Con la presentazione dell’esercizio si stabilisce un contatto tra il bambino e il materiale.

Le presentazioni involontarie, ripetute ogni volta che noi adulti svolgiamo attività di vita pratica in presenza del bambino, sono esempi e ispirazioni costanti. Le presentazioni formali suscitano l’attenzione consapevole del bambino sull’attività e ne evidenziano i dettagli tecnici, per consentire al bambino di svolgerle con piena padronanza.

La caratteristica più importante della presentazione degli esercizi di vita pratica è l’analisi dei movimenti, cioè la presentazione di ogni singolo movimento necessario per svolgere una determinata attività, in modo da consentire al bambino di vederli distintamente.

Ogni attività consiste in una serie di azioni logicamente successive, ognuna delle quali ha una propria tecnica distintiva, un luogo e una successione nel tempo.

“Ogni azione complessa ha movimenti successivi ben distinti tra loro… cercare di riconoscere e di eseguire esattamente e separatamente gli atti successivi, è l’analisi dei movimenti”

L’analisi dei movimenti viene effettuata separando ogni singola azione da quella che segue con alcuni secondi di pausa, senza spezzare l’unità dell’attività stessa. In tal modo il bambino viene aiutato a comprendere che ogni attività consiste in una serie (a volte sorprendentemente numerosa) di azioni individuali, riconosce queste azioni e la loro successione temporale. Comprende inoltre come ogni singola azione deve essere eseguita in relazione all’intera attività per raggiungere il suo scopo.

L’esercizio presentato con l’analisi dei movimenti diventa trasparente per il bambino, che vorrà eseguirlo e portarlo a compimento: intelligenza, volontà e movimenti lavoreranno in unità, completamente impegnati in una cooperazione armoniosa.

L’analisi dei movimenti consente ai bambini di interiorizzare il movimento e quindi ripeterlo. La perfezione viene dalla ripetizione del movimento.

Tipi di presentazione

Una presentazione può essere:

– individuale: rivolta ad un solo bambino

– di gruppo: massimo sei bambini

– collettiva: rivolta a tutta la classe.

La scelta dipende dai bisogni dei bambini e dalla natura dell’esercizio da presentare.  

Se i bisogni cui deve rispondere la presentazione sono comuni a tutti i bambini, la presentazione sarà collettiva; se i bisogni sono comuni solo ad alcuni bambini la presentazione sarà di gruppo; se deve rispondere a bisogni individuali sarà individuale.

All’inizio dell’anno scolastico prevalgono le presentazioni collettive, perché tutti i bambini hanno lo stesso bisogno di adattarsi alla classe, poi prevalgono le presentazioni di gruppo e infine le individuali.

Alcune presentazioni devono essere osservate da vicino, ed è quindi necessaria la presentazione individuale. D’altra parte, alcuni esercizi prevedono più partecipanti, e in questo caso le presentazioni non possono che essere di gruppo o collettive.

Fasi di una presentazione

Generalmente ogni presentazione è composta da tre parti distinte:

– preparazione

– presentazione (che porta all’attività personale indipendente del bambino)

– conclusione.

Nel caso di presentazioni collettive, la conclusione è parte integrante della presentazione poiché tutti i bambini che hanno osservato la presentazione si trovano su una base di uguaglianza e libera scelta. Lo stesso vale per una presentazione di gruppo (preparazione – presentazione – conclusione – attività per bambino).

Nel caso di presentazioni individuali, la conclusione diventa parte dell’attività svolta dal bambino e viene rinviata fino quando il bambino decide di terminare l’attività (preparazione – presentazione – attività per bambino – conclusione).

Presentazione collettiva

Preparazione

– preparazione remota (in assenza dei bambini): fare pratica con l’attività da presentare

– preparazione immediata(in assenza dei bambini):osservazione dei bambini e dei loro bisogni, preparazione delle presentazioni da offrirle non appena si presenterà un’occasione adatta, verifica dettagliata del materiale richiesto

– preparazione diretta (in presenza dei bambini), come parte della presentazione stessa.

