Materiale didattico sul 25 aprile – letture, racconti, poesie e filastrocche sul tema, di autori vari, per bambini della scuola primaria.

L’Italia

L’Italia porta in fronte un diadema di montagne ove le nevi eterne risplendono come gemme. I suoi occhi sono azzurri come il suo cielo, come i suoi laghi. Il suo sorriso somiglia a quello della primavera. La sua veste è il verde lucente dei prati, quello più pallido degli uliveti, quello più cupo dei boschi: ha l’oro del frumento maturo. I rubini e i topazi dei grappoli rigonfi; il rame ardente degli aranceti carichi di frutti. (G. Fanciulli)

Io amo l’Italia

Io amo l’Italia, il mio Paese, per il suo cielo, per il suo mare, per la sua flora multicolore, per la sua spina e la sua corona di montagne gigantesche, per i suoi fiumi che hanno sulle rive un’ombra di querce e di salici piangenti, per i suoi laghi turchini come il cielo e immobili come specchi della bellezza eterna, per i suoi ghiacciai che il sole tinge di rosa, per le sue penisole che si lavano nel mare, per i suoi boschi che odorano di timo, per i suoi prati che odorano di giacinto e di viole.
Io amo il mio Paese, le memorie del mio Paese, la terra del mio Paese. (M. Mariani)

Italia, terra benedetta

Essa fu per più di seicento anni signora di tutto il mondo civile, essa ha dato la civiltà e le leggi a tutti i popoli che vivono oggi sulla terra. Terra benedetta davvero: e per questo è così bella!
Grandi montagne bianche e splendenti di ghiacciai eterni, boschi d’oro, colli verdi e ricchi, molli spiagge lungo il grande mare; e il più leggero dei cieli, ed un clima senza rigori, e campi che danno i più saporiti frutti del mondo.
Sui colli e lungo i fiumi e sulla riva del mare sorgono le meravigliose città: più di cento sono le nobilissime città d’Italia e gli stranieri vengono da ogni parte del mondo a visitarle. (P. Monelli)

L’ultima lettera di Nazario Sauro

Cara Nina,
non posso che chiederti perdono per averti lasciato con i nostri cinque figli ancora col latte sulle labbra. So quanto dovrai lottare e patire per portarli e conservarli sulla buona strada che li farà procedere su quella del loro padre; ma non mi resta a dir loro altro che io muoio contento di aver fatto soltanto il mio dovere di  italiano. Siate felici, chè la mia felicità è soltanto questa: che gli italiano hanno saputo e voluto fare il loro dovere. Cara consorte, insegna ai nostri figli che il padre loro fu prima italiano, poi padre e poi cittadino,
tuo Nazario.

Perchè amo l’Italia
Io amo l’Italia perchè mia madre è italiana, perchè il sangue che mi scorre nelle vene è italiano, perchè è italiana la terra dove sono sepolti i morti che mia madre piange e che mio padre venera, perchè la città dove sono nato, la lingua che parlo, i libri che mi educano, perchè mio fratello, mia sorella, i miei compagni e il grande popolo in mezzo a cui vivo, e la bella natura che mi circonda, e tutto ciò che vedo, che amo, che studio, che ammiro, è italiano. (E. De Amicis)

Italia
Amo i tuoi mari splendidi e le tue Alpi sublimi, amo i tuoi monumenti solenni e le tue memorie immortali, amo la tua gloria e la tua bellezza; t’amo e ti venero come quella parte diletta di te dove per la prima volta vidi il sole ed intesi il tuo nome. T’amo, patria sacra, e ti giuro che amerò tutti i figli tuoi come fratelli; che onorerò sempre in cuor mio i grandi vivi e i tuoi grandi morti. (E. De Amicis)

