possiamo dire che suscitano invece il massimo degli interessi. Possiamo avere in classe una gabbia sempre aperta  da cui una coppia di canarini possa uscire ed entrare, una vaschetta per accogliere una coppia di tartarughine d’acqua che i ragazzini a turno porteranno a casa nei giorni di vacanza. In esterno si può avere un piccolo pollaio per il piacere di nutrire e di raccogliere le uova  o una conigliera se ci sono nelle vicinanze campi per raccogliere erba fresca. Occuparsi di un animale o di una pianta alimenta la vita interiore e insegna molte cose in fatto di attenzione.

Contro lo studio separato delle varie scienze, presentiamo ai bambini il piano cosmico non in modo ideologico salvifico e ancor meno in stile new age, ma con tutta l’apertura mentale che la biologia stessa esige. Un altro errore è quello di intenderla come una sorta di colpevolizzante ecologia: non è sul senso di morte che può crescere l’amore alla vita. Il bambino ha bisogno di cose vere, non virtuali , ricche di fascino e soprattutto positive. Più riusciamo a focalizzare la nostra attenzione sulle meraviglie e sulla realtà dell’universo, tanto  meno avremo gusto nel distruggerle.

Noi non possiamo comprendere un sasso senza capire almeno qualcosa del grande sole, perciò facciamo vedere al bambino come tutto è interconnesso nell’Universo e sulla nostra Terra: storia, evoluzione e cultura. Gli insegniamo che c’è un’interdipendenza fra noi e il mondo naturale che ci circonda, e a guardarsi attorno con un senso di meraviglia.

Si può anche dire che il Piano Cosmico riflette la struttura e il funzionamento della nostra mente. È per questo motivo che Maria Montessori insiste nel ricordarci come la conoscenza sia soprattutto relazione. Non si può dare tutto il sapere all’allievo, perchè la conoscenza umana è sterminata. Bisogna dare al bambino il massimo dei germi d’interesse, l’amore per la conoscenza e la curiosità. Poi, sarà lui che saprà cercare i fatti e i dettagli al momento opportuno.

La cornice concettuale offerta dall’educazione cosmica Montessori rende possibile un apprendimento non lineare, che si muove per piani, in cui il bambino allarga la sua conoscenza attorno a un tema o a un argomento che ha stimolato il suo interesse. Il bambino impara a porsi domande e a fare ricerca ed a creare connessioni.  I collegamenti non solo intellettuali, ma innanzitutto umani, che nascono dal collaborare sullo stesso lavoro, per esempio.

Una nozione, un avvenimento, un’idea devono essere ancorati, cioè collegati e connessi, all’ambiente che sta loro attorno affinché acquisiscano consistenza. Il contesto può addirittura cambiare quello che percepisco e apprendo di un fatto. E poi c’è il contesto creato dall’ambiente preparato delle scuole Montessori. Per esempio, vi siete mai chiesti perché i lavori vengono svolti su di un tappetino? Non solo per comodità e cura dei materiali, ma soprattutto perché lo spazio limitato fornisce un contesto ben preciso in cui utilizzare il materiale scelto. E c’è il contesto dell’attenzione: pensate a quanto costa cambiare contesto mentale a un bambino quando a scuola “finisce l’ora” e ne inizia un’altra.

L’interdipendenza è oggi universalmente riconosciuta come la legge fondamentale che regola l’universo e la vita sulla terra. Occorre offrire al bambino le chiavi di lettura per interpretare le interdipendenze tra gli esseri della natura, per soddisfare la sua naturale sete di conoscenza. Il bambino è il “costruttore dell’uomo” e l’uomo è il costruttore della Supernatura, intesa come protezione e sviluppo della natura. Quindi il bambino costruttore dell’uomo è anche il bambino costruttore del cosmo, perché il cosmo è l’ambiente nel quale l’uomo assolve la sua missione.

Educazione cosmica Montessori

Il rapporto cosmo-bambino comincia dalla nascita. Il bambino piccolo che lancia gli oggetti per terra e si diverte perché fanno rumore, è il bambino che si sta mettendo in contatto con le leggi cosmiche. Giocando con la palla, ad esempio, egli realizza, come li definisce Maria Montessori, piccoli «punti di coscienza»: scopre che rotola, che rimbalza, che cade, che vola e poi cade. Questi punti di coscienza rendono il bambino consapevole che intorno a lui ci sono delle leggi. Il bambino si trova, giorno dopo giorno, di fronte a numerose difficoltà che deve superare. Anche l’uomo ha dovuto vincere queste difficoltà. Infatti, quando l’uomo ha conquistato la stazione eretta si sono liberate le sue mani ed egli ha potuto lavorare. Il bambino realizza questo stesso processo in pochissimo tempo. Questo è il bambino cosmico, perché è il bambino che nasce dalla natura biologica, ma che è al servizio di una natura superiore.

educazione cosmica 1

Maria Montessori afferma che il lavoro è la vocazione dell’uomo e questo l’aveva scoperto osservando i bambini. Nel lavoro, invece di trovare la stanchezza, essi trovano riposo e gioia. Il bambino lavora alla costruzione dell’uomo e l’uomo deve aiutare la costruzione del bambino. Maria Maria Montessori afferma che il bambino e l’uomo sono due esseri diversi: il bambino non è ancora l’uomo, l’uomo non è più il bambino, ma l’uno è il costruttore dell’altro. Sono due esseri diversi che hanno funzioni diverse, ma entrambe cosmiche.