La preparazione diretta comprende:

– un segnale delicato e melodioso (ad esempio una campanella), modulabile in base alla crescente sensibilità dei bambini, per attirare l’attenzione sull’invito da dare

–  l’invito collettivo, che deve essere breve, preciso (nome dell’esercizio) e stimolante, ma lasciando i bambini liberi di accettare o rifiutare

– la richiesta a chi decide di partecipare di sedersi in semicerchio in un luogo adatto indicato

– la ripetizione del nome dell’esercizio che è argomento della presentazione

– l’allestimento dei materiali necessari, con l’aiuto dei bambini, mostrando cosa è necessario, dove è conservato, come va trasportato, in quale successione, come va posizionato nel luogo in cui verrà utilizzato e in quale posizione.

Presentazione vera e propria

–  presentare l’esercizio con una scrupolosa analisi dei movimenti

– usare il minor numero possibile di parole, ben scelte. Le parole servono a stimolare l’interesse, ma la presentazione vera è quella data per mezzo delle azioni

– focalizzare l’attenzione dei bambini sul punto di interesse

– indirizzare l’attenzione dei bambini sul criterio di perfezione (o controllo dell’errore) che consente ai bambini di giudicare e correggere autonomamente le proprie prestazioni e stimola la ripetizione, portando alla perfezione

– ripetere la presentazione una o due volte a seconda delle necessità e dell’interesse dei bambini

– invitare un singolo bambino, per nome, a ripetere l’attività presentata. Non chiedere: “Chi vuole farlo?”, ma scegliere in base all’entusiasmo di farlo e considerando la sua probabile abilità. Il bambino invitato è libero di rifiutare l’invito. Continuare invitando altri due o tre bambini, in base all’interesse e alla durata dell’attività

– dare un breve riassunto verbale dei punti di interesse e del controllo dell’errore

Conclusione

– riposizionare i materiali nel luogo corretto, in modo corretto e in successione, anche con l’aiuto di uno o due bambini, mentre gli altri guardano come si fa

– invitare i bambini a disperdersi e riprendere le proprie attività

Libertà dei bambini

I bambini sono liberi di:

– scegliere l’attività presentata,

– decidere quando svolgerla

– ripeterla tutte le volte che è loro necessario

– chiedere la ripetizione della presentazione già fornita

– chiedere nuove presentazioni.

Presentazione di gruppo

Preparazione

– preparazione remota (in assenza dei bambini): fare pratica con l’attività da presentare

– preparazione immediata (in assenza dei bambini): osservazione dei bambini e dei loro bisogni, preparazione delle presentazioni da offrirle non appena si presenterà un’occasione adatta, verifica dettagliata del materiale richiesto

– preparazione diretta (in presenza dei bambini), come parte della presentazione stessa.

La presentazione diretta comprende:

–  l’invito individuale, che deve essere breve, preciso (nome dell’esercizio) e stimolante, ma lasciando i bambini liberi di accettare o rifiutare

– la richiesta a chi decide di partecipare di sedersi in semicerchio in un luogo adatto indicato

– la ripetizione del nome dell’esercizio che è argomento della presentazione

– l’allestimento dei materiali necessari, con l’aiuto dei bambini, mostrando cosa è necessario, dove è conservato, come va trasportato, in quale successione, come va posizionato nel luogo in cui verrà utilizzato e in quale posizione.

Presentazione vera e propria

–  presentare l’esercizio con una scrupolosa analisi dei movimenti

– usare il minor numero possibile di parole, ben scelte. Le parole servono a stimolare l’interesse, ma la presentazione vera è quella data per mezzo delle azioni

– focalizzare l’attenzione dei bambini sul punto di interesse

– indirizzare l’attenzione dei bambini sul criterio di perfezione (o controllo dell’errore) che consente ai bambini di giudicare e correggere autonomamente le proprie prestazioni e stimola la ripetizione, portando alla perfezione

– ripetere la presentazione una o due volte a seconda delle necessità e dell’interesse dei bambini

– invitare un singolo bambino, per nome, a ripetere l’attività presentata. Non chiedere: “Chi vuole farlo?”, ma scegliere in base all’entusiasmo di farlo e considerando la sua probabile abilità. Il bambino invitato è libero di rifiutare l’invito. Continuare invitando altri due o tre bambini, in base all’interesse e alla durata dell’attività

– dare un breve riassunto verbale dei punti di interesse e del controllo dell’errore.