Il concetto di Patria
Il concetto di Patria che vogliamo non si deve identificare con un racconto di guerra. La guerra è sempre nefasta, sia che si vinca,  sia che si perda, perchè vuol dire sacrificio di preziose vite umane, distruzione di beni, profondi sconvolgimenti politici. Auguriamoci quindi che di guerra non si parli più anche se questo resterà, purtroppo, un pio desiderio.
Oggi si tende a un’Europa unita dove il nazionalismo non abbia diritto di cittadinanza, e infatti non di nazionalismo parleremo, ma di amor di Patria. Non dovremo dimenticare l’orgoglio di sentirci Italiani, il desiderio di dare di noi un quadro dignitoso per conquistarci la stima e la considerazione degli altri popoli. Non dovremo, per un falso senso di internazionalità, rinunciare ai valori della nostra stirpe, che in campo artistico, letterario, politico, i nostri grandi ci hanno lasciato, non dovremo rinunciare al nostro prestigio nazionale.
L’Italia dovrà essere sempre stimata per quel che ha rappresentato nel passato e per quello che vuole, e può, rappresentare nel presente e nel futuro. Ma che cos’è l’Italia se non tutti gli Italiani?
Perchè gli stranieri possano stimare la nostra Patria noi dovremo dar sempre, di noi, un quadro degno di stima, di considerazione, di rispetto. Amare la Patria significa dimostrarci cittadini coscienti, disciplinati, rispettosi delle leggi; significa dare esempio di onestà, di laboriosità, di rispetto verso se stessi e gli altri. (M. Menicucci)

Italia
T’amo, patria sacra e ti giuro che amerò tutti i tuoi figli come fratelli, che onorerò sempre in cuor mio i grandi vivi e i  tuoi grandi morti; che sarò un cittadino operoso ed onesto, inteso costantemente a nobilitarmi per rendermi degno di te, per giovare con le minime forze a far sì che spariscano un giorno dalla tua faccia la miseria, l’ignoranza, l’ingiustizia, il delitto e che tu possa vivere ed espanderti tranquilla nella maestà del tuo diritto e della tua forza. (A. De Amicis)

Italia
Italia, patria mia, nobile e cara terra dove mia madre e mio padre nacquero e saranno sepolti, dove io spero di vivere e di morire, dove i miei figli cresceranno e morranno: bella Italia, grande e gloriosa da molti secoli, che spargesti tanta luce d’intelletti divini sul mondo, e per cui tanti valorosi morirono sui campi e tanti eroi sui patiboli: madre augusta di trecento città e di milioni di figli; io, fanciullo che ancora non ti comprendo e non ti conosco intera, io ti venero e t’amo con tutta l’anima mia e sono altero di essere nato da te e di chiamarmi tuo figlio. (E. De Amicis)

La grande Madre
Tu ami tua madre, non è vero? Essa è per te la creatura più bella, più buona; è l’angelo della tua casa, la consolazione dei tuoi dolori. Tu pensi a lei con infinita tenerezza e dici che non potresti vivere senza di lei. Ebbene, vi è anche un’altra madre che tutti dobbiamo amare fino alla morte. Ed è la grande madre comune a tutti noi, quella per cui tanti geni hanno faticato e tanti eroi sono caduti. Essa, o fanciullo, è la Patria. (G. Lipparini)

La Patria
Lo sai, fanciullo, che cos’è la Patria? E’ la casa dove tua madre t’ha cullato sulle sue ginocchia e tuo padre ha lavorato per te. E’ la scuola dove s’è aperta la tua piccola mente alle prime nozioni e il tuo cuore ai primi affetti. E’ la terra su cui sventola la bandiera dei tre adorati colori. E’ il campanile da cui giunge la voce che invita a pregare. E’ il cimitero dove riposano i morti che i tuoi genitori piangono ancora. E’ il cielo a cui tu volgi gli occhi nella gioia e nel dolore. (E. Castellino)

La Patria
Oh, la Patria! In essa sono la casa dove nascemmo, il paese dove fummo allevati, i luoghi dove giocammo da fanciulli, quel prato dove prima cogliemmo margherite e viole; in essa sono i primi ricordi tanto soavi. Amiamo la nostra patria, questo cielo così ridente, questo clima temperato, questo suolo così fecondo, questo linguaggio così armonioso.