L’educazione cosmica Montessori non consiste nel trasmettere la cultura al bambino. E’ molto di più: è far sentire il bambino inserito nel cosmo come essere umano, creatore della Supernatura, cosciente, libero. Tutte le altre creature, al contrario, non sono libere perché vivono seguendo leggi cosmiche, alle quali non possono disobbedire. L’uomo è libero, anche di sbagliare. L’errore è espressione di libero arbitrio, perciò la Dottoressa Montessori ha inserito nella sua metodologia l’errore come uno strumento di progresso. Il bambino può sbagliare, ma l’importante è che si autocorregga.

Maria Montessori afferma che, offrendo al bambino la storia dell’universo, egli può ricostruire con la fantasia qualcosa che è mille volte più stimolante e misterioso di qualsiasi fiaba. Due sono gli elementi sicuramente in grado di affascinarlo: uno è la grandiosità, l’altro è il mistero. Il bambino di questa età è attratto dalle dimensioni e Maria Montessori suggerisce di dare al bambino la grandiosità della vita sul globo, utilizzando i numeri.

Per quanto riguarda il mistero, sarà di aiuto la narrazione dei miti e delle favole cosmiche. Esse servono al bambino, perfettamente cosciente che quello che gli viene narrato non è realtà, per visualizzare e precisare alcuni fenomeni. Nelle favole cosmiche sull’origine dell’universo, del sole e della terra (Il dio senza mani, La danza cosmica, La storia della goccia d’acqua), uno dei primi accorgimenti è quello di far visualizzare, attraverso l’immaginazione, la primordiale assenza di luce. Per dar vita a questo buio assoluto si chiudono le finestre, rimanendo al buio in silenzio. In questo modo il bambino si sente il protagonista della situazione. Poi si fa luce e trova espressione il concetto di principio vitale. In questo buio, ad un certo punto, si percepisce un’incandescente fiammella, capace di contenere il sistema solare (sole, terra, pianeti) e l’universo intero. È necessario, inoltre, che i bambini avvertano un’altra sensazione: il grande freddo, la primordiale glacialità dalla quale era avvolto il globo terrestre. Pertanto, si fa toccare un pezzo di ghiaccio (-40°), e si dice: «Pensate che gran freddo doveva esserci, se la temperatura di allora si aggirava sui –273°!»

Fare educazione cosmica vuol dire mettere in comunicazione i bambini in un contesto di solidarietà spaziale e temporale, che non li farà sentire soli nell’universo, ma parte di un tutto che procede verso un fine, che collabora ad una missione comune.

Ogni forma di vita assolve inconsciamente alla sua funzione e obbedisce alle precise leggi della natura. L’uomo, invece, affida la sua obbedienza alla sua libertà, è cosciente di ciò che fa e pertanto può anche non farlo, perché in lui è presente una natura superiore, lo Spirito. Egli non è legato ad istinti fissi, ma a bisogni di vita spirituale, che lo guidano verso l’elevazione di se stesso, nella e con la natura. Questo progresso si concretizza nella Supernatura. Nel momento in cui essa si costruisce, si compie anche l’evoluzione dell’umanità. Per cui: l’educazione è uno scambio tra la natura umana e la Supernatura. In questo scambio il bambino incontra natura e supernatura, scienze e storia e si rende conto che questo interscambio è il segreto dell’evoluzione cosmica.

Maria Montessori afferma che anche se gli uomini lottano tra di loro, o hanno lottato; anche se hanno fatto delle guerre e si sono schierati in parti opposte le une alle altre, hanno pur sempre tutti lavorato a costruire un mondo che sarà quello della pace. Gli uomini sono migliori di quello che appaiono. Chi lavora non lo fa in rapporto ai propri bisogni, ma in rapporto ai bisogni degli altri. Questa carità cosmica è universale. Essa richiede la dedizione della vita di ciascuno per l’umanità intera; eleva il mondo verso la civiltà, mentre provvede all’esistenza di tutti indistintamente. Qualcuno potrebbe pensare che gli uomini facciano tutto ciò solo per guadagnarsi la vita, ma inconsciamente obbediscono ad un comando inconscio che guida gli avvenimenti e conserva l’esistenza universale.  Se l’uomo elevasse a più alto livello la propria coscienza, potrebbe sentire la bontà e il sacrificio dei propri simili. Questa è la parte emotiva dell’«educazione cosmica».

Occorre rivolgersi al bambino per realizzare la pace. Il bambino è un essere umano nel quale la pace vive in potenza. Maria Montessori afferma che la pace non è un’opera razionale degli uomini, ma un’opera della creazione: le forze che creano il mondo sono le stesse che devono creare la pace. Quando una nuova morale ispirerà alle generazioni future il sentimento dell’amore non più soltanto per la patria, ma per l’umanità intera, la base della fratellanza e della pace sarà costruita.

Quando si coglie l’unità sostanziale del genere umano, al di là delle apparenti diversità, e si comprende il significato del compito cosmico che lega ogni essere vivente a ogni altro, non si può non sentirsi membri di una stessa grande famiglia e cittadini del mondo.

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