Poesie e filastrocche sul fuoco – una raccolta di poesie e filastrocche, di autori vari, per bambini della scuola d’infanzia e primaria.
La fiamma
Io sono la fiamma,
di rosso vestita
che fischia e scoppietta,
che sibila ardita
che lesta serpeggia,
che alzandosi fugge
io sono la fiamma,
che tutto distrugge.
Io sono la fiamma,
che sprizza faville
che aspira, s’innalza,
che schizza scintille
che scalda, che cuoce,
che splende, che fuma
io sono la fiamma,
che tutto consuma.
G. Noseda
Fiamma
… e la fiamma guizza e brilla
e sfavilla
e rosseggia balda audace,
e poi sibila e poi rugge
e poi fugge
scoppiettando da la brace…
da Congedo di G. Carducci
Il fuoco
Con la tua viva fiamma
con le tue rosse braci,
fuoco della mia caa
tanto tanto mi piaci.
La tua voce piccina
mi tiene compagnia:
rallegra, la tua luce,
la casettina mia.
Mi racconta del bosco
le serene storielle,
quando i rami sognavano
col sole e con le stelle.
Tu mi scaldi le mani
i piedi infreddoliti,
mi cuoci i cibi buoni
asciughi i miei vestiti.
Ti voglio bene, fuoco,
della casetta mia
che mi doni tepore
dolcezza ed allegria.
T. Romei Correggi
Cantilena
Un legno non fa fuoco
e due ne fanno poco;
con tre fai un fuocherell,
con quattro l’hai più bello.
Che se poi tu ci metti
del bosco due ciocchetti,
che vivida fiammata,
che bella la vampata!
Che soave colore
che ti consola il cuore!
E salgono le faville
al cielo a mille a mille
a cercare le stelline,
lontane sorelline.
E. Camillucci
Il fuoco
Com’è gaio, com’è bello
nel camino il fuocherello!
Giallo, rosso, a lingue, a sprazzi,
tutto fiamme, tutto razzi!
Par che dica: “Su, piccino,
vieni, vieni qui vicino!”.
“No no no, non ci verrò:
che tu bruci io ben lo so!
Perciò caro focherello,
che scoppietti allegro e bello,
ti saluto con la mano
ma da te sto ben lontano!”
Hedda
Dinanzi al caminetto
Io la sera intera
spendo con gran diletto
dinanzi al caminetto.
Danzan le fiamme sugli enormi alari
volubili e scherzose e suonan liete
la stanza empiendo di giocondi e vari
riflessi, mentre sopra la parete
si muovono inquiete
l’ombre e i profili neri
dei mobili severi. (V. Bettelloni)
Caminetto
Ancora non accesa è la lucerna
ma la stanzetta è tutta chiara, e brilla
a tratti con la fiamma che sfavilla
come un’occhiata lucida materna.
E mentre il vento strepita di fuori
e batte alle finestre con dispetto,
noi c’indugiamo presso il caminetto
che allegramente scalda i nostri cuori.
I cuori scalda e illumina la faccia
china nell’ombra sugli antichi alari,
ed incoraggia i lieti conversari
ed i pensieri lugubri discaccia. (M. Moretti)
Le monachine
Siedono i bimbi intorno al focolare,
e pigliano diletto
coi visi rubicondi a riguardare
le monachine, mentre vanno a letto.
“Oh monachine scintillanti e belle
che il camin nero inghiotte,
volate forse a riveder le stelle?
Buona notte, faville, buonanotte.
Mandano i tizzi un vago scoppiettio
mentre che voi partite:
forse è una voce di gentil desio
che vi prega a restare, ma voi salite,
ma voi salite frettolose a schiere,
però che è giunta l’ora
e ritarda le stelle a rivedere
e a sè vi chiama una miglior dimora.
“Dove li avete i candidi lettini
a cui volate a frotte?
Forse tra i coppi, accanto agli uccellini?
Buona notte, faville, buonanotte.
Siedono i bimbi intorno al focolare,
assorti in tal pensiero:
le monachine seguono a volare
su per la cappa del camino nero. (E. Panzacchi)
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