Creare libri per i bambini: questo libretto nella noce racconta la favola classica “Lo sposalizio del topo”. Per le illustrazioni ho usato la tecnica del collage con carta strappata (non tagliata con le forbici).
Materiale occorrente
due gusci di noce
trapano
filo di cotone
ago
carta bianca
colla a caldo (o da carta o legno)
un assortimento di carta colorata
un assortimento di fili di cotone colorati (vanno benissimo le trecce di filo da rammendo)
per la scatola due fogli di carta riciclata (io ho usato le Pagine Bianche)
per la topolina poca lana cardata grigia, filo rosa, azzurro e grigio, aghetto da feltro
Come si fa
Forate i gusci di noce e rilegateli tra loro aggiungendo i foglietti, come spiegato qui:
Nel guscio che fa da copertina anteriore io ho nascosto un campanellino, prima di chiudere con la prima pagina del libretto:
Ho invece ritagliato l’interno del foglietto che copre il guscio che fa da copertina posteriore del libro:
ho modellato un pezzetto di pannolenci rosso su un guscio di noce (basta tirare seguendo il guscio in tutte le direzioni):
e l’ho incollato:
Ho poi preparato con poca lana cardata grigia una topolina; è molto semplice: per la testa fate un nodino al centro di una faldina di lana e dividete in due parti uguali il ciuffo superiore:
con l’aghetto da feltro modellate le orecchie:
e con la lana che avanza sotto la testa modellate il corpo della topolina, lavorando sempre con l’aghetto da feltro:
aggiungete i baffi:
e la codina rosa; se fate uscire l’ago in corrispondenza del nasino, potete con lo stesso filo della coda ricamare il musetto:
ricamate infine gli occhietti:
e sistemate la topolina nel suo lettino rosso:
Lo sposalizio del topo
Questo è il testo della favola
In una fattoria viveva, molto tempo fa, una famiglia di topi: padre, madre e figlia. I due genitori volevano un gran bene alla figlia, tanto da giudicarla la più bella topolina del mondo, con quel suo morbido pelo bruno, quella codina rosa lunga lunga e quei baffi sottili.
Nella fattoria c’era un altro topo, che viveva nella stalla: era un attraente giovane scapolo, e voleva sposare la bella Signorina Topo. Ma i genitori non lo consideravano un buon partito: volevano che la loro figlia sposasse l’essere più potente del mondo, e perciò dissero al giovane Signor Topo di andarsene.
La Signorina Topo in cuor suo si rattristò molto, perchè si era innamorata del giovane topo della stalla: il manto bruno perdette la sua lucentezza e i baffi sottili cominciarono a pendere in giù.
“Il sole è sicuramente l’essere più potente del mondo” disse Papà Topo, “Spande i suoi raggi sulla terra e fa maturare il grano nei campi. Chiediamo a lui di sposare nostra figlia”.
Così i due genitori si misero in mezzo al campo di grano e chiesero al giallo sole fulgido se voleva in sposa la loro figliola. Quale fu la loro felicità quando il sole accettò! Ma non aveva ancora finito di dire “Sì”, che mamma topo fu colta da un dubbio ed esortò il marito: “Domandagli se è lui l’essere più potente del mondo”.
Papà topo chiese al sole: “Sei davvero tu l’essere più potente del mondo?” “No” rispose il sole “Il nembo tempestoso è più potente di me, perchè quando mi si para davanti ne sono completamente oscurato”.
In quello stesso momento infatti un nembo tempestoso si stese davanti alla faccia del sole, nascondendolo alla vista. “In tal caso sono spiacente, ma non puoi più sposare nostra figlia!” gridò papà topo prima che il sole sparisse.
