Poesie e filastrocche CRISTOFORO COLOMBO – Una collezione di poesie e filastrocche sul tema “Cristoforo Colombo e la scoperta dell’America” (12 ottobre 1492), per la scuola primaria.

Colombo
Va, sotto il cielo di piombo,
va la fragile caravella
che la Regina Isabella
t’ha regalato, Colombo…
Quand’ecco su dal suo cuore
che più l’angoscia non serra
prorompe un grido: “La terra!”La prima! San Salvatore!
Ora il gran cielo di piombo
tutto s’irradia di luce…
è sempre il sole: Colombo!          (Zietta Liù)

Tre caravelle
Sul mare azzurro
tre caravelle
filano lente
sotto le stelle.
Vengon da un porto
molto lontano:
le guida intrepido
un italiano.
Cercano terra
di là dal mare
da tanto tempo
e nulla appare.
Nulla si vede
la ciurma è stanca.
Nulla si vede
la lena manca.
Sopra la tolda
sol l’italiano,
solo Colombo
guarda lontano.
“Terra!” si grida.
Eccola, appare
sul far del giorno
bruna sul mare.
Quel dì la terra
nuova toccò
Colombo, e a Dio
la consacrò.        (G. Fanciulli)

Colombo
C’era una volta, sì, c’era…
Sembra la favola bella
della Regina Isabella…
Pure è una favola vera.
Oh, lunghe notti! Di piombo
il cielo, ostile ed infido.
Tu chiudi in cuore il tuo grido
e speri, e speri, Colombo.
Talvolta, l’angoscia che serra
e soffoca il cuore è sì forte,
che quasi tu pensi alla morte…
Ed ecco la terra, la terra!
Hai vinto. La terra lontana
s’ammanta di fulgido sole,
s’ammanta di gloria italiana.
C’era una volta, sì, c’era…
Sembra una favola bella,
pure è una favola vera. (Zietta Liù)

La scoperta dell’America
Colombo, il tuo ardire fu tanto,
ardire di fede e coraggio,
che te rassomiglia ad un santo
nell’aspro e lunghissimo viaggio.
Partisti con tre caravelle,
tre fragili navi spagnole,
passavano notti di stelle,
passavano giorni di sole,
di flutti pacati e procelle
e mai alla meta arrivavi;
la ciurma gridava ribelle:
tu solo credevi e speravi.
Ed ecco un mattino apparire
il lido da tanto sognato:
che cosa importava il patire,
se infine sei stato premiato?
Scendesti la terra a baciare
e colmo di gioia nel cuore
volesti quel suolo chiamare
col nome di San Salvatore. (T. Romei Correggi)

Terra!
Terra!… notturna, d’un tratto,
bandì dalle coffe una voce.
Vesti il mantello scarlatto,
solleva il vessillo e la croce,
tu che mettesti la prora
nel pallido occaso, e l’aurora seguì la tua scia!
Guarda: fu ieri: una canna
nuotava sul mare profondo;
oggi si cullano in panna
le navi sull’orlo del mondo.
Sorgi, Colombo: l’aurora
nel grande vestibolo indora la Santa Maria. (G. Pascoli)

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