Conclusione

– riposizionare i materiali nel luogo corretto, in modo corretto e in successione. I bambini che desiderano aiutare, possono farlo.

– invitare i bambini a disperdersi e riprendere le proprie attività

Libertà dei bambini

I bambini sono liberi di:

– scegliere l’attività presentata,

– decidere quando svolgerla

– ripeterla tutte le volte che è loro necessario

– chiedere la ripetizione della presentazione già fornita

– chiedere nuove presentazioni.

Presentazione individuale

 Preparazione

– preparazione remota (in assenza del bambino): fare pratica con l’attività da presentare

– preparazione immediata (in assenza del bambino): osservazione dei bambini e dei loro bisogni, preparazione delle presentazioni da offrirle non appena si presenterà un’occasione adatta, verifica dettagliata del materiale richiesto

– preparazione diretta (in presenza del bambino), come parte della presentazione stessa.

La presentazione diretta comprende:

– l’invito individuale, che deve essere breve, preciso (nome dell’esercizio) e stimolante, ma lasciando il bambino libero di accettare o rifiutare

– la scelta del luogo: la presentazione va data al tavolo del bambino o in luogo da lui scelto

– l’allestimento dei materiali necessari insieme al bambino che, se pronto, aiuta. Mostrare cosa è necessario, dove è conservato, come trasportarlo, in quale successione, come posizionare ciascun materiale nel luogo in cui verrà utilizzato, e in che posizione

Presentazione vera e propria

–  presentare l’esercizio con una scrupolosa analisi dei movimenti

– usare il minor numero possibile di parole, ben scelte. Le parole servono a stimolare l’interesse, ma la presentazione vera è quella data per mezzo delle azioni

– focalizzare l’attenzione del bambino sul punto di interesse

– indirizzare l’attenzione del bambino sul criterio di perfezione (o controllo dell’errore) che consente al bambino di giudicare e correggere autonomamente le proprie prestazioni e stimola la ripetizione, portando alla perfezione

– se l’esercizio lo consente, continuare a svolgere l’attività fino a quando il bambino mostra il desiderio di subentrare, con gesti, parole o espressioni facciali.

Stimolare il bambino a subentrare rallentando leggermente le proprie azioni e la loro successione. Questo stimolo “indiretto” è migliore di uno diretto sotto forma di un invito verbale.

– dopo che il bambino a cui è stata data la presentazione individuale inizia a svolgere l’attività stessa in modo appropriato, anche se non perfettamente, lasciarlo con discrezione, e continuare ad osservarlo a distanza.

Conclusione

– il bambino stesso, quando decide di interrompere l’attività, riporta il materiale nel luogo corretto, in modo corretto e in successione.

Libertà del bambino

Il bambino è libero di:

– scegliere l’attività presentata,

– decidere quando svolgerla

– ripeterla tutte le volte che gli è necessario

– chiedere la ripetizione della presentazione già fornita

– chiedere nuove presentazioni.

Questo articolo fa parte dell’Album di Vita pratica:

Bibliografia

Maria Montessori – Il Metodo della Pedagogia Scientifica applicato all’educazione infantile nelle case dei bambini

Maria Montessori – La scoperta del bambino

Maria Montessori – Il bambino in famiglia

Maria Montessori – La mente del bambino

Maria Montessori – Educare alla libertà

Martine Gilsoul – I bambini alla conquista di sé con la vita pratica

G. Cives e P. Trabalzini – Maria Montessori tra scienza, spiritualità e azione sociale

Renilde Montessori – La vita pratica come base spirituale della Casa dei bambini

Albert Joosten – The hand in education

Albert Joosten – Exercises of practical life: introduction and list

Pamela Nunn – The mind and the hand

E. M. Standing – Maria Montessori: her life and work

Elizabeth Elcombe – effects of practical life exercises on fine motor development in a Montessori

Children’s House classroom

Dana H. McCabe – purposeful movement in an early childhood classroom

Pat Ludick – The work of the hand

Joen Bettmann – Nurturing the respectful community through practical life

Polli Soholt – Practical life for the older children in the Casa

Uma Ramani – Practical life: the keystone of life, culture, and community

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