Poi si rivolse al nembo tempestoso: “Dimmi, nembo tempestoso, sei tu l’essere più potente del mondo?” Il nembo tempestoso gettò uno sguardo corrucciato ai due topi nel campo. “No!” rispose, “Il vento è più potente di me: quando soffia, mi lacera in brandelli, che poi sparpaglia nel cielo”. “In tal caso sono spiacente, ma neanche tu puoi sposare nostra figlia”.
In quel momento il vento cominciò a soffiare e spazzò il cielo lacerando il nembo. “Oh vento”, gridò papà topo “E’ vero che tu sei l’essere più potente del mondo?” “Non io!” sibilò il vento, “Vedi quel grande masso grigio all’angolo del campo? Quello è più potente di me: per quanto soffi, non riesco a smuoverlo.”
Allora i due topi andarono dal grande masso grigio che stava nell’angolo del campo. “Sei tu l’essere più potente del mondo?” chiese papà topo. “No davvero” rispose il masso, “più potente è il toro rosso, che ogni giorno viene ad aguzzarsi le corna su di me, facendo schizzar via schegge di roccia.
“In tal caso sono spiacente, ma neanche tu puoi sposare nostra figlia”, disse papà topo. E i due topi andarono a trovare il toro rosso, che stava impastoiato nella stalla. “Credo che tu sia l’essere più potente del mondo” disse papà topo “e sono venuto a offrirti in sposa nostra figlia”. “Ti sbagli!” muggì il toro, “Questo collare di corda che m’impastoia è più potente di me”.
“In tal caso sono spiacente, ma neanche tu puoi sposare nostra figlia” disse papà topo, e si rivolse al robusto collare. “Così sei tu l’essere più potente del mondo!” squittì, “Vuoi sposare nostra figlia?” “Ne sarei molto onorato” rispose il collare di corda, “Ma devo ammettere che c’è un essere ancora più potente di me, ed è il giovane topo che vive nella stalla. Ogni notte, quando il toro è impastoiato, il topo viene a rodermi coi suoi denti aguzzi: tra poco mi roderà del tutto e io mi spezzerò”.
“Senti, senti, senti!” disse mamma topo. E si guardarono l’un l’altra vergognandosi.
Poi cercarono l’attraente giovane scapolo che viveva nella stalla e gli chiesero di sposare la loro figliola. Il giovane Signor Topo si sentì invadere dallo stupore e naturalmente anche dalla gioia. Quanto alla Signorina Topo, non appena apprese la lieta notizia di essere stata promessa proprio allo sposo da lei scelto in cuor suo, riacquistò tutto il suo splendore: il pelo ridivenne lucido e i baffi si raddrizzarono.
Così i due giovani topi si sposarono e vissero a lungo felici e contenti.
Questo è il libretto illustrato:
L’idea è di caratterizzare ogni personaggio della favola con una macchia di colore diverso:
mamma e papà topo sono una macchia grigia con due codini rosa
la Signorina Topo è una macchia rosa con un codino lilla
il Signor Topo è una macchia viola con un codino blu
il sole è una macchia gialla
il nembo tempestoso una macchia nera
il vento una macchia celeste
il masso una macchia verde scuro
il toro una macchia rossa
la corda una macchia blu.
Pagina per pagina
In una fattoria viveva, molto tempo fa, una famiglia di topi: padre, madre e figlia. I due genitori volevano un gran bene alla figlia, tanto da giudicarla la più bella topolina del mondo, con quel suo morbido pelo
bruno, quella codina rosa lunga lunga e quei baffi sottili.
Nella fattoria c’era un altro topo, che viveva nella stalla: era un attraente giovane scapolo, e voleva sposare la bella Signorina Topo. Ma i genitori non lo consideravano un buon partito: volevano che la loro figlia sposasse l’essere più potente
del mondo, e perciò dissero al giovane Signor Topo di andarsene. La Signorina Topo in cuor suo si rattristò molto, perchè si era innamorata del giovane topo della stalla: il manto bruno perdette la sua lucentezza e i baffi sottili cominciarono a pendere in giù.
“Il sole è sicuramente l’essere più potente del mondo” disse Papà Topo, “Spande i suoi raggi sulla terra e fa maturare il grano
nei campi. Chiediamo a lui di sposare nostra figlia”. Così i due genitori si misero in mezzo al campo di grano e chiesero al giallo sole fulgido se voleva in sposa la loro figliola. Quale fu la loro felicità quando il sole accettò! Ma non aveva ancora finito di dire “Sì”, che
mamma topo fu colta da un dubbio ed esortò il marito: “Domandagli se è lui l’essere più potente del mondo”. Papà topo chiese al sole:
“Sei davvero tu l’essere più potente del mondo?” “No” rispose il sole “Il nembo tempestoso è più potente di me, perchè quando mi si
para davanti ne sono completamente oscurato”. In quello stesso momento infatti un nembo tempestoso si stese davanti alla faccia del sole, nascondendolo alla vista. “In tal caso sono spiacente, ma non puoi più sposare nostra figlia!” gridò papà topo prima che il sole sparisse. Poi si
rivolse al nembo tempestoso: “Dimmi, nembo tempestoso, sei tu l’essere più potente del mondo?” Il nembo tempestoso gettò uno
sguardo corrucciato ai due topi nel campo. “No!” rispose, “Il vento è più potente di me: quando soffia, mi lacera in brandelli, che poi sparpaglia nel cielo”.
“In tal caso sono spiacente, ma neanche tu puoi sposare nostra figlia”. In quel momento il vento cominciò a soffiare e spazzò il cielo lacerando il nembo.
“Oh vento”, gridò papà topo “E’ vero che tu sei l’essere più potente del mondo?” . “Non io!” sibilò il vento, “Vedi quel grande masso grigio all’angolo del campo? Quello è più potente di me: per quanto soffi, non riesco a smuoverlo.”
Allora i due topi andarono dal grande masso grigio che stava nell’angolo del campo. “Sei tu l’essere più potente
del mondo?” chiese papà topo. “No davvero” rispose il masso, “più potente è il toro rosso, che ogni giorno viene ad aguzzarsi le corna su di me, facendo schizzar via schegge di roccia. “In tal caso sono spiacente, ma neanche tu puoi sposare nostra
figlia”, disse papà topo. E i due topi andarono a trovare il toro rosso, che stava impastoiato nella stalla. “Credo che tu sia l’essere
più potente del mondo” disse papà topo “e sono venuto a offrirti in sposa nostra figlia”. “Ti sbagli!” muggì il toro, “Questo collare di corda che m’impastoia è più potente di me”. “In tal caso sono spiacente, ma neanche tu puoi sposare nostra figlia” disse papà
topo, e si rivolse al robusto collare. “Così sei tu l’essere più potente del mondo!” squittì, “Vuoi sposare nostra figlia?”
“Ne sarei molto onorato” rispose il collare di corda, “Ma devo ammettere che c’è un essere ancora più potente di me, ed è il giovane topo che vive nella stalla. Ogni notte, quando il toro è impastoiato,
il topo viene a rodermi coi suoi denti aguzzi: tra poco mi roderà del tutto e io mi spezzerò”. “Senti, senti, senti!” disse mamma topo. E si guardarono l’un l’altra vergognandosi.
Poi cercarono l’attraente giovane scapolo che viveva nella stalla
e gli chiesero di sposare la loro figliola.
Il giovane Signor Topo si sentì invadere dallo stupore e naturalmente anche dalla gioia.
Quanto alla Signorina Topo,
non appena apprese la lieta notizia di essere stata promessa proprio allo sposo da lei scelto in cuor suo, riacquistò tutto il suo splendore:
il pelo ridivenne lucido e i baffi si raddrizzarono.
Così i due giovani topi si sposarono
e vissero a lungo felici e contenti.
Se volete realizzare la scatola origami con coperchio, trovate il tutorial qui: