Difficoltà ortografiche DIGRAMMI VARI – Una raccolta di dettati ortografici per la scuola primaria.
La neve si scioglie e diventa acqua liquida.
I bambini non bevono i liquori.
Quella stoffa è di buona qualità.
Sul quadro c’è qualche macchia.
L’aquila è un uccello rapace.
Gli inquilini della casa sono tranquilli.
Lucia sa costruire gli aquiloni.
Quando tornerà la mamma?
C’era una grande quantità di neve.
Quattro spazzini spazzarono la strada.
Il nonno ha comprato quattro quintali di patate.
La quercia produce le ghiande.
L’acqua è indispensabile per la vita dell’uomo, delle piante, degli animali.
In cucina c’è l’acquaio.
Scende un’acquerugiola noiosa.
Che acquazzone!
Quel panettone fa venire l’acquolina in bocca.
In Sardegna c’è un grande acquedotto.
Nell’acqua vivono i pesci.
Scendendo le scale Mario scivolò.
Non sciupare i libri.
Un ragnetto ha tessuto la ragnatela nel cavo di una pigna.
La magnolia offre dei fiori bellissimi.
Quando compio il mio dovere, poi ho la coscienza tranquilla.
I soldati mangiano la pagnotta.
Emilio si è bagnato giocando presso lo stagno.
Ho fasciato un dito, perchè mi sono tagliato.
L’agnello belava nel prato.
I fogli del quaderno sono rigati.
Il pesce è fresco.
I cuochi sono i re della cucina.
Quando piove calzo un paio di scarpe di cuoio.
Quel banchiere riscuote le somme di denaro.
Sul taccuino ho segnato il numero di telefono di Giovanni.
Ci fu un tempo in cui i merli erano tutti bianchi e facevano il nido in gennaio. Una merla sbeffeggiava il gennaio così: “E’ la sera del ventotto. Tu stai per andartene. Ah ah! Le tue minacce non m’impauriscono più!”. Ma ecco la vendetta di gennaio ! Negli ultimi tre giorni del suo regno accumulò un freddo intensissimo. L’infelice merla dovette rifugiarsi, soi suoi figli, su su in un camino fuligginoso. Da allora i merli divennero neri e gli ultimi tre giorni di gennaio sono sempre rimasti i più freddi dell’anno.
Quando ho affermato che l’acqua occupa i quattro quinti del globo, tu non l’hai creduto. Eppure l’acqua, come l’aria, è ovunque. Ha il suo proprio luogo negli oceani, nei mari, nei laghi, nei fiumi, sotto terra, ma in notevole quantità la troviamo anche in tutti i corpi che hanno vita.Hai mai osservato una vite potata? L’esile tralcio tagliato è diventato una piccola fontanella da cui gocciolano stille lucentissime: le lacrime della vita. I vegetali ne hanno in quantità copiosa e non poca è all’interno del nostro corpo e di quello degli animali.
Un contadino aveva quattrocento monete d’argento. Andò al mercato e comprò delle pecore. Gliene dettero una ogni cinque monete. Tornando si trovò a dover passare un fiume gonfio d’acqua per una gran pioggia ch’era venuto giù. Sulla riva c’era una barchetta così piccina che potevano entrarci il contadino e una pecora per volta. Cominciò dunque il pover’uomo a passare con una pecora… Ma qui il narratore di questa novella tacque. “E dopo?” gli chiesero gli ascoltatori. “Dopo? Lasciamo prima passare tutte le pecore; quando saranno passate seguiterò.
Nella famiglia ognuno ha le affettuose e sollecite cure dei genitori, nella scuola tutte le attenzioni del maestro che ci istruisce e ci educa. Che possiamo desiderare di più? Oh, pensiamo a tanti bambini che non hanno nè le carezze dei loro cari, nè le gioie serene di una vita tranquilla: nulla di tutto quanto può alleviare le sofferenze inevitabili della vita, nulla di ciò che la rende bella.
In inverno c’è sempre molta nebbia.
Saremo promossi se se lo meriteremo.
Il pavimento si pulisce con la cera.
Alla festa c’era anche il direttore della scuola.
M’ha detto che quand’anche io gli avessi fatto questo torto, egli m’avrebbe perdonato.
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