Patria e umanità
L’amore per la nostra Patria non deve farci dimenticare che, oltre i confini di essa, esistono altre Patrie di altri uomini che amano la loro come noi amiamo la nostra. Di là dalle Alpi, di là dai mari che circondano  l’Italia, oltre i monti e gli oceani che separano l’Europa dagli altri continenti, vivono altri uomini, altri popoli che come noi studiano, lavorano, producono, soffrono ed amano. Tutti insieme formiamo un’unica e grande società: la Società Umana. Dobbiamo perciò, considerare tutti gli uomini come nostri fratelli. (O. Fava)

La nostra bandiera
E’ bianca, rossa, verde. Il bianco è il simbolo della nostra fede, il rosso è il segno del nostro amore, il verde è la nostra speranza: la speranza di tutti noi che l’Italia nostra diventi sempre più saggia e forte, e possa collaborare, in pace, con tutte le altre nazioni per il benessere del mondo intero. (A. Novi)

L’Italia
L’Italia è a regina di un immenso giardino: il più bel giardino del mondo. Sotto un cielo smagliante, la bella regina si cinge il capo con il meraviglioso diadema delle Alpi e si allunga ridente nel mare. Io amo i suoi monti altissimi e le sue valli ubertose; le sue colline intrecciate di pampini e di ulivi; le sue pianure biondeggianti di spighe, i suoi ruscelli chiacchierini, le cascate argentine; i torrenti agitati e i fiumi sonori. Amo lo specchio sereno dei suoi laghi incantevoli e le praterie smaltate di fiori. Io amo l’Italia che è la mia patria adorata. (Cardini Marini)

Il mondo è la mia Patria

Il mondo è la mia Patria!
La mia bandiera, trapunta di stelle,
ammanta tutti i cieli.
Tutta la Terra è mia!
Tutti gli uomini sono fratelli
e tutti il mio cuore
li vuole amare.
Le terre, i mari e i monti,
i boschi, i fiori e l’erbe sono miei.
E mio è tutto ciò che ha fremito di vita.
Esulta in petto il cuore,
per lo splendor dei colli,
dei fiumi e dei ruscelli:
il mondo è tutto mio.
Il mondo è tutto mio,
il mondo è la mia Patria. (R. Whitake, poeta americano)

La cosa più importante

Non importa che tu sia
uomo o donna
vecchio o fanciullo
operaio o contadino
soldato o studente
se ti chiedono qual è la cosa
più importante per l’umanità
rispondi
prima
dopo
sempre:
la pace! (Li Tien Min, poeta cinese)

Il mio Paese

O cari monti del mio Paese
valli ridenti, pianure estese,
lago di Garda, lago Maggiore,
d’Iseo, di Como, vi sogna il core!
Superbi fiumi che al mar correte
e cento macchine liete movete;
Po serpeggiante, vago Ticini,
Adige, Arno, Tever divino,
Metauro, Tronto, Volturno chiaro,
i vostri nomi con gioia imparo.
E tu mi brilli nella memoria,
o Piave ceruto, con la tua gloria. (A. C. Pertile)

Italia, dolce terra

Italia, dolce terra,
sei la mia Patria bella;
amo il tuo sacro nome,
parlo la tua favella.
Dicono che d’Europa
tu sei il bel giardino,
con le candide Alpi
e il ridente Appennino,
con il cielo sereno,
del mare la canzone,
fiumi e laghi innumerevoli
e fiori a profusione.
Hai antiche memorie,
città meravigliose;
la tua storia è tessuta
di gesta valorose.
M’accendi, Italia mia,
nel cuore pura fiamma;
t’amo perchè tu sei
la nostra grande mamma. (T. R. Correggi)

Italia bella

Se avessi l’ali al fianco volerei
sulla cima dell’Alpi più elevate,
e di lassù l’Italia guarderei
tutta fiorente nelle sue vallate;
e di lassù vedrei l’Italia intera,
tutta fiorita al sol di primavera;
e di lassù vedrei l’Italia mia
ch’è la terra più bella che ci sia. (O. G. Mercanti).

La Patria

La Patria è il tetto, il focolare, la culla,
il campanile d’una chiesa, un ruscello,
un orto, dei fiori, un uccello,
che s’ascolta all’aurora.
Ma essa, rammentiamolo, è più ancora:
è il ricordo della gloria
che dagli avi ci vien trasmessa:
tutti i grandi scomparsi
che si ricordano e s’amano
sono la Patria stessa! (Volleau)

La madre del partigiano

Sulla neve bianca bianca
c’è una macchia color vermiglio;
è il sangue, il sangue di mio figlio,
morto per la libertà.
Quando il sole la neve scioglie
un fiore rosso vedi spuntare:
o tu che passi, non lo strappare,
è il fiore della libertà.
Quando scesero i partigiani
a liberare le nostre casa,
sui monti azzurri mio figlio rimase
a far la guardia alla libertà. (G. Rodari)

La sentinella

Fischiano i venti, la notte è nera,
batte la pioggia sulla bandiera;
finchè nel cielo rinasca il giorno,
vegliam fratelli, vegliamo intorno.
Zitti, silenzio! Chi passa là?
Viva l’Italia, la libertà.
Fischiano i venti, la notte è nera,
batte la pioggia sulla bandiera;
che sia bonaccia, che sia procella,
rimango fermo di sentinella.
Zitti, silenzio! Chi passa là?
Viva l’Italia, la libertà. (T. Ciccioni)

Resistenza

Resistenza è la gente
che si dà la mano e muore
e vuole salvare le fabbriche
per il lavoro, vuole
la terra per il contadino,
campi puliti dalle mine
una volta per sempre,
le porte delle carceri spalancate alla libertà.
E che non sia proibito leggere
e che non sia proibito scrivere
nè cantare, nè lavorare in pace. (R. Nanni)

Il bersagliere ha cento penne

Il bersagliere ha cento penne
e l’alpino ne ha una sola,
il partigiano non ne ha nessuna
e sta sui monti a guerreggiar.
Là sui monti vien giù la neve
la tormenta dell’inverno.
Ma se venisse anche l’inferno
il partigian riman lassù.
Quando viene la notte scura
tutti dormono alla pieve,
ma camminando sopra la neve
il partigiano scende in azion.
Quando poi ferito cade
non piangetelo nel cuore,
perchè se libero uno muore
non importa di morir.

Canto degli Alpini

Non ti ricordi quel mese di aprile,
quel lungo treno che andava al confine,
che trasportava migliaia di alpini?
Su, su, correte: è l’ora di partir.
Dopo tre giorni di strada ferrata
Ed altri due di duro cammino,
siamo arrivati sul monte Canino.
A ciel sereno ci tocca riposar.
Se avete fame, guardate lontano,
se avete sete la tazza alla mano,
che ci rinfresca, la neve ci sarà.

Soldato caduto

Nessuno, forse, sa più
perchè sei sepolto lassù
nel camposanto sperduto
sull’alpe, soldato caduto.
Nessuno sa più chi tu sia,
soldato di fanteria,
coperto di erba e di terra,
vestito del saio di guerra,
l’elmetto sulle ventitre.
Nessuno ricorda perchè,
posata la vanga, il badile,
portando a tracolla il fucile,
salivi sull’alpe; salivi,
cantavi e di piombo morivi,
ed altri moriron con te.
Ed ora sei tutto di Dio.
Il sole, la pioggia, l’oblio
t’han tolto anche il nome d’infronte.
Non sei che una croce sul monte
che dura nei turbini e tace,
custode di gloria e di pace. (R. Pezzani)

Il fante affardellato

Polveroso od infangato,
stanco morto o riposato,
sotto il sole o lo stellato,
marcia il fante affardellato,
perchè (piova o faccia bello),
da filosofo qual è,
egli porta nel fardello
tutti i beni suoi con sè.
Che bagaglio tintinnante,
quando marcia ha indosso il fante!
Quali musiche moderne fanno
maschere e giberne!
Che concerto dolce e gaio
fan la tazza ed il cucchiaio,
chiusi dentro alla diletta
stonatissima gavetta